Colapesce e Dimartino stasera e domani a Roma: «Da Vanoni al pop esistenzialista, il nostro idolo è Franco Battiato»

Colapesce e Dimartino stasera e domani a Roma: «Da Vanoni al pop esistenzialista, il nostro idolo è Franco Battiato»
Colapesce e Dimartino stasera e domani a Roma: «Da Vanoni al pop esistenzialista, il nostro idolo è Franco Battiato»
di Mattia Marzi
Lunedì 26 Luglio 2021, 09:05
4 Minuti di Lettura

La Colapesce-Dimartino mania arriva a Roma. Mentre Musica leggerissima, a distanza di più di quattro mesi dal Festival di Sanremo, continua a riscuotere successi (la scorsa settimana il singolo si è aggiudicato il quarto Disco di platino, l'equivalente di oltre 280 mila copie vendute), i due cantautori siciliani fanno tappa nella Capitale con il tour legato all'album congiunto I mortali²: stasera e domani saranno in concerto alla Cavea del Parco della Musica.
Le radio, intanto, suonano il nuovo singolo Toy boy, inciso insieme a Ornella Vanoni: un gioiellino di ironia in cui Lorenzo Urciullo (37 anni) e Antonio Di Martino (38) immaginano di corteggiare la diva milanese (86). «Ma quali toy e quali boy, l'amor fou si è spento ormai», risponde lei. Che dopo alcune resistenze, però, alla fine decide di starci: «Ma provate a ritornare / qualche cosa magari si può fare». Il brano, con un video diretto da Luca Guadagnino, è nato per scherzo durante una puntata dell'ultima stagione di Propaganda Live, il talk show di La7: i due musicisti le hanno lanciato scherzosamente la proposta di una canzone insieme.

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Poi come l'avete convinta a inciderla?
Dimartino: «È una donna dotata di grande ironia, come tutte le persone intelligenti. Ha capito la natura del nostro intervento e non se l'è presa: facciamolo. In fondo, questo brano è anche un omaggio».
Cioè?

D: «La raccontiamo per quello che è: una diva assoluta. Musicalmente parlando ci ispiriamo alle atmosfere de La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria, l'album che Ornella incise nel 76, nato dall'unione artistica con il leggendario poeta brasiliano Vinicius de Moraes e il chitarrista Toquinho. Ha segnato la storia della musica italiana».
Quella di oggi come vi sembra?
D: «Recentemente sono usciti ottimi lavori. Penso ai dischi de La Rappresentante di Lista, dei Coma Cose, di Madame o di Andrea Laszlo De Simone, che sta riscuotendo discreti successi anche all'estero».
Colapesce: «Io, a dire il vero, ascolto poche cose. Sono appassionato di musica ambient».
Non faccia lo snob.
C: «Non è snobismo. Quel tipo di ricerca sonora mi affascina e non escludo di realizzare esperimenti del genere in futuro».
Il duo fino a quando andrà avanti?
D: «Non ci siamo dati scadenze. E non abbiamo obblighi contrattuali da rispettare».
C: «Una cosa è certa: l'amicizia proseguirà anche fuori da questo progetto che ci vede protagonisti. Negli ultimi anni abbiamo scritto diversi successi da classifica senza mai metterci la faccia: da Levante a Marracash, passando per Emma».
Avete firmato anche il nuovo singolo di Rovazzi e Ramazzotti, La mia felicità. Come definireste il vostro stile?
D: «Il nostro è pop esistenzialista. Ci poniamo delle domande e non cerchiamo risposte».
Il modello?
C: «Su tutti, Battiato: un maestro di ironia. Leggero e profondo al tempo stesso, come noi. Lo omaggiamo con la cover di Povera patria cantata anche a Sanremo. Una preghiera laica, potente, attualissima».
Vi fermano per strada?
D: «Sì. Soprattutto quando giriamo insieme. Niente di violento, le richieste sono sempre le stesse».
Quali?
D: «Prima ci fermavano solo i pochi fan accaniti, quelli che avevano i nostri dischi.

Ora ci fermano i genitori e ci chiedono di salutare in video i figli. Bene così».

Parco della Musica, via Pietro de Coubertin 30. Oggi e domani, ore 21.
 

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