Vacanze di Natale compie 40 anni, a Cortina un mega party (di tre giorni) per festeggiarlo

Era il 1983 quando uscì al cinema il film di Carlo Vanzina, che inventò un genere. A celebrarlo, un grande party dal 15 al 17 dicembre. E forse tornerà anche in sala

Vacanze di Natale compie 40 anni, a Cortina un mega party (di tre giorni) per festeggiarlo
Vacanze di Natale compie 40 anni, a Cortina un mega party (di tre giorni) per festeggiarlo
di Gloria Satta
Giovedì 16 Novembre 2023, 00:06 - Ultimo agg. 11:15
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Una grande festa a Cortina, dal 15 al 17 dicembre, e il più che probabile ritorno in sala per le feste: così verranno celebrati i 40 anni di Vacanze di Natale, la commedia-cult diretta dal compianto Carlo Vanzina e sceneggiata da suo fratello Enrico che all’Hotel de la Poste riceverà il Premio Nations Award. Ci sarà anche Jerry Calà, uno dei protagonisti del film interpretato anche da Christian De Sica, Claudio Amendola, Stefania Sandrelli, Mario Brega, Riccardo Garrone, Antonella Interlenghi, Guido Nicheli. Era il 1983 e Vacanze di Natale, prodotto da Filmauro e campione al box office con un incasso di 3 miliardi di lire, oggi ispiratore di ben 75 fanclub, avrebbe aperto la strada alla saga più longeva e redditizia del cinema italiano: quella dei cinepanettoni, le commedie di Natale che, ambientate in luoghi esotici (India, New York, Nilo, Miami...) e quasi sempre interpretate dalla coppia Boldi-De Sica, venivano stroncate dalla critica con l’accusa di volgarità ma si prendevano la rivincita sbancando immancabilmente i botteghini. Fino al 2011, quando Vacanze di Natale a Cortina, con la regia di Neri Parenti, avrebbe ufficialmente estinto il filone.

Vacanze di Natale, le citazioni

«E anche questo Natale ce lo semo levato dalle palle» è la frase-tormentone di Vacanze di Natale, pronunciata da Riccardo Garrone. Resta indimenticabile anche la battuta di Guido Nicheli: «Ma la libidine è qui, amore: sole, whiskey e sei in pole position!». La storia, popolata di personaggi, equivoci, gag e colpi di scena, si svolge a Cortina dove durante le feste s’incontrano una famiglia di romani, i Covelli, e i milanesi Braghetti. Con risultati esilaranti. I Vanzina, che rivelarono di essersi ispirati al film di Camillo Mastrocinque Vacanze d’inverno interpretato nel 1959 da Alberto Sordi e Vittorio De Sica, fanno ridere raccontando gli anni Ottanta con la loro voglia di evasione (non a caso di parla di “riflusso”), gli eccessi, gli arricchiti. Con l’aiuto della colonna sonora dell’epoca da Mike Oldfield ai Gazebo e hit come I like Chopin, Grazie Roma, tanta dance.
«In quegli anni eravamo tutti più felici e spensierati e ci buttavamo con entusiasmo nelle nuove esperienze», ricorda Calà, oggi 72 anni, che in Vacanze di Natale interpreta Billo, lo squattrinato re del pianobar e, al grido di «Non sono bello ma piaccio», montone d’ordinanza e occhiali a specchio, tra una canzone e l’altra si porta a letto le clienti dell’hotel. «Quel personaggio mi è rimasto addosso», sorride l’attore, «ancora oggi, quando porto in scena i miei spettacoli, non mi lasciano andar via se non faccio Maracaibo, il cavallo di battaglia del mio Billo.

Ma per favore, non chiamate quel film cinepanettone». Perché? «Era una grande commedia che permetteva ai Vanzina di fare la satira feroce del tempo. Carlo e Enrico hanno impresso una svolta a quel genere cinematografico che, dopo i successi di Monicelli, Sordi, Risi stava attraversando un momento di stanca». Bel momento, gli anni Ottanta, anche per i comici: «Eravamo tutti più liberi di esprimerci, non certo condizionati come oggi dal pensiero politicamente corretto che si attacca alle parole», aggiunge Calà, «non si può più dire questo e non si può dire quello... per carità, ho il massimo rispetto per la sensibilità che è cambiata, ma a volte si esagera». Bei tempi, gli Ottanta, all’insegna della genuinità: «Gli artisti di pianobar come il mio Billo suonavano dal vivo, oggi fanno il karaoke su basi pre-registrate. Sembra un fatto insignificante, invece racconta il cambiamento della nostra società in peggio». Quarant’anni fa imperversavano anche gli yuppies, categoria sociale non a caso celebrata dall’omonima commedia dei Vanzina. «Si è voluto darle una connotazione negativa, ma non sono d’accordo: dietro la smania di emergere e arricchirsi di tante persone c’era uno sguardo rivolto al futuro, la voglia di fare e, soprattutto un grande senso di libertà», osserva Jerry che dal 1981 all’86, mentre faceva passi avanti come attore, viveva la grande storia d’amore con Mara Venier, sua prima moglie. «Ricordo con estremo piacere quegli anni», dice, «ci siamo tanto divertiti».

La formazione

Anche sul set di Vacanze di Natale, confessa, dove succedeva di tutto: «Avevamo 30 anni ed eravamo scatenati. La mattina non sapevano mai dove venirci a prendere... ricordo che una notte, dopo aver tracannato litri di vino da una “Grolla dell’amicizia”, rimasi addormentato sotto il tavolo di una baita. Il mattino dopo fu il produttore Aurelio de Laurentiis in persona a venirmi a riprendere per un orecchio. Tanto peggio, ero talmente emozionato di lavorare accanto a tanti attori fantastici, cominciando da Sandrelli e Marilù Tolo. Quel film, che racconta così bene un’epoca, ha rappresentato anche la mia formazione».

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