L o yoga al ritmo dei Rolling Stones, ma anche di musica reggae o hip hop. Tutti pazzi per lo Jivamukti, stile che sfugge agli schemi “new age” spesso abbinati allo yoga classico e si accompagna anche alle grandi hit musicali di ogni epoca. Questo, forse, il segreto della tecnica così amata da star internazionali del calibro di Lenny Kravitz, Sting, Sarah Jessica Parker, Christy Turlington, Kate Moss, Diane Keaton, Heidi Klum, Willem Dafoe, Gwyneth Paltrow, Uma Thurman, Madonna e il rapper Michael Franti. Si può essere fedeli alla tradizione orientale delle origini e allo stesso tempo agganciarsi al mood occidentale contemporaneo? La risposta è sì, e lo Jivamukti Yoga ne è la prova. Ne parliamo con Jutta Ariane Mele Maurer, icona di questa disciplina in Italia, appresa a sua volta da Nives Gobbo, colei che ha introdotto per la prima volta lo Jivamukti Yoga nel nostro Paese. Jutta, di origine austriaca ma ormai naturalizzata romana da 25 anni, ci spiega che la particolarità di questo yoga, creato a New York negli anni ‘80 da David Life e Sharon Gannon (i cui guru indiani erano Pattabhi Jois, Swami Nirmalananda e Brahmananda Sarasvati), è di aver portato i testi sacri indiani all’interno della lezione fisica, “traducendoli” per la mente occidentale. Jutta ha praticato negli Stati Uniti con i fondatori di questo stile, che sono anche artisti: David dipinge, Sharon è cantante e ballerina.
Come precisa la Mele Maurer (che è stata fra i protagonisti dello YogaFestival e in questo periodo insegna su Zoom), «la classe Open è la lezione classica, ispirata a un tema dei testi sacri indiani dello yoga, come lo Yoga Sutra di Patanjali. È importante questa fusione, perché lo yoga non si limita alla pratica sul tappetino, ma dà origine a un processo di cambiamento nella nostra vita», (info https://www.juttaarianemelemaurer.com/).
La filosofia dello Jivamukti Yoga (https://jivamuktiyoga.com/) si basa su cinque elementi fondamentali: lo studio delle scritture sacre (Shastra); la consapevolezza e devozione (Bhakti); la non violenza e il non creare dolore (Ahimsa, per questo numerosi praticanti sono vegani e impegnati per la difesa dell’ambiente e dei diritti sociali); la musica (Nada); la meditazione (Dhyana). I benefici dello Jivamukti sono molteplici, con un effetto detox sul fisico e di maggiore consapevolezza per la mente: migliora l’equilibrio, stimola la circolazione linfatica e sanguigna, allevia lo stress liberando dalle tensioni, aumenta la flessibilità, incrementa la forza e riallinea la postura. Fra le lezioni le Spiritual Warrior Class (Guerriero Spirituale) a sequenza fissa, oppure le Open Class, in cui si lavora ogni volta su sequenze differenti. Maria Serena Patriarca