Morta Lina Wertmuller, regista da Oscar del cinema italiano: aveva 93 anni

Morta Lina Wertmuller, regista da Oscar del cinema italiano: aveva 93 anni
Giovedì 9 Dicembre 2021, 12:05 - Ultimo agg. 23:51
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È morta Lina Wertmuller, straordinaria protagonista del cinema italiano. La notizia è stata data da un amico di famiglia sui social. 

La grande regista che aveva 93 anni s'è spenta nella notte a Roma. Era nata il 14 agosto 1928 e aveva firmato film come Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto, Pasqualino settebellezze e Mimì metallurgico segnando la storia della commedia italiana. 

La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, come annunciato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri che in un tweet l'ha ricordata come «una grande regista che ha realizzato film densi di ironia e intelligenza, la prima donna candidata all'Oscar per la miglior regia».

 

«Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva». E ci è riuscita, come testimonia una carriera fitta di successi. È stata la prima donna a spuntare una nomination agli Oscar come migliore regista ai tempi di Pasqualino settebellezze (1976) che ne totalizzò ben quattro; è stata la prima donna ad avere successo in tv ai tempi degli «sceneggiati» con la trionfale accoglienza del Giornalino di Giamburrasca (1964-65) e ha diviso con Iaia Fiastri il privilegio di avere avuto spazio nella premiata ditta Garinei&Giovannini. 

Capelli corti, anzi cortissimi alla garconne, occhiali bianchi squadrati, dietro uno sguardo limpido e irridente, Lina Wertmuller ha debuttato come regista di burattini con la guida di Maria Signorelli, ha scritto per la radio e la televisione mettendo in mostra un estro surreale e comico che sarà la sua arma vincente, è andata a scuola di cinema da Fellini sui set di «La dolce vita» e «8», ha collaborato alla prima Canzonissima della Rai e ha vinto la Vela d'oro del Festival di Locarno con il debutto nel lungometraggio con I basilischi nel 1963.

L'anno dopo il sodalizio con Rita Pavone per Il giornalino di Giamburrasca ne ha fatto d'un colpo una regista ricercata dai produttori. Nello stesso periodo ha incontrato l'apprezzato scenografo teatrale Enrico Job con cui si sposerà, dividerà tutta la carriera artistica e adotterà la figlia Maria Zulima

Il suo primo, grande successo è arrivato nel 1972, Mimì metallurgico ferito nell'onore, in cui per la prima volta ha fatto coppia artistica con il suo protagonista per eccellenza, Giancarlo Giannini. Il film ha un travolgente successo in sala e si guadagna l'invito al festival di Cannes. La sua mania per i titoli di lunghezza fluviale è diventata in fretta un marchio di fabbrica, così come i vistosi occhiali bianchi, la battuta sferzante, la simpatia contagiosa. Film d'amore e d'anarchia, Tutto a posto e niente in ordine, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, Pasqualino settebellezze hanno segnato in modo assolutamente personale il cinema italiano degli anni '70 e ogni volta hanno messo d'accordo critica e pubblico. 

Negli anni Ottanta è arrivata un'accentuazione dei temi storici e politici da La fine del mondo… e Fatto di sangue tra due uomini… fino Notte d'estate…. Dall'inizio degli anni '90 ha conosciuto un nuovo successo scommettendo su attori che plasma e trasforma secondo il suo gusto personale. Ecco allora il sodalizio con Sophia Loren per portare in tv un riuscito adattamento di Sabato, domenica e lunedì da Eduardo e quello con Paolo Villaggio per Io speriamo che me la cavo dal romanzo di Marcello D'Orta. 

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Con l'amica Sophia ha fatto coppia altre due volte, tentando l'affresco storico con Ferdinando e Carolina, rivisitando i suoi personaggi tipici aggiornandoli con volti nuovi come Veronica Pivetti o Claudia Gerini. Sempre più attratta dalla cultura partenopea, è stata nominata cittadina onoraria di Napoli fino a debuttare al Teatro San Carlo con una felice regia della Carmen di Bizet. 

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