Kpmg, la sfida del lavoro
che non conosce la noia

Kpmg, la sfida del lavoro che non conosce la noia
di Cristina Liguori
Martedì 11 Maggio 2021, 09:00
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Una finestra sul futuro alla quale vogliono affacciarsi gli studenti e le studentesse del liceo Lucrezio Caro di via Manzoni, protagonisti del secondo incontro con la Kpmg, società che accompagna le aziende nei percorsi di crescita e sviluppo tramite le consulenze di professionisti esperti in vari settori. Nel nuovo appuntamento con l'azienda i ragazzi non si sono risparmiati e hanno posto una serie di domande ben precise sulle facoltà da scegliere per essere assunti, sul tipo di lavoro che si svolge in Kpmg e sulla retribuzione di stage e attività lavorativa. L'incontro si è svolto in parte in presenza in parte on line, in collegamento da casa. Per l'azienda ci hanno pensato Erika Rodriguez e Andrea Buccione, manager degli uffici di Napoli, a dare delucidazioni ai ragazzi. Presenti con i dirigenti anche due giovani neoassunti che hanno raccontato la loro esperienza prima da stagisti e poi da lavoratori regolarmente assunti. «Sono un ex studente del Caro. Il mio percorso è iniziato con una laurea in economia aziendale alla Federico II. Prima di laurearmi però sono stato preso per uno stage in revisione e poi sono stato assunto due anni fa - spiega Massimiliano - Mi preme sottolineare come l'esperienza sia molto positiva perché ti permette di crescere molto».

Gli studenti e le studentesse hanno poi avuto modo di porre domande dettagliate. Massimo Moretti ha chiesto quale sia il mix di competenze ricercate e quali vantaggi commerciali la società vuole raggiungere: «Le competenze richieste dipendono dalla figura professionale che stiamo cercando e sopratutto dall'età del candidato - spiega Rodriguez - Sappiamo che quando si esce dall'università la conoscenza è limitata. Sappiamo che un ragazzo che arriva a fare il primo colloquio è acerbo, quindi in sede di colloqui facciamo domande diverse a seconda se abbia fatto esperienze o meno. Per gli obiettivi in particolare puntiamo alla crescita economica e lavoriamo per step. C'è da dire inoltre che rifiutiamo determinati clienti se hanno un profilo di rischio o se sono difficili da gestire, perché abbiamo una serie di norme e procedure proprio per evitare che i servizi siano incompatibili. Non troviamo scappatoie per fare per forza le cose». Chiara Sepe invece chiede come ci si possa ritenere soddisfatti del proprio lavoro. «Soddisfare le aspettative del clienti e fornire un servizio qualitativamente elevato e tempestivo - spiega Rodriguez - è il traguardo che cerchiamo. Una cosa che mi rende felice è il fatto di poter conciliare il lavoro e la famiglia». Buccione invece spiega: «La cosa più importante è affrontare più sfide contemporaneamente. Svolgiamo una serie di progetti in parallelo. Si arriva a fine giornata soddisfatti. Non ci vedrete mai annoiati perché c'è uno stimolo continuo». Forte l'interesse dei ragazzi anche sui possibili esami da sostenere all'università. Marta Rega infatti chiede quali siano esami di giurisprudenza più attinenti al percorso in Kpmg. «C'è bisogno sicuramente di diritto societario, diritto privato, diritto commerciale - spiegano i professionisti - E poi bisogna conoscere la legge fallimentare, il diritto amministrativo. Saper leggere una norma, infatti, è più nelle corde dell'avvocato e non del commercialista». Lo studente Matteo Romano si concentra sui i compiti di uno stagista. «Non lasciamo mai soli gli stagisti, noi lavoriamo in squadra. Accompagniamo i giovani in tutto il percorso di crescita e gli affidiamo dei compiti che poi noi stessi seguiamo». Camilla de Luca chiede invece in particolare cosa serve per la formazione dei giovani. «Bisogna studiare e fare l'università bene - spiegano dalla Kpmg - Non si studia per essere interrogati ma per accrescimento personale. Innanzitutto è fondamentale la conoscenza della lingua inglese. Noi cerchiamo persone che danno il massimo e che ci mettono passione ed interesse». Infine Giuseppe Del Prete chiede quale sia il percorso per arrivare alla Kpmg: «I servizi professionali sono tanti - spiegano i professionisti - bisogna seguire un percorso universitario che ti porti dritto ad una specifica specializzazione. L'importante è non arrendersi mai e sopratutto voglio dire alle donne che non è vero che partono o che sono svantaggiate perché si può lavorare e avere famiglia» conclude Rodriguez.

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