Si può essere bocciati alla Maturità 2022? Sì ma è molto raro. Parlano i dati: appena un anno fa, gli studenti bocciati in sede d'esame sono stati appena lo 0,2%. E non solo perchè a causa della pandemia mancavano le prove scritte. Se si guarda allo storico degli ultimi anni, ricostruito da Skuola.net la percentuale di chi non ce la fa è sempre più in calo: nel 2019 i boccciati sono stati lo 0,3% degli ammessi, lo 0,4% nel 2018 e lo 0,5% nel 2017.
Non è sempre stato così: una quindicina di anni fa i numeri erano quattro volte di più.
1 su 21 non supera l'esame
Da quel momento, nella conta dei caduti, a coloro che non raggiungono l'agognato 60, vanno quindi aggiunti i non ammessi all'esame di Maturità. Si tratta di percentuali che, in alcuni anni, sono apprezzabili: il 3,9 % nel 2019, il 4,0% nel 2018, il 3,9% di nuovo nel 2017. Quindi, sommando i non ammessi e i bocciati, dal 2017 ad oggi si può affermare che 1 su 22 non ce l'ha fatta a prendere la Maturità.
Anche nel 2021, il 4% dei candidati all'esame di Maturità non è stato ammesso. I numeri quindi dicono che, confrontando l'Esame 2019, quindi del periodo pre-Covid, con la Maturità 2021, svolta in piena pandemia, la presenza o meno degli scritti non incide più di tanto sul tasso di successo finale. Il vantaggio per chi ha affrontato l'Esame di Stato senza scritti, rispetto a quelli che si sono cimentati con quello completo, semmai, è legato al voto con cui ci si diploma. Se nel 2019 gli studenti e le studentesse che si sono diplomati con un voto superiore a 80/100 sono stati circa un terzo del totale (34%), nel 2021 le cose sono andate decisamente meglio: a prendere almeno 80 è stato più di 1 studente su 2.
Aumentano i 100
E, sempre nel 2021, si è registrato un netto aumento rispetto al 2019 (ma anche al 2020) degli studenti diplomati con il massimo dei voti, cioè 100/100 (lodi a parte): 13,5% lo scorso anno, contro il 5,6% dell'ultima maturità svolta in condizioni normali (nel 2020 furono il 9,6%).
Per le prove invalsi il 34% non ha i requisiti minimi in italiano
Anche la quota di quanti escono dalle superiori col minimo si è molto ridimensionata: mentre nel 2019, gli studenti con voto di 60/100 si attestavano intorno al 6,9%, nel 2021 questi sono stati appena il 4,8%. C'è però un dato che non lascia spazio all'immaginazione: le prove Invalsi. Se infatti nel 2019 il 34% dei diplomati non raggiungeva i requisiti minimi per quanto riguarda le conoscenze base in italiano, nel 2021 si è assistito a un balzo di ben il +9%: lo scorso anno addirittura il 44% degli studenti diplomati presentava forti lacune nell'utilizzo della lingua italiana.