New York celebra il Made in Italy: ecco il nuovo atelier nel cuore di Manhattan

New York celebra il Made in Italy: ecco il nuovo atelier nel cuore di Manhattan
New York celebra il Made in Italy: ecco il nuovo atelier nel cuore di Manhattan
Sabato 26 Giugno 2021, 17:53 - Ultimo agg. 27 Giugno, 11:37
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A New York c'è spazio per il Made in Italy. E lo celebra, proprio nel cuore di Manhattan. È lì che Luca Santonato, originario di Rimini e da 11 anni nella Grande Mela, ha inaugurato nell'attico di Bryant Park Studios l'atelier Luxuny, con la sua linea di abiti su misura, oltre a rappresentare diversi marchi italiani. «Il covid mi ha dato molto tempo per pensare, e ho cercato di capire cosa mancasse in città - spiega all'Ansa - mi sono reso conto che non c'era un posto dove gli uomini potessero ammirare prodotti italiani di lusso con un'esperienza più ampia, in un luogo privato e con la possibilità di essere guidati e consigliati mentre gustano un caffè, un frullato o un bicchiere di vino».

«Oltre alla mia linea privata di abiti ho concluso accordi con bellissime aziende italiane che non erano ancora sul mercato americano, oppure vi erano non in maniera forte», ha proseguito. Ci sono le cassaforti e oggetti d'arredo di Agresti Firenze, mobili e home design di Antique Mirror Siena, cravatte, pochette e sciarpe di seta di Fumagalli, le lampade di Ada design. E ancora le scarpe di Bottega Senatore, con cui spiega che «proporremo da agosto una calzatura totalmente su misura la cui realizzazione richiede una lavorazione di 100 ore», e Officine Mattio, «un brand molto di nicchia considerato la Ferrari delle biciclette».

Santonato è arrivato a Nyc dopo gli studi e ha cominciato a lavorare per un marchio di calzature, poi è stato direttore commerciale di un'azienda che operava in due settori, logistica e distribuzione e internazionalizzazione: «ma la moda è sempre stata una mia passione personale», dice.

L'atelier si trova in un edificio di dieci piani a fianco di Bryant Park che fu la residenza privata per diversi decenni dello storico filantropo Abraham Archibald Anderson. Il palazzo, costruito nel 1901, è stato concepito come un luogo per gli artisti, con soffitti alti e grandi vetrate: ci hanno vissuto Norman Rockwell, Fernad Leger, Edward Steichen, Irving Penn, Liz Claiborne, ed è stato anche uno dei primi club per sole donne.

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