Anche in Vietnam: tutti, in tutti gli angoli del mondo, amano la pizza napoletana.
E allora, dal Vietnam con furore.
E anzi, da Napoli con amore.
Ciro Sorrentino ha 35 anni, è nato a Castellammare di Stabia da una famiglia di Torre Annunziata, e ha cominciato a fare il pizzaiolo a 13 anni, a Rimini.
«Vivevamo lì per via del lavoro di papà», esordisce nostalgico ma sorridente.
«La mattina andavo a scuola e la sera andavo a lavorare. A divertirmi, in realtà!»
La gavetta, i primi esperimenti, poi la sua prima vera pizzeria, da asporto.
«A Viserba di Rimini, che bei posti, che bei ricordi: avevo 17 anni».
Ma il suo destino è altrove, ovunque. E lo chiama a gran voce, e grida forte.
«Nel 2014 mi imbatto in una proposta di lavoro, mando il mio curriculum fino in Vietnam, a una pizzeria di Ho Chi Minh», si strofina il viso, quasi a sgranarsi gli occhi, sembra incredulo. E infatti: «Se ci ripenso, ancora non ci credo. È successo tutto così in fretta, è cambiato tutto di colpo, tutta la mia vita ha preso tutto un altro verso. Che fortuna!», strilla lui. “Che coraggio e che talento”, viene da sintetizzare invece.
Prende, parte, lavora. Conosce una ragazza che lì fa la cameriera. Si chiama Mai Vo Tiet, si innamorano perdutamente, passano una manciata di anni e nel 2018 si sposano.
Danno il massimo, ma poi ripensano all’Italia, e alla fine ci rientrano.
Sempre nel 2018, sempre sulla Riviera Adriatica, questa volta a Cesenatico, nasce Margherí, un progetto che è il frutto del loro amore, del loro sudore, e di tutta una serie di coincidenze fortunate.
Infine il desiderio di una famiglia, di una figlia, in arrivo proprio adesso!
Le congratulazioni di tutti, e l’ennesimo viaggio, il ritorno in Vietnam.
Margherí resta a Cesenatico, ma apre pure a Ho Chi Minh, nel distretto 7. Scintillante, pulito, sicuro. Per certi versi, quasi europeo.
Un gioiello da 200 e più metri quadrati, con 70 posti a sedere tra interno e veranda, già calamita anche per gli abitanti della popolosissima città, che già si spostano anche dagli altri distretti, fenomeno raro da queste parti.
Napoletani e italiani residenti o in viaggio, e amici vietnamiti naturalmente, si godono pizza, pasta fresca realizzata in casa (con tanto di contaminazioni romagnole, come la storia di Ciro…racconta) e cucina casereccia dell’Italia in generale. Con la stragrande maggioranza dei clienti, peraltro, innamorata dei nostri vini del nostro stile…aperitivo.
Mancava un locale così, e adesso c’è.
Qualità, qualità e qualità.
Anche e soprattutto grazie a prodotti di punta, che anni addietro non si trovavano e che adesso invece ci sono, come la farina Caputo e il fior di latte Latteria Sorrentina.
6 pizze classiche e 12 gourmet, le più vendute di fatto.
Un intero menù da leccarsi i baffi e una distanza di migliaia e migliaia di chilometri che sembra azzerarsi.
Ho Chi Minh come Napoli, grazie a Ciro Sorrentino, a sua moglie Mai Vo Tiet, e al sogno realizzato di Margheri’.
Per il resto, parlano le deliziose immagini e il raggiante sorriso di entrambi.
Felicissimi dei numerosi traguardi e ancor di più della piccola Elisa in arrivo.
Nome splendido che avevano già scelto prima ancora che la aspettassero.
Auguri, buona vita e buona pizza, dunque.
Dall’Italia fino al Vietnam, da Napoli fino a Ho Chi Min!