Il buttafuori si difende dopo la retata:
«Non ho mai voluto uccidere il mio rivale»

Il buttafuori si difende dopo la retata: «Non ho mai voluto uccidere il mio rivale»
di Angela Trocini
Sabato 21 Dicembre 2019, 06:50 - Ultimo agg. 07:15
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Si è difeso Walter Castagna dalle accuse che gli sono state mosse nell’inchiesta relativa alla volontà di monopolizzare il servizio di security nei locali notturni. Castagna, alla presenza dell’avvocato Giuseppe Russo suo difensore, si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia negando di voler uccidere Nino Quaranta, suo diretto concorrente, di non aver dato incarichi in merito nè di voler acquisire il monopolio nel settore. Una difesa su tutta la linea.

Interrogato ieri anche Vincenzo Cortiglia che, a quanto pare, ha fatto parziali ritrattazioni alle dichiarazioni che aveva reso in seguito all’arresto di ottobre scorso (per rapina e nell’occasione venne trovato in possesso di una Glock 9x21 e di una pistola a salve calibro 8) riferendo ai carabinieri il progetto delittuoso. Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato Russo ha chiesto al gip Maria Zambrano l’attenuazione della misura per il proprio assistito (Castagna ritenuto dagli inquirenti il leader del gruppo) finito in carcere mercoledì scorso con l’accusa di attività di concorrenza illecita in commercio continuata ed aggravata attraverso azioni intimidatorie e violente avvalendosi del metodo mafioso e di detenzione e porto abusivo d’arma.

Gli altri interrogatori, per i tre indagati che sono ai domiciliari (Salvatore Fedele e Salvatore Lo Bosco, ritenuti dagli inquirenti «esperti picchiatori», e l’agente di polizia penitenziaria Massimiliano D’Ambrosio ben inserito - secondo le accuse - nelle dinamiche del guppo delinquenziale), sono fissati lunedì.

Secondo le accuse, il gruppo di buttafuori violenti cercava di accaparrarsi il servizio di sicurezza nei locali notturni di Battipaglia e zone limitrofe mettendo in atto vere e proprie spedizioni punitive per creare un clima di terrore tra i gestori dei locali e che terminava solo assecondando le richieste di servirsi del loro personale per garantire il sereno svolgimento delle serate all’interno e all’esterno dei locali della movida. 

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