Telemedicina e altri rimedi
ai tempi del coronavirus

Telemedicina e altri rimedi ai tempi del coronavirus
Domenica 20 Dicembre 2020, 00:00
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In questo contesto di grande emergenza sanitaria, la tavola rotonda promossa dalla Federazione Italiana Donne Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. (Fiddoc), in collaborazione con Ep Congressi, e patrocinata dell'Ordine dei giornalisti della Campania è stata l'occasione di un importante confronto tra esperti. Utile anche a fare il punto su temi drammatici, come l'abbassamento dei livelli essenziali di assistenza. Il paziente costretto ad uno slalom tra la chiusura degli ambulatori e il taglio dei ticket, cosa può realmente fare per curarsi? Quanto è importante continuare a curarsi per evitare che le patologie croniche possano peggiorare? Sono solo alcune delle domande alle quali si è cercato di dare risposta nel corso di un evento che, on-line su diverse piattaforme e in diretta social, è stato seguito da più di 2.000 persone.

Cosma Cosenza, specialista in ginecologia del presidio ospedaliero San Paolo, nell'introdurre la tavola rotonda, ha evidenziato le difficoltà di individuare percorsi, strategie e protocolli condivisi, e l'importanza del contributo multidisciplinare nella gestione dell'emergenza. Da segnalare l'iniziativa messa in campo da Rossella Aurilio, presidentessa della Società Italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale, che ha aperto gratuitamente le porte del Centro Iter a chi è indigente. Il messaggio è chiaro: non bisogna sottovalutare il disagio psicologico. Tanti i dubbi del professore Nicola Colacurci, ordinario di ginecologia dell'Università Vanvitelli, sullo stop (ora quasi superato) delle attività d'elezione e ambulatoriali imposte dalla Regione. Stop, ha spiegato, che avrà un costo altissimo in termini di patologie non affrontate nei tempi giusti. Ma, va detto, sono molte le attività che non si sono fermate, perché oncologiche o di emergenza. A testimoniarlo, le parole del dottore Paolo Delrio (direttore del dipartimento di Oncologia addominale del Pascale di Napoli) e del professore Giovanni Docimo (responsabile dell'unità operativa complessa semplice dipartimentale di Chirurgia tiroidea della Vanvitelli). «Le nostre sale operatorie - hanno confermato - non si sono mai fermate». Così come non si è mai fermata l'attività dell'Unità operativa complessa di Dermatoogia Federico II (diretta da Gabriella Fabbrocini) che ha messo in campo molte iniziative volte alla cura e prevenzione.

Ma l'emergenza Covid ha spinto i medici a sensibilizzare alla prevenzione anche tra le mura domestiche. Corretta alimentazione ed esercizio, ha spiegato hanno spiegato la professoressa Guida e il professore Oliviero della Federico II di Napoli, sono fisico essenziali per ridurre i rischi cardio vascolari.

Di telemedicina hanno parlato la professoressa Perillo e il professore Menditti, dell'Odontoiatria della Vanvitelli. L'Università ha infatti creato e messo in campo un importante progetto di Tele Salute che abbatte l'afflusso dei pazienti in ambulatorio, con un conseguente risparmio di tempo e costi. Ma soprattutto tutela i pazienti più fragili.

Roberto Sanseverino (direttore del dipartimento di Chirurgia generale Urologia dell'Asl di Salerno) ha ribadito l'importanza e la necessità della diagnosi precoce, ma soprattutto dell'intervento in caso di neoplasia, per una qualità di vita migliore post intervento. La dottoressa Tamasi ha sottolineato poi le difficoltà diagnostiche per l'inquadramento dei bambini Covid. Di particolare interesse i percorsi illustrati dalla Giuseppina Tommasielli, (responsabile della Medicina territoriale dell'Unità di crisi regionale) «Il territorio deve farsi carico dei pazienti Covid - ha detto - per evitare che questi afferiscano agli ospedali sottraendo i posti alle altre patologie. Determinante il lavoro dei Medici di medicina generale e delle Usca, con obbligo di visite ambulatoriali ove necessario e telemedicina quando impossibilitati. Oggi la medicina territoriale dispone di tutti i dispositivi di protezione per effettuare le visite».

È stata poi la presidente della Federazione Italiana Donne Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, a nome dell'intero comitato organizzativo composto da Bianca Bosco, Ermelinda del Giudice, Fabiana Di Lauro, Simonetta De Simone, Ornella Fratta, e Flavia Rotondo, a ribadire lo sforzo delle donne commercialiste che «non vogliono far mancare il loro supporto ai colleghi in materia di tutela della salute, favorendo il confronto tra specialisti». 

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