Morbillo: sintomi (dalla febbre al rush cutaneo), complicanze e come evitare il contagio. Bassetti: «Rischio epidemia, ecco perché»

Il professor Bassetti ha illustrato chiaramente qual è la situazione in Italia, quando potrebbero nascere delle vere e proprie epidemie e come riconoscere il morbillo, ricordando che non ci sono cure

Morbillo, Bassetti: «Quest'estate possibile epidemia in Italia. Copertura vaccinale troppo bassa». I rischi soprattutto negli adulti
Morbillo, Bassetti: «Quest'estate possibile epidemia in Italia. Copertura vaccinale troppo bassa». I rischi soprattutto negli adulti
Venerdì 29 Marzo 2024, 09:33 - Ultimo agg. 09:47
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Allarme morbillo in Liguria, dove nell'ultima settimana sono stati rilevati 5 casi, tutti non vaccinati, di età compresa tra i 25 e i 50 anni. «Bisogna fare estrema attenzione», spiega Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al Policlinico genovese San Martino. «I casi del 2024, prima in provincia di Rieti (22 casi) e adesso a Genova (6 casi in una settimana), sono tutte spie e avvisaglie del fatto che prima o poi, in qualche modo, il problema tornerà a essere evidente» afferma il medico, che sottolinea più volte come l'unica strada per combattere quest'infezione, più seria di quello che comunente si crede (soprattutto negli adulti) è la vaccinazione. Il professor Bassetti ha illustrato chiaramente qual è la situazione in Italia, quando potrebbero nascere delle vere e proprie epidemie e come riconoscere il morbillo, ricordando che non ci sono cure. 

Dottor Bassetti, c'è realmente il rischio di un'epidemia di morbillo in Italia?

Innanzitutto è necessario fare un passo indietro e spiegare cosa è successo nel 2023. L'Europa è stata colpita da un'ondata di casi di morbillo che non si vedeva da molti anni, 30 mila casi tra Europa occidentale e Europa orientale con oltre 20 mila di questi che hanno avuto necessità di ricovero. La stragrande maggioranza dei casi ha riguardato soggetti non vaccinati. Sappiamo che c'è un gradiente da ovest verso est, nel senso che più ti spingi verso est meno è la copertura vaccinale per il morbillo. Arriviamo ad alcuni paesi come Bulgaria, Romania, Albania con percentuali di copertura vaccinale veramente risibili (non arriviamo al 50%). È evidente che questa onda prima o poi sarebbe arrivata in Italia e se guardiamo ai dati dei primi due mesi dell'anno dell'Istituto Superiore di Sanità già ci dicono che abbiamo avuto più casi di quanti ne avessimo avuto in tutto l'anno precedente. Quindi c'è evidentemente un fuoco di ritorno importante del morbillo. I casi del 2024, prima in provincia di Rieti (22 casi) e adesso a Genova (6 casi in una settimana), sono tutte spie e avvisaglie del fatto che prima o poi, in qualche modo, il problema tornerà a essere evidente. 

Quindi in Italia dobbiamo preoccuparci?

Noi abbiamo perso veramente tanti punti di copertura vaccinale. Guardando gli ultimi dati dell'ECDC siamo sotto al 90%. Bisogna considerare che ogni punto percentuale di copertura vaccinale che si perde nei confronti del morbillo lascia spazio a questo virus estremamente contagioso, che se trova sulla sua strada una popolazione di persone non vaccinate (o protette perché hanno già avuto la malattia) fa molto presto a disseminarsi. Noi abbiamo una fascia importante tra i 15 e i 50 anni di persone che non hanno mai fatto l'infezione e non si sono mai vaccinate: quindi se dovesse partire un focolaio troverebbe sulla sua strada una popolazione di soggetti altamente suscettibile. Il virus del morbillo è uno dei più contagiosi: basti pensare che ha R0 tra 16 e 18 (quello del Covid era tra 3 e 5).

Questo significa che ogni persona che ha il morbillo può contagiare fino a 16-18 persone. In una società come la nostra, che oggi è lontana dall'obiettivo minimo di copertura vaccinale (95%), si può immaginare quale potrebbe essere la velocità di propagazione. Quindi, non solo abbiamo molti bambini che sono scoperti dalla vaccinazione, nonostante sia obbligatoria, perché i genitori decidono di non vaccinarli, ma poi abbiamo tutta una fascia di persone tra i 15 e i 50 (quando erano bambini la vaccinazione non era obbligatoria) che sono altamente suscettibili. In Italia abbiamo delle comunità di cittadini rumeni, albanesi, bulgari in cui le coperture vaccinali sono fortemente tendenti allo zero. Un focolaio come quello di Rieti o Genova ci auguriamo tutti di poterlo contenere, ma è come mettere un fiammifero in un bosco secco: il fuoco può propagarsi molto velocemente. Non si tratta di fare allarmismo, ma solo di essere realisti.

Dobbiamo aspettarci un picco di casi in Italia?

Sì è possibile, ancora di più nei prossimi mesi, quando magari ci sarà un maggiore interscambio di ragazzi che vanno a fare vacanze in paesi all'estero, programmi di scambi linguistico-culturali, chi torna al suo paese: è possibile che quest'estate ci siano delle epidemie e dei focolai di morbillo. Credo sia quasi inevitabile.

C'è una differenza tra la malattia contratta da bambini o da adulti?

La cosa che è più grave è che la maggioranza della gente considera il morbillo una malattia tranquilla, perché ci ricordiamo magari quando abbiamo fatto il morbillo da bambini, ma da adulti la questione è molto diversa. Il morbillo può dare delle gravi complicazioni, del resto dei 30 mila casi del 2023, 20 mila sono stati ricoverati in ospedale, quindi tanto tranquillo non è. Ogni volta che una persona col morbillo finisce in ospedale, in un sistema sanitario come il nostro che già è in pesante difficoltà a livello ospedaliero, porta via il posto a un'altra persona che ne ha bisogno. È per questo che il vaccino non è un problema del singolo, ma un problema di salute pubblica e di protezione del nostro sistema sanitario. Negli adulti la forma è più aggressiva, l'esantema può essere molto grave e ci può essere un forte interessamento a carico dei polmoni molto più frequentemente che nei bambini. Per gli adulti è una malattia decisamente più seria. 

Chi è vaccinato deve preoccuparsi?

La distizione fondamentale da fare è proprio tra vaccinati e non vaccinati. Chi è vaccinato o chi ha fatto il morbillo è protetto per tutta la vita e può dormire sonni tranquilli, salvo casi in cui si è pesantemente immunodepressi a seguito di determinate terapie, ma è un argomento a parte. La vaccinazione del morbillo e la malattia naturale da morbillo garantiscono un'immunità perenne. Il messaggio da far passare è semplicemente: «Se non sei vaccinato, vaccinati». Io mai avrei pensato che nel 2024, in un paese come il nostro, si potesse arrivare al rischio di avere focolai epidemici di morbillo, una malattia che eravamo riusciti, non dico a sconfiggere, ma a ridurre in maniera significativi. In Liguria, nel 2022-2023 non abbiamo avuto neanche un caso di morbillo, quest'anno siamo già a 6. Bisogna lanciare un messaggio alle regioni e alle aziende sanitarie affinché mettano in pratica campagne di richiamo e di sensibilizzazione alla vaccinazione.

Oltre alla vaccinazione, c'è altro che si può fare per prevenire il contagio?

Non esiste altro. Molti raccontano che quando erano bambini venivano portati ai “morbillo party”, che hanno fatto moltissimi danni perché è vero che su 100 bambini è probabile che 95 non abbiano alcun tipo di conseguenza, ma agli altri 5 può venire la polmonite, l'encefalite. Fornisco solo qualche numero per quanto riguarda la percentuale di complicazioni: l'encefalite colpisce 1 caso ogni 1000 nei bambini e potenzialmente 1 caso ogni 200 negli adulti; la polmonite nell'adulto arriva a colpire 1 ogni 4, una condizione molto impegnativa che può portare anche alla morte. 

Quali sono i sintomi del morbillo?

In primo luogo sicuramente l'esantema maculo papuloso, dei pallini rossi che vengono sul corpo. Un medico, quando ne vede uno nella vita, non può più sbagliare. Poi c'è la febbre e anche l'enantema, delle placchette in bocca dette anche di Köplich, delle placche bianche vengono su gengive e palato. Insomma, sono dei sintomi inconfondibili: da medico, una volta che ne vedi uno, non ti puoi più sbagliare. La diagnosi è clinica, poi la conferma puoi averla da test di laboratorio attraverso analisi delle urine. Un buon medico che ha visto nella vita qualche caso di morbillo non può sbagliare o comunque deve saper indirazzare agli esami clinici che poi daranno la conferma. Può manifestarsi anche senza febbre, ci sono delle forme che si chiamano “fruste”, ibride e spurie, ma nella maggior parte dei casi c'è la febbre. Quello che è importante riconoscere è il rash cutaneo, inconfondibile per un medico. 

Come si cura il morbillo?

Questo è davvero importante sottolinearlo: se per il morbillo c'è un vaccino che copre al 100% dalla malattia, non c'è invece alcun tipo di farmaco per trattarlo. Non abbiamo un antivirale che sia antimorbillo, quindi non ha cure. Nella maggioranza dei casi è il sistema immunitario che riesce a limitarlo, ma se così non dovesse essere non ci sono farmaci in grado di farlo. Un motivo in più per vaccinarsi. L'unica cosa da fare è controllare il proprio tesserino vaccinale, chiedere ai genitori se si è fatto il morbillo e andarsi a vaccinare per essere tranquilli per tutta la vita. In caso di dubbio? Si può fare un esame sierologico per valutare la presenza di anticorpi, non ci sono scuse.  

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