Salerno, l'arcivescovo Bellandi:
«Fonderie, serve un passo più deciso»

Salerno, l'arcivescovo Bellandi: «Fonderie, serve un passo più deciso»
di Giovanna Di Giorgio
Domenica 10 Novembre 2019, 12:09
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«Il problema c'è» e negarlo sarebbe «un po' da struzzi». Al contrario, guardarlo «senza interessi di parte è un dovere morale». Prende tempo, monsignor Andrea Bellandi, si riserva di approfondire la questione e di «sentire altre campane». Ma sulle Fonderie Pisano, secondo l'arcivescovo di Salerno, le istituzioni dovrebbero fare «qualche passo più deciso, non dare un colpo al cerchio e uno alla botte». Dopo l'incontro di ieri mattina con una delegazione del comitato Salute e vita, Bellandi lascia intendere che non resterà con le mani in mano: «Cercherò di mettere in dialogo le varie realtà».

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Un incontro riservato, durato circa un'ora, quello tra il nuovo vescovo della città e i rappresentati del movimento di Fratte, durante la quale «abbiamo sentito la sua vicinanza perché ci ha seguito, ci ha ascoltato, ha preso appunti», racconta il leader del comitato, Lorenzo Forte. Del resto, Bellandi non aveva mai sentito parlare della vicenda Fonderie Pisano. «Cercherò di prendere ulteriori informazioni - afferma l'arcivescovo al termine dell'incontro - di sentire il mio predecessore e capire quali elementi aveva raccolto e che giudizio si era fatto. Certamente, nella misura delle mie possibilità, cercherò di mettere in dialogo le varie realtà istituzionali, la proprietà, i comitati». Perché una certezza esiste: «Il problema c'è - sottolinea - mi sembra un po' da struzzi quello di dire che non c'è. Per dire quanto sia direttamente collegabile alle attività delle fonderie ci vorrebbero studi, che ci sono stati. Però - prosegue il presule - forse l'istituzione dovrebbe quanto meno farsi carico di avere dati oggettivi, incontrovertibili».

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Legato da amicizia all'arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, Bellandi racconta di non averlo voluto disturbare in questi giorni così tesi per la questione ex Ilva. «Lì il problema ha altre dimensioni - dice - ma sono problematiche simili». E anche nella città pugliese il suo collega «sta cercando di salvaguardare un po' le esigenze di tutti». Eppure, paradossalmente, «è più grave» che il problema non si risolva a Salerno, proprio perché estremamente più limitato.

Da qui l'invito del monsignore alle istituzioni, verso il cui atteggiamento non nasconde stupore: «Sorprende che l'istituzione pubblica non abbia fatto passi abbastanza decisi. Forse andrebbe fatto qualche passo più deciso, non dare un colpo al cerchio e uno alla botte». Al di là delle responsabilità, infatti, «c'è una fetta di popolazione che soffre, che in questi anni ha sollevato delle problematiche gravi che forse non sono state più di tanto guardate con attenzione. E forse viene il momento in cui davvero prendere a cuore questa situazione che solleva molti interrogativi». E conclude: «A me sta a cuore che la gente non muoia di tumori e di leucemia».

L'incontro con Bellandi soddisfa Forte: «Abbiamo visto il vescovo molto colpito non solo dalle testimonianze ma anche della storia in sé. Il bilancio emotivo è molto forte - continua - sia per le testimonianze di chi ha raccontato come la sua vita è cambiata a causa del cancro, sia perché il monsignore è venuto incontro alle nostre richieste». Tre in tutto: «Gli abbiamo chiesto di ricordare nelle sue preghiere i nostri morti e ammalati, di farsi mediatore per un incontro con il Papa in un'udienza generale a Roma e di celebrare una messa per ammalati e morti di cancro per via dell'inquinamento atmosferico in generale nella chiesa di Santa Maria dei Greci. Ci ha assicurato che si sarebbe accordato con don Marco per celebrarla».

Insieme a Forte, presenti diversi altri cittadini di Fratte, a iniziare da Anna Risi (che ha donato al vescovo i libri dedicati a sua figlia Antonella, scomparsa a 19 anni a causa di una leucemia mieloide acuta) e Massimo Calce (che, sebbene ne paghi ancora le conseguenze, ha vinto la sua battaglia contro un neurinoma dei nervi misti). Presenti anche don Marco Raimondo e il consigliere comunale Gianpaolo Lambiase. A «scusarsi per l'assenza» è il sindaco di Pellezzano, Francesco Morra, impegnato a Roma ma pronto a ribadire il sostengo a «ogni iniziativa diretta a tutelare la salute dei cittadini e dell'ambiente».
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