Addio a Jim Hall, il poeta discreto
della chitarra jazz

Una recente immagine di Jim Hall
Una recente immagine di Jim Hall
di Federico Vacalebre
Mercoledì 11 Dicembre 2013, 16:06 - Ultimo agg. 22:01
2 Minuti di Lettura
Il 4 dicembre aveva appena compiuto 83 anni, magnificamente spesi: Jim Hall, il grande chitarrista morto ieri, aveva partecipato ad alcune delle pi grandi avventure del jazz con la discrezione propria del suo stile, suonando, a cavallo tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, con Chico Hamilton, Art Farmer, Ella Fitzgerald, Bill Evans e Sonny Rollins ("The bridge", "What's new"). Virtuoso indiscusso, era, però, dotato di uno straordinario, e quasi pudico, senso della misura, che gli permettevano di fare musica in sottrazione, da melodista raffinato, cavando dalla sei corde elettrica suoni da strumento acustico, a volte influenzato dalla scoperta della bossa nova al fianco di Roy Eldridge.

Nato James Stanley Hall a Buffalo, New York, il 4/12/1930, era stato folgorato dalla chitarra da ragazzino nell'Ohio per formarsi poi al Cleveland Institute of Music, dove imparò anche a suonare basso e piano.

Mai numerosi, gli album a suo nome sono chicche di rara leggerezza, da “Jazz guitar”, uscito per la Pacific Jazz label nel 1957, a ”Good fridayBBlues: The Modest Jazz Trio” accompagnato da Red Mitchell al piano e Red Kelly al basso, da “It’s nice to be with you: Jim Hall in Berlin” con Jimmy Woode (basso) e Daniel Humair (batteria) nel 1969 a "Poor Butterfly" del 1986 passando per "Chelsea bridge" (1976) e "Waltz new" (1978).

Didatta indiretto, Pat Metheny e Bill Frisell sono tra i talenti ispirati dal suo tocco, il gentiluomo del jazz è stato raccontato dal docufilm “Jim Hall: a life in progress” ed ha continuato a suonare fino a pochi mesi fa. Per gennaio aveva in programma un tour giapponese in duo con Ron Carter.





© RIPRODUZIONE RISERVATA