Addio a Ravasini, voce dei Corvi
Cantò "Sono un ragazzo di strada"

La copertina del 45 giri dei Corvi "Sono un ragazzo di strada"
La copertina del 45 giri dei Corvi "Sono un ragazzo di strada"
di Federico Vacalebre
Giovedì 26 Dicembre 2013, 16:25 - Ultimo agg. 17:09
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L'annuncio della morte di Angelo Ravasini, storico cantante dei corvi, con Equipe 84 e Nomadi profana trinit del beat italiano, arrivato dalla famiglia di burattinai parmensi Ferrari; uno di loro, Gimmi (basso e voce), scomparso nel 2006, fu tra i cofondatori del gruppo con Ravasini, Claudio Benassi (batteria) e "Billo" Levati (chitarra), morto nel 2000. Più grezzi e sperimentali, più duri e cattivi dei gruppi di Vandelli e Daolio, rubarono al rock inglese anche il look oscuro, il nome minaccioso. Piccoli Rolling Stones di Parma, i quattro a metà anni Sessanta si imposero tra balere e primi locali beat. Nel '66 arrivarono secondi a un concorso, ma più del risultato contò la rissa che scatenarono quando qualcuno li appello dispregiativamente "capelloni".

Fedeli alla fama conquistata, al Cantagiro dello stesso anno tradussero - anzi per loro tradusse Nisa, storico paroliere di Carosone - "I aint no miracle worker", rubata a garage band come Chocolate Watchband e Brogues, in "Sono un ragazzo di strada", un vero pugno nello stomaco della borghesia democrista italiota tra chitarre violente e distorte e versi da ribelli senza causa nè pausa. Il tutto condito dai mantelli neri e rossi che indossavano in scena e dalla presenza di "Alfredo", un vero corvo che stava appollaiato sulla spalla del cantante Ravasini.

Da Sonny & Cher presero in prestito "Bang bang" in una versione ben più rumora di quella dell'Equipe 84, dagli Electric Prunes "Sospesa ad un filo" ("I had too much to dream"), dai Kinks "Questo strano effetto" ("This strange effect").

Nell'lp Come un ragazzo di strada" attinsero al repertorio di Donovan ("Voglio finirla/To try fo the sun" e "I colori/Colours") e James Brown ("Resterai/Don't mind"), poi iniziarono a perdere colpi, incidendo ancora 45 giri come "Datemi un biglietto d'aereo" ("The letter" dei seminali Box Tops) prima di sbandare e sciogliersi ad inizio anni '70.

Il revival beat di fine Eighties li aveva spinti a tornare on the road, incidendo nel 1989 l'album "I Corvi hanno preso la Bastiglia", titolo giustificato dalla versione rockettare della "Marsigliese". Dal 2.000 Ravasini andava in giro con i figli alla testa dei Corvissimi.
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