C'è chi se la prende con il governo. Chi con la riapertura delle scuole. E chi con l'indisciplina dei cittadini. Ma tutti si augurano una sola cosa: di non essere più costretti a un tira e molla di aperture e chiusure che finora hanno solo aggredito un'economia già disastrata. Per chi ieri ha potuto finalmente riaprire grazie al passaggio della Campania in zona arancione, ci sono più timori che clienti, perché di fatto la road map di Draghi convince solo a metà e perché il clima poco primaverile non ha invogliato il primo giorno di shopping.
«Non capisco la necessità di riaprire le scuole quando manca appena un mese alla fine dell'anno scolastico - taglia corto Marcello De Vecchi del negozio di abbigliamento Prestige uomo - Comprendo che la Dad sia difficile per i più piccoli, non lo comprendo per i liceali, molti dei quali sono pendolari e dunque costretti a spostarsi su mezzi pubblici. Questa situazione rischia di diventare una bomba a mano».
Mascia Savastano della pelletteria New Bags non è ottimista: «Fortunatamente abbiamo riaperto, ma basta guardarsi intorno.
Tra i più indignati ci sono i gioiellieri. Nelle loro attività, infatti, da sempre gli ingressi sono contingentati per ragioni di sicurezza. «Abbiamo dovuto patire questa restrizione francamente inspiegabile - sbotta Anna De Stefano di Gioielli De Stefano - Quando mai in una gioielleria si è vista calca? Dal canto mio da questo momento in poi non abbasserò mai più la saracinesca, accada quel che accada. L'unica speranza è che ripartano gli eventi, un comparto intorno al quale ruota gran parte dell'economia». Maurizio Di Muro dell'omonima gioielleria di via Mercanti è scoraggiato: «Non ho potuto aver accesso ai ristori e non so veramente cosa pensare. Sento sempre più spesso dire che se non si adotterà cautela, tra quindici giorni si rischia di fermarsi di nuovo. A questo punto mi chiedo se non sarebbe stato meglio aspettare ancora qualche settimana per poi riprendere a lavorare con maggiore stabilità». E da ieri, dopo più di una protesta, sono tornati ad occupare i loro stalli anche i mercatali del settore non alimentare: «Ho raccomandato a tutti gli operatori di essere più scrupolosi di prima. E non escludiamo di sottoporci a tamponi periodici», anticipa Aniello Ciro Pietrofesa dell'Anva. Riaperte anche le porte del centro commerciale Maximall, dove si vigilerà sia sul numero degli ingressi che sui dati biometrici degli ospiti. Grazie al sistema della Smart Occupancy, sarà possibile rilevare in automatico quante persone sono presenti all'interno della struttura, vigilando su eventuali assembramenti e rilevando la temperatura di ognuno.