«Ti offro il mio divano»: l'ultima tendenza della vacanza low cost

«Ti offro il mio divano»: l'ultima tendenza della vacanza low cost
di Cristina Cennamo
Martedì 22 Ottobre 2019, 14:54
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Avete mai pensato di ospitare un perfetto sconosciuto sul divano del salotto? Sembra un'idea bizzarra, ma è una pratica utilizzata per risparmiare sulle vacanze: si chiama couchsurfing ed è una tendenza che sta prendendo piede anche in Italia. Immaginate di accettare in casa un viaggiatore intercettato via internet tramite, offrendovi di fare da Cicerone e fornendo consigli per l'organizzazione del viaggio. E, poi, di essere ripagati lasciandovi ospitare dall'altra parte del mondo, in entrambi i casi gratuitamente.

Ecco, questo è il couchsurfing: un modo di viaggiare che offre, oltre ad un alloggio gratuito, l'opportunità di conoscere nuove persone e fare nuove esperienze. Il termine, la cui traduzione letterale è «fare surf sui divani», indica anche l'omonima piattaforma che è anche un po’ social network, una community in cui l'iscrizione è gratuita e consente di accedere alle schede degli altri soci e ricevere la newsletter. 
Pagando un contributo minimo è poi possibile pubblicare una scheda host (padrone di casa), verificare la propria abitazione e ricevere proposte di scambio. La ricerca può avvenire secondo due modalità: per località, spulciando tra le singole schede di chi offre ospitalità, oppure per itinerario, inserendo le tappe del viaggio ed aspettando che siano gli altri a contattarvi.

Fatto questo, fate attenzione al tipo di alloggio offerto perché ognuno può dare quel che vuole: anche uno spazio in giardino su cui piantare una tenda. Poi, verificate il profilo del couchsurfer o dell’host: è importante avere molte foto e soprattutto referenze, meglio se da host o da utenti amici già iscritti. Alcuni utenti sono verified ovvero hanno completato la procedura di verifica dell'alloggio e fornito i dati bancari, quindi sono preferibili. Certo, c’è sempre chi considera il couchsurfing un modo anche economico per rimorchiare, ma è pur vero che è un po’ come stare in vacanza a casa propria: il mood che si instaura è spesso quello di agosto al mare, easy e scanzonato. 

La maggior parte della gente che ha provato l'esperienza del couchsurfing, ad ogni modo, ne parla in maniera più che positiva: lo scambio culturale, che è alla base,  permette anche di perfezionare una lingua acquisendo modi di dire ed espressioni che non si imparano sui banchi di scuola, scoprire nazioni lontane per conto terzi e, perché no, imparare a cucinare ricette tipiche di altri Paesi tra i fornelli di casa propria. 
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