Diverticolite, ignorati i campanelli d'allarme

«La diverticolite è una malattia che può inizialmente ingannare, a causa di sintomi che possono essere simulare disturbi comuni del tratto gastrointestinale»

Diverticolite, ignorati i campanelli d'allarme
Diverticolite, ignorati i campanelli d'allarme
Martedì 23 Maggio 2023, 12:00
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Più delle volte i dolori all'addome, oppure una sensazione di disagio, inducono a pensare a un problema di digestione. Un pasto eccessivamente pesante o magari una forma virale, come una gastroenterite. È meno comune pensare a un problema di diverticolite. Tuttavia, i diverticoli infiammati possono essere un problema più frequente di quanto si pensi, ed è importante essere consapevoli dei campanelli d'allarme ai quali prestare attenzione.

Francesco Selvaggi, professore ordinario di Chirurgia e primario del reparto di Chirurgia colorettale al Policlinico di Napoli Luigi Vanvitelli, spiega che «la diverticolite è una malattia che può inizialmente ingannare, a causa di sintomi che possono essere simulare disturbi comuni del tratto gastrointestinale». In realtà, una visita specialistica sarebbe sufficiente per arrivare a una diagnosi tempestiva ed evitare così complicanze anche gravi. Il problema è dovuto il più delle volte a una scarsa informazione: pochi sanno che i diverticoli, che sono piccole protuberanze a forma di sacco sulla parete del colon, sono quasi sempre asintomatici. Tuttavia, in alcuni casi, possono provocare fastidi o dolori. Come riconoscerli? Selvaggi spiega che «questi dolori possono variare in intensità e coinvolgere la regione iliaca sinistra, a volte associati a disturbi urinari. Questi dolori dovrebbero fungere da campanelli d'allarme». La diverticolite presenta diversi fattori di rischio, tra cui l'età, la predisposizione genetica e le abitudini di vita, come una dieta povera di fibre (frutta, verdura, legumi, eccetera). «Oltre al dolore addominale, i sintomi più comuni dell'infiammazione dei diverticoli - continua lo specialista - includono febbre e malessere generale. Tuttavia, la manifestazione dei sintomi può variare notevolmente a seconda del paziente e della gravità del quadro clinico. In alcuni casi, la condizione può evolvere in situazioni più complesse». È in queste situazioni che è necessaria una terapia medica per prevenire complicazioni e, eventualmente, un intervento chirurgico. «Non bisogna mai trascurarsi», raccomanda Selvaggi. «Nel caso di un piccolo ascesso, si può ricorrere agli antibiotici. Se l'ascesso è di dimensioni maggiori, è consigliabile un drenaggio guidato da ecografia o Tac, oppure si può optare per un lavaggio laparoscopico dell'addome, che consente un intervento di resezione del colon minimamente invasivo». Un campo, quello della chirurgia colorettale, nel quale il Policlinico di Napoli Luigi Vanvitelli - con il reparto diretto dal Selvaggi - è ormai un punto di riferimento e che riesce ad offrire risposte d'eccellenza anche nei casi più complessi.  

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