Salerno, negozi, partenza lenta:
«Temiamo nuovi stop, sarà guerra civile»

Salerno, negozi, partenza lenta: «Temiamo nuovi stop, sarà guerra civile»
di Barbara Cangiano
Martedì 20 Aprile 2021, 08:20 - Ultimo agg. 21 Aprile, 21:38
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C'è chi se la prende con il governo. Chi con la riapertura delle scuole. E chi con l'indisciplina dei cittadini. Ma tutti si augurano una sola cosa: di non essere più costretti a un tira e molla di aperture e chiusure che finora hanno solo aggredito un'economia già disastrata. Per chi ieri ha potuto finalmente riaprire grazie al passaggio della Campania in zona arancione, ci sono più timori che clienti, perché di fatto la road map di Draghi convince solo a metà e perché il clima poco primaverile non ha invogliato il primo giorno di shopping.

«Non capisco la necessità di riaprire le scuole quando manca appena un mese alla fine dell'anno scolastico - taglia corto Marcello De Vecchi del negozio di abbigliamento Prestige uomo - Comprendo che la Dad sia difficile per i più piccoli, non lo comprendo per i liceali, molti dei quali sono pendolari e dunque costretti a spostarsi su mezzi pubblici. Questa situazione rischia di diventare una bomba a mano».

Mascia Savastano della pelletteria New Bags non è ottimista: «Fortunatamente abbiamo riaperto, ma basta guardarsi intorno.

C'è poca gente in giro. Avvieremo delle promozioni per favorire gli acquisti». Nella zona orientale le attività commerciali sono praticamente semi vuote. «Confidiamo nel fine settimana - ammette Michela Barrella di Eddicott - Per invogliare i clienti applicheremo il 30 per cento di sconti su tutta la collezione primaverile. Nel frattempo incrociamo le dita, sperando che non ci sia un nuovo stop». Alessia Stanzione di Giorgia & Johns non sa che aspettarsi: «Dopo tutte queste settimane di pausa non saprei proprio ipotizzare quale sarà la risposta dei clienti. Tra l'altro, facendo parte di un franchising, non posso neppure avviare autonomamente i ribassi». Partenza lenta anche in centro, dove ieri mattina la maggior parte dei negozi di abbigliamento e calzature ha esposto in vetrina i nuovi arrivi: «Puntiamo sull'estate - dice Claudia Ricco di D woman - Un nuovo momento critico potremmo averlo di nuovo tra settembre e ottobre, soprattutto se la campagna vaccinale non avrà un'accelerazione». Margherita Aurilio e Irene Novella di Vestopasso, negozio di bijoux e di sciarpe, puntano il dito contro i comportamenti troppo scanzonati di una parte di cittadinanza: «Le persone sono stanche di vivere tra le mura domestiche. Speriamo però che usino tutte le precauzioni e che non si vedano più resse all'esterno dei bar. Se mai dovesse arrivare un nuovo alt, scoppierebbe la guerra civile, commercialmente Salerno è in ginocchio». Un segnale di speranza c'è: «Nei mesi scorsi - continuano le due commercianti - era più facile imbattersi in qualcuno senza la mascherina. Adesso no, perché in quasi ogni famiglia si è verificato un caso di Covid. E quando il nemico lo hai in casa, comprendi meglio il pericolo».

Tra i più indignati ci sono i gioiellieri. Nelle loro attività, infatti, da sempre gli ingressi sono contingentati per ragioni di sicurezza. «Abbiamo dovuto patire questa restrizione francamente inspiegabile - sbotta Anna De Stefano di Gioielli De Stefano - Quando mai in una gioielleria si è vista calca? Dal canto mio da questo momento in poi non abbasserò mai più la saracinesca, accada quel che accada. L'unica speranza è che ripartano gli eventi, un comparto intorno al quale ruota gran parte dell'economia». Maurizio Di Muro dell'omonima gioielleria di via Mercanti è scoraggiato: «Non ho potuto aver accesso ai ristori e non so veramente cosa pensare. Sento sempre più spesso dire che se non si adotterà cautela, tra quindici giorni si rischia di fermarsi di nuovo. A questo punto mi chiedo se non sarebbe stato meglio aspettare ancora qualche settimana per poi riprendere a lavorare con maggiore stabilità». E da ieri, dopo più di una protesta, sono tornati ad occupare i loro stalli anche i mercatali del settore non alimentare: «Ho raccomandato a tutti gli operatori di essere più scrupolosi di prima. E non escludiamo di sottoporci a tamponi periodici», anticipa Aniello Ciro Pietrofesa dell'Anva. Riaperte anche le porte del centro commerciale Maximall, dove si vigilerà sia sul numero degli ingressi che sui dati biometrici degli ospiti. Grazie al sistema della Smart Occupancy, sarà possibile rilevare in automatico quante persone sono presenti all'interno della struttura, vigilando su eventuali assembramenti e rilevando la temperatura di ognuno. 

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