The Jackal su Netflix: «Storia di noi millennial a Procida con nostalgia di Massimo Troisi»

The Jackal su Netflix: «Storia di noi millennial a Procida con nostalgia di Massimo Troisi»
di Diego Del Pozzo
Mercoledì 30 Giugno 2021, 10:00 - Ultimo agg. 1 Luglio, 06:03
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La rom-com, abbreviazione di romantic comedy, cioè la commedia sentimentale, è tra i generi sui quali Netflix punta da anni con convinzione, sia nella produzione di film che di progetti seriali. Ed è proprio una commedia romantica la nuova serie italiana del colosso statunitense: s'intitola «Generazione 56K» e sarà disponibile da domani. Prodotta da Cattleya, la serie ha un «cuore» tutto napoletano, poiché è firmata The Jackal, il collettivo-fenomeno di creativi e comici partenopei che dalle parodie sul web è approdato nel 2017 al cinema (col film di fantascienza «Addio fottuti musi verdi») e poi in televisione. Per loro, la serie Netflix è l'ennesima sfida di una carriera caratterizzata da un approccio sempre più crossmediale all'audiovisivo.

«Generazione 56K» nasce da un'idea di Francesco Ebbasta, il regista dei The Jackal, autore anche della sceneggiatura con Costanza Durante, Laura Grimaldi e l'head writer Davide Orsini, nonché della regia dei primi quattro episodi, con i restanti quattro diretti invece da Alessio Maria Federici. La prima stagione è composta, infatti, da otto puntate di venticinque minuti l'una, girate e ambientate tra Napoli e Procida per raccontare, lungo un ponte temporale tra fine anni Novanta e il presente, la generazione dei cosiddetti millennial, quei trentenni di oggi che da ragazzini hanno vissuto la rivoluzione di internet e il passaggio dall'analogico delle videocassette e dei walkman al digitale dei primi, lentissimi modem a 56K, per poi abbracciare da adulti una quotidianità fatta di smartphone, app e social network, nel lavoro, nel tempo libero e negli incontri sentimentali. 

Con sguardo nostalgico e divertito e più d'un occhio alle atmosfere del cinema di Massimo Troisi, lo scorrere del tempo e il mutare delle vite di una generazione sono narrati attraverso la storia d'amore dei protagonisti Daniel e Matilda, interpretati dai bravi Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli da adulti e dagli altrettanto convincenti Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone da ragazzini. Accanto a loro, recitano anche due componenti dei The Jackal, Gianluca Fru e Fabio Balsamo, nei ruoli degli amici del cuore di Daniel, Luca e Sandro, interpretati da bambini da Gennaro Filippone ed Egidio Mercurio. Completano il cast Biagio Forestieri, Claudia Tranchese e Sveva Simeone (la migliore amica di Matilde, Ines, da adulta e da bambina), Sebastiano Kiniger ed Ernesto Mahieux. «Tutto è nato», spiega Ebbasta, durante l'anteprima napoletana moderata dalla presidente della Film Commission Campania, Titta Fiore, «da un romanzo mai finito.

Generazione 56K è una storia d'amore, il romantico inseguirsi di Daniel e Matilda come sfondo di un racconto corale, nel quale ogni personaggio mette sul tavolo problemi, domande e riflessioni contemporanee e, col suo punto di vista, tende a smantellare, in chiave comedy o drama, gli stereotipi relazionali con i quali è cresciuta la nostra generazione». 

I protagonisti Daniel e Matilda si conoscono fin da bambini a Procida ma s'innamorano da adulti a Napoli, vivendo una relazione che rivoluziona i rispettivi mondi e li costringe a fare i conti col passato e con la parte più pura e vera di se stessi. Le location campane hanno un'importanza notevole. «Attraverso Procida», aggiunge Ebbasta, «volevo raccontare un piccolo paesino del Sud, quasi immutabile nel tempo ma anche piuttosto vicino alla metropoli. La nostra Napoli, invece, è volutamente lontana dallo stereotipo e dalla cartolina e, invece, molto contemporanea e inusuale. Con le musiche abbiamo cercato di rievocare la nostalgia del passato, guardando un po' al Troisi de Il postino e un po' alla grande commedia all'italiana. E grazie a Netflix», conclude il regista, «questo nostro sguardo su Napoli e sui millennial italiani potrà arrivare agli spettatori di tutto il mondo». 

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