Salerno, oltraggio alla Rotonda:
«Nata salotto, ora è pattumiera»

Salerno, oltraggio alla Rotonda: «Nata salotto, ora è pattumiera»
di Luciana Mauro
Giovedì 26 Agosto 2021, 12:00
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«Oggi piazza Portanova e piazza Flavio Gioia sono separate, ma in origine erano un unico sito declinato verso il mare. Questo spiega perché Portanova si trova in una posizione appena più rialzata, mentre la cosiddetta Rotonda occupa uno spazio pianeggiante più a valle». Incontriamo Matteo, storico e studioso delle origini della città, nel mitico slargo, un tempo luogo delle esecuzioni capitali. «Per questo motivo - continua - sul lato sinistro della porta c'è un'edicola votiva, con un dipinto della Madonna delle Grazie, dove i condannati a morte restavano in preghiera prima delle esecuzioni». Oggi le mura vicine all'immagine sacra sono state imbrattate dai vandali, e non è l'unico scempio. Ai piedi della colonna portante c'è un vistoso buco. 

«Quando l'Italia ha vinto i campionati europei - segnala Rosario Russo - alcuni ragazzi vi hanno lasciato una bomba carta. Un boato terribile, sembrava che venisse giù tutto. Questa piazza, ormai, è terra di nessuno. Guardate cosa lasciano davanti ai negozi, perfino mobili vecchi che lo spazzino dovrebbe poi ritirare. È una vera vergogna!». Michele Campanile gestisce un negozio di articoli da pesca. È figlio d'arte, suo zio Aldo gestiva un'armeria in via Roma nel 1908 e ora lui ha scelto la Rotonda come luogo per continuare il commercio di famiglia. «Lo faccio a stento, sopportando di tutto. Anche le pallonate dei ragazzi che mi hanno fracassato le vetrine. Inutile protestare, perché anche i genitori non ascoltano. Ognuno qui fa il comodo suo e diventa inutile anche il lavoro degli spazzini, che ogni mattina ripuliscono. Ci vorrebbe più sorveglianza, ma il Comune sembra sordo al nostro appello». Contro l'amministrazione si scaglia anche Pasquale, ristoratore di lungo corso. «Ho smesso di lottare - confessa - perché non so con chi confrontarmi. Le istituzioni sono assenti al lento e inesorabile declino del commercio, dovuto anche all'abbandono in cui versa la città». Ciro Life, dalla sua trattoria, segnala il degrado con la stessa forza: «Oggi non sono venuti a ritirare l'organico, e con questo caldo fra poco ci sarà una pestilenza - lamenta - abbiamo promosso una raccolta di firme per restituire dignità a questa piazza, che doveva essere il salotto della città e invece è diventata una pattumiera». Angelo Masturzo, nel negozio di cuoio e pelli gestito dal padre Basilio negli anni Trenta, segnala le condizioni della bella fontana dei delfini. «L'ha realizzata Riccardo Dalisi nel 1997, quando l'antico mercato fu sradicato per fare spazio allo slargo che doveva essere fiore all'occhiello di Salerno.

Dopo poco l'impianto per il riciclo dell'acqua si guastò, e da allora non è mai stato riparato». Un acquitrino verdastro fa da sfondo alla vasca, sporca e imbrattata di graffiti. I delfini flessuosi sono invece indegnamente ricoperti di erbacce. «È da anni in queste condizioni - aggiunge un residente - abbiamo inviato perfino un video al Comune, dove si vedono chiaramente tutti i disagi della piazza e lo stato in cui è ridotta la fontana. Non ci hanno nemmeno risposto».

Angela Baldi, nel suo atelier curato ed elegante, si dice mortificata. «Facciamo di tutto per dare lustro alla città con un commercio decoroso - si rammarica - ma la nostra volontà si vanifica di fronte all'incuria. Piazza Flavio Gioia resta luogo di schiamazzi, i ragazzini giocano a pallone anche mentre le persone mangiano ai tavoli dei ristoranti all'aperto, con grave pericolo per l'incolumità. Inutile segnalare il problema, tutto resta uguale. Mi chiedo se questo è luogo di commercio o di svago, il Comune decida». La protesta è avvalorata dai fitti anche alti che ogni esercente sborsa a fine mese. «Per non parlare delle tasse - aggiunge un commerciante di lungo corso - la manutenzione periodica, però, è sparita. E hanno permesso invece di installare dehors che oscurano del tutto le altre attività commerciali. Tutto è solo all'insegna dell'interesse personale, mentre la salute e il benessere dei cittadini, e il futuro del commercio salernitano, sono totalmente ignorati». Accuse pesanti, dalle quali l'amministrazione comunale si difende. Sindaco e assessori al ramo fanno di tutto per rendere accogliente Salerno, ma «si scontrano con l'inciviltà di molti residenti, che non hanno cura di un patrimonio che appartiene a tutti».

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