Myss Keta live a Napoli: «Una maschera mi permette di dire la verità»

Myss Keta live a Napoli: «Una maschera mi permette di dire la verità»
di Andrea Spinelli
Martedì 14 Settembre 2021, 09:40
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Myss, mia cara Myss (Keta): «Dalla città più hot d'Italia, mi aspetto calore e un'accoglienza senza paragoni», dice la Cantante Mascherata giovedì sera all'ex base Nato di Bagnoli. Perché, ricorda, «ogni volta che sono stata a Napoli mi sono sentita accolta come una figlia, una sorella, una cugina, una madre, una fidanzata, una moglie, un'amante, e non vedo perché questo ritorno dovrebbe fare eccezione».

Myss, ma «L 02 E tour» che significa?
«È la scritta sul mio robottino che prende il volo nella copertina dell'ultimo ep Il cielo non è un limite e significa sia LovE che LosE, amare e perdere».
«Love is a losing game» cantava Amy Winehouse.

L'amore è una partita persa.

Ma «L» può stare anche per Liam, bassista dei Dpcm, la formazione (dal nome istituzionale) che l'accompagna.
«I Dpcm sono la band che abbiamo messo assieme per registrare Miriam, la canzone post-punk di Il cielo non è un limite - Lato B, sequel pubblicato in aprile. Oltre a Liam, con cui ho lavorato a lungo, ci sono Giungla, chitarrista-cantante pazzesca che giù dal palco si chiama Emanuela e aveva già suonato sul nostro palco, e Danila Guglielmi alla batteria, che ho conosciuto durante la lavorazione del brano».

Vista la maschera, chiunque può identificarsi in una delle tante Myss che si porta dentro.
«Assolutamente, io sono chi mi ascolta. Date all'uomo una maschera e vi dirà la verità, diceva Oscar Wilde».

Quest'ultimo scampolo di estate 2021 come lo vede?
«Vaccinato. Da tante cose. Innanzitutto, dal Covid, poi dalle forze oscure che alimentano bassi istinti dell'intolleranza, del negazionismo, del populismo e delle altre derive buie».

Il «New York Times» l'ha definita «regina mascherata della Milano by night».
«Già, ma sono nata nell'underground milanese, nei templi del clubbing estremo: e quell'impronta lì non me la tolgo. Quando il mondo diventa crudo, notturno, mi trovo meglio».
 

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