La raccolta firme lanciata da Assomare Italia – Fenailp Turismo ha il merito di aver sollevato il problema della conduzione dei natanti pur senza avere nessuna esperienza pregressa. Il dibattito è tutt’ora in corso sui canali social dell'associazione e - secondo una nota stampa a firma del presidente Davide Di Stefano - vede la stragrande maggioranza di coloro che vi hanno partecipato, favorevole all’introduzione di una forma di abilitazione alla conduzione.
«A 15 giorni esatti dal lancio della petizione abbiamo raccolto 1.767 firme, il che rappresenta un segnale significativo di interesse - si legge nella nota - Le principali obiezioni dei (pochi) contrari riguardano essenzialmente l’aspetto economico, la preoccupazione per una sorta di limitazione della libertà ed un certo scetticismo sull’utilità dell’iniziativa. Entrando un po’ più nel merito, la nostra proposta non mira ad introdurre ulteriori balzelli o intralci burocratici fini a se stessi, bensì ad introdurre il concetto della assoluta necessità che chiunque si metta al timone di una imbarcazione debba conoscere quantomeno le regole di base della navigazione, la conoscenza delle manovre di emergenza, l’utilizzo delle dotazioni di sicurezza e, soprattutto, avere almeno 10 ore di navigazione fatte con un istruttore abilitato».
Quindi la replica alle accuse: «Ci è stato contestato di voler favorire le autoscuole, ma la nostra idea è che trattandosi di un “patentino” le attività formative teorico pratiche possano essere tenute dai circoli nautici e dalle stesse aziende di noleggio, a condizione che abbiano degli istruttori qualificati, previo riconoscimento da parte delle Capitanerie di Porto a cui sarà demandato il potere di verifica sulla qualità della formazione erogata. Questo orientamento consentirà di limitare sensibilmente i costi e ad accrescere la “Cultura del Mare” che è fatta di senso di responsabilità, rispetto, educazione e consapevolezza dei propri limiti.