Salerno, il sindaco Napoli: al Comune, conti in ordine ma pesa l’inchiesta coop

Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli parla dei conti del Comune, dell'ichiesta sulle coop e del Pd

Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli
Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli
di Giovanna Di Giorgio
Giovedì 31 Agosto 2023, 06:20 - Ultimo agg. 07:10
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«Dal punto di vista della pulizia della città, abbiamo ottenuto risultati abbastanza tangibili. Salerno Pulita ha svolto un’azione importante in questi ultimi tempi, visibile anche a occhio nudo per spazzamento e differenziata. Per la differenziata abbiamo recuperato le difficoltà del passato risalendo nelle graduatorie per quantità e qualità della raccolta. Miglioreremo ulteriormente. Non siamo soddisfatti, ma siamo sufficientemente contenti di come stanno andando le cose». Enzo Napoli distingue tra pulizia della città e verde pubblico. Perché sa, il sindaco di Salerno, che è la manutenzione del verde a essere al momento avvertita come il principale problema.

Sindaco, come si risolve questa questione?
«A inizio consiliatura siamo stati oggetto di un’azione della magistratura che ha comportato uno sfalsamento della nostra azione ordinaria. Il servizio era affidato a una serie di cooperative che avevano una funzione snella di intervento. Il sistema funzionava. Dopo l’intervento della magistratura, sciolti i contratti con le coop, abbiamo avuto un interregno di vuoto al quale abbiamo dovuto sopperire con una procedura di gara».
L’esito della gara sembrava positivo. Poi cosa è successo?
«C’è un differenziale di velocità tra la ditta, legata da un contratto con un ente e che insegue una serie di procedure, e le cooperative stesse nell’intervenire anche su sollecitazione dei cittadini. Ma dicevo…».
Prego.
«Mentre si svolgeva la gara, per un lasso di tempo c’è stata un’impossibilità di intervenire che ha gravato sul seguito. Ora stiamo tentando di rientrare nell’ordinarietà della manutenzione e stiamo valutando alcune ipotesi che possano metterci in condizione di affiancare la ditta vincitrice dell’appalto con altre iniziative che intendiamo mettere in campo».
Si va a rafforzare il lavoro della ditta?
«Sì, con azioni puntuali, in modo che la gestione dei capistrada venga compiuta in modo buono e si rientri nell’ordinarietà della precedente gestione».
Parliamo del bilancio di previsione, che tiene conto dell’adesione al Salva città. Si sente tranquillo sui conti dell’ente?
«Assolutamente sì. Va detto che in Italia c’è una difficoltà concreta, i sindaci sono in difficoltà un po’ dappertutto. Noi abbiamo fatto una buona manovra di bilancio. È stata fatta un’azione laboriosa, attenta e diligente da parte della Ragioneria. Mi pare che i conti siano perfettamente in ordine. L’adesione al Salva città è stata un’esigenza che stiamo rispettando nel metodo e nel merito».
I cittadini, però, sono chiamati a sacrifici per ripianare il disavanzo del Comune.
«Siamo su aliquote dello “zero virgola”. Però il welfare comunale non lo abbiamo toccato di un centesimo. Proprio lunedì abbiamo presentato il nuovo servizio di mensa scolastica. Non ci sono stati aumenti».
Ci sono stati l’anno scorso.
«Rispetto alle fasce di reddito, le abbiamo pienamente rispettate. È un servizio che funziona».
Con Galdi assessore, è entrata in consiglio Alessandra Francese, in un primo momento, scoppiata l’inchiesta sulle coop, tenuta fuori non nominando assessori tra i Progressisti. Cosa è cambiato in questi due anni tanto da farle cambiare idea?
«Non era per Francese. Abbiamo fatto una scelta, a inizio consiliatura, premiando la presenza di tecnici in giunta. Non si era nominato un assessore tra i Progressisti ai quali, però, era andata la presidenza del consiglio, carica prestigiosissima. Successivamente abbiamo valutato la possibilità di completare quantitativamente la giunta con un ingegnere pronto, giovane e disponibile. Insomma, in maggioranza non c’è nessun problema politico. Le cose sono tranquille».
Anche se l’inchiesta sulle coop è stata archiviata, resta il quadro non confortante dipinto dalla Procura...
«La mia posizione è stata archiviata, come era giusto. In realtà non doveva essere proprio aperta. Mi pare che le cose vadano verso una chiarificazione degli aspetti relativi alle responsabilità e alle procedure. Credo che avremo ragione anche su questo».
Niente streaming dei consigli comunali, niente Difensore civico, niente Forum dei giovani, snaturato in consiglio cancellando parte dell’articolo 1 che ne stabilisce la composizione. È vero che a Salerno non si favoriscono trasparenza e partecipazione?
«Credo non sia vero. Il Forum è uno degli strumenti di partecipazione, non lo strumento. In consiglio abbiamo fatto considerazioni che matureranno da qui a qualche mese nella formazione di un Forum che abbia una funzione concreta di partecipazione e condivisione per le politiche giovanili. Essere giovani è diventato una sorta di statuto a sé stante. I giovani vanno a votare a 18 anni, e questa è una forma di partecipazione…».
Parliamo del Forum di Salerno.
«Voglio dire che i giovani partecipano attivamente alla formazione dei gruppi dirigenti della città».
Ma il Forum si farà?
«Sì, ci mancherebbe. Perfezioneremo uno statuto e una procedura che consenta una concreta partecipazione delle giovani generazioni».
Fonderie Pisano: su di lei è in corso un procedimento per omissione di atti d’ufficio. C’è qualcosa che pensa che avrebbe potuto fare e non ha fatto?
«Chiudere le Pisano con un atto demagogico, avendo poi torto al Tar e risarcendo la ditta dal punto di vista economico. Invece, noi che facciamo atti amministrativi compiuti e concreti, dobbiamo essere rispettosi delle prerogative dei vari enti a cui ci si riferisce, l’Asl, l’Arpac e quanti altri. Le Fonderie hanno avuto una serie di avventure giudiziarie dalle quali mi risulta siano usciti sempre candidi come pargoletti».
Ma da Fratte devono andare via?
«Questa è la premessa: di là se ne devono andare. Abbiamo fatto una serie di iniziative, con Iannelli, che ha riunito intorno al tavolo i vari attori della vicenda per fare in modo che le fonderie da Fratte se ne vadano. Parafrasando Dante, io vorrei fare tante cose, ma non posso farle perché ci sono una serie di aspetti che me lo interdicono. Non posso chiudere le Fondere Pisano così. Posso fare in modo che i vari attori si assumano le loro responsabilità e dichiarino con atti codificati e perfetti che c’è una relazione tra gli aspetti tumorali e della pubblica salute relativi e direttamente riferibili alle Fonderie. In questo caso, dopo cinque minuti firmo e chiudo le Fonderie. Stiamo sollecitando i vari attori affinché si esprimano chiaramente sull’argomento».


Cambiamo argomento: che pensa del Pd di Elly Schlein?
«Innanzitutto credo che il meccanismo delle primarie non funzioni: non è pensabile che un passante paghi due euro e voti decidendo chi deve essere il segretario di un partito».
È una regola che s’è data il Pd.
«Sul nostro autolesionismo credo non ci siano dubbi, è un fatto clinico conclamato».
Tornando a Schlein?
«Sta svolgendo una funzione, nello scenario politico italiano, probabilmente con qualche punta demagogica. Non so se rappresenta pienamente l’impianto politico del Pd. Noi siamo un partito progressista riformista ma con i piedi per terra che guarda agli aspetti del sociale con moderazione e spirito di attenzione alle cose. Vediamo cosa succederà. Intanto, mi auguro che si torni a una conduzione democratica del Pd in Campania. Non è possibile che, sine die, si tenga commissariata una provincia e si blocchi la vita democratica del partito».
Magari il commissariamento è legato alla vittoria di Bonaccini
«È una malizia che dice lei. Qualcuno potrebbe pensarlo».
Sindaco, si sta già discutendo del suo successore?
«Facciamo scadere il mandato, poi si vede».
Sa che si parla della possibilità di un ritorno di Vincenzo De Luca come sindaco di Salerno?
«Il destino è in braccio a Giove. Ma mi sembra tutto prematuro. Mi auguro che il presidente possa svolgere il terzo mandato a livello regionale perché è stato un eccezionale governatore, oltre a essere un dirigente politico, uomo di ottime letture, attento e sagace».
Salerno non è uscita bene dalla mancata venuta in città di De Giovanni e Quagliariello. Li inviterà a palazzo di città?
«Vengono quando vogliono. Ascoltiamo tutti e ascolteremo anche loro. È stata una vicenda sgradevole della quale siamo incolpevoli, dunque non c’è nulla da risarcire perché nessuno ha mai vulnerato la possibilità dei due di intervenire liberamente e parlare senza censure».
Nessuno della maggioranza…
«Sono scarsamente responsabile delle mie azioni, figuriamoci di quelle di altri».
Ma li inviterà?
«Probabilmente sì».
Che bilancio fa della stagione estiva?
«È andata benissimo: sembra che abbiamo avuto più affollamento della costiera amalfitana. Abbiamo avuto una presenza incredibile di turisti esteri, sbarchi crocieristici con Salerno sempre più porto di approdo, tanto che prevediamo il raddoppio della stazione marittima come capacità di accoglienza. Faremo un concorso internazionale».
Sono in arrivo le Luci d’artista…
«È stata appaltata la gara a Iren, avremo grandissime novità e lo start sarà nella prima decade di novembre.

Faremo anche in modo che i lavori di riqualificazione del corso non interferiscano con l’evento».

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