Violenze al centro estetico,
un 72enne tra gli stupratori

Violenze al centro estetico, un 72enne tra gli stupratori
di Petronilla Carillo
Giovedì 27 Ottobre 2016, 11:31 - Ultimo agg. 11:46
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Spunta un nuovo indagato nell’inchiesta sulle violenze sessuali consumate in un centro massaggi di via Talamo a Cava de’ Tirreni. Uno degli uomini che si intravedono nel video della vergogna girato da Giuseppe Alfieri e dal branco di stupratori, è stato identificato e poi riconosciuto dalla giovane vittima 17enne. Si tratta di un 72enne della provincia salernitana, sottoposto nei giorni scorsi ad un confronto all’americana dietro allo specchio trasparente presso la caserma carabinieri di Cava. Il ragazzo lo ha riconosciuto tra tanti, senza alcuna esitazione. I militari dell’Arma, su impulso del sostituto procuratore Elena Guarino, lo hanno identificato attraverso un fermo immagine comparato poi con le fotografie di alcune carte d’identità in possesso di alcuni uffici anagrafe. E così lo hanno invitato ad andare in caserma. Qui, dopo il riconoscimento, gli è stato notificato un avviso di garanzia. Per lui il reato è lo stesso di quello riconosciuto dal gip Stefano Berni Canani la scorsa estate quando accolse la richiesta del pm e firmò i provvedimenti cautelari nei confronti di Alfieri, 51enne di Cava, gestore del centro massaggi e Simone Criscuolo, 49 anni, originario di Agerola ma residente a Vicenza. Ovvero: violenza sessuale, diffusione di materiale pedopornografico e limitazione della libertà personale.
Gli inquirenti non si sono fermati e non lo faranno fino a quando non verranno individuati tutti i quattro componenti del gruppo che quel giorno ha terrorizzato il diciassette riprendendo in un filmato l’iniziazione del giovane alle pratiche omosessuali. Una sala buia, uomini mascherati e un cartello con la scritta «Benvenuto tra noi», e poi il ragazzino che viene legato sul lettino dai quattro i quali prima lo sottopongono ad un massaggio, poile mani dei massaggiatori diventano più audaci fino a spingersi nella violenza. Il ragazzino, bloccato, è costretto a subire abusi sessuali da loro che, a turno, ne approfittano intimandogli di stare fermo e in silenzio. Poi riprendono la scena minacciandolo di mettere tutto in rete se si fosse ribellato alla violenza.
 
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