Fisco, la riforma: da Irpef e tasse a sconti e debiti, cosa cambia. Premi a chi collabora

di Andrea Bassi
Sabato 29 Luglio 2023, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 10:24 | 2 Minuti di Lettura

Il passaggio

Il passaggio a Montecitorio aveva affrontato il tema centrale del taglio delle aliquote Irpef per arrivare, entro la fine della legislatura, alla flat tax, l’aliquota unica. Alla Camera le modifiche più rilevanti hanno riguardato l’introduzione di una detassazione per le tredicesime e per i premi di produttività dei lavoratori. Nel passaggio al Senato, invece, è stato affrontato soprattutto il capitolo degli accertamenti e della riscossione. In pratica i rapporti tra il Fisco e i contribuenti, siano essi imprese che persone fisiche. Ma è stato approvato anche un emendamento che riforma i tributi locali (che ammontano a circa 60 miliardi). Con una novità non da poco. Le giunte potranno decidere autonomamente «tipologie di definizione agevolata, anche sotto forma di adesione» simili a quelle introdotte per le entrate erariali. Ogni Comune, insomma, sarà libero per esempio, di decidere una rottamazione delle multe o una pace fiscale sulla Tari, senza più la necessità di attendere la sanatoria statale e poi agganciarsi a quest’ultima.

Le modifiche più significative, come detto, restano quelle che incidono sui rapporti tra il Fisco e i contribuenti. Non c’è soltanto lo scudo penale per le imprese che aderiscono ai sistemi di adempimento collaborativo con l’Agenzia delle entrate, contro il quale il Pd per bocca del Presidente dei senatori Francesco Boccia ha protestato parlando di «un favore agli evasori». Per le imprese sono previsti anche altri tipi di premi. Vengono per esempio cancellate le sanzioni amministrative e ridotti i termini di decadenza per l’accertamento per i contribuenti il cui sistema di gestione del rischio fiscale sia certificato da professionisti qualificati. Una norma chiesta dai Commercialisti e che ieri ha ricevuto il plauso del presidente Elbano De Nuccio. I termini di decadenza per le verifiche fiscali per le imprese “collaborative” scenderanno dagli attuali cinque anni a tre anni. Con un altro emendamento poi, è stato stabilito che se un’impresa ha una cartella fiscale per mancato versamento delle imposte e, contemporaneamente, un credito nei confronti dello Stato, non potrà essere soggetta a sanzioni da parte del Fisco.

È stata invece modificata una norma che aveva provocato più di una polemica nei giorni scorsi, quella che prevedeva un «automatismo» nella procedura di pignoramento dei conti correnti dei contribuenti con una cartella non pagata. Ora non si parla più di automatismi ma solo di razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione delle procedure di pignoramento. Le senatrici di Italia Viva, Silvia Fregolent e Raffaella Paita, hanno dato atto alla maggioranza di «aver dato ascolto» agli allarmi lanciati proprio da Italia Viva sul punto.

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