Bono al teatro San Carlo di Napoli: ​«Un sogno per me e mio padre»

Stasera riprese nel teatro vuoto, domani la chiusura ufficiale del tour “Stories of surrender”

Bono a Napoli
Bono a Napoli
di Rossella Rusciano
Venerdì 12 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 13 Maggio, 09:26
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Stasera, in un teatro vuoto e blindato, le riprese di sicurezza, da poter utilizzare poi con quelle del concerto di domani, quando, al San Carlo, finirà il tour «Stories of surrender», che deve il titolo al librone che mister Vox ha scritto per tentare di liberarsi dai fantasmi che lo attanagliano, a partire dalla morte della madre. Storie di resa, suggerirebbe la traduzione, ma in realtà saranno canzoni, e racconti, e confessioni di arrivo alla meta, di sogni che diventano realtà.

«Sabato sera chiuderò il tour di “Songs of surrender” al teatro San Carlo», ha scritto Bono nell’email spedita agli acquirenti dei biglietti, andati a ruba in pochi minuti e poi pagati carissimi dai bagarini on line: «Mi preparo a vivere un sogno, anzi una serie di sogni. Il sogno di tutti i cantanti di opera (quale non sono io), il sogno mio, e, soprattutto, il sogno di onorare mio padre, Brendan Robert Hewson, che era un ottimo tenore». 

«Gireremo un film su questo sogno e vorrei chiedere il tuo aiuto per dare vita alla fantasia.

Vi invito, da europei meglio vestiti quali siete, a uscire con stile e vestirvi bene per la nostra serata all’opera. Abbigliamento formale se possibile. Cravatta nera, benvenute perle e diademi. Vestito operato. Abiti scuri. Da qualche parte tra Amadeus e 007. E sì, è la tua occasione per guardare il flash sul grande schermo. Comunque, fai come vuoi. Se hai solo una maglietta nera va bene. Ma se hai un cappello a cilindro e un frac nell’armadio, considera di tirarli fuori. Questa sarà una grande serata. Vieni come non sei», si conclude il messaggio.

 

La voce degli U2 è arrivato a Napoli l’altra sera, godendosi la cena da Mimì alla Ferrovia, dopo essersi fatto fotografare con la sciarpa del Napoli ed essersi dichiarato «allergico alla Juventus». Era in compagnia della moglie Ali e dei suoi migliori amici di sempre, Guggi e Gavin Friday, che i buongustai del rock ricorderanno nei Virgin Prunes. Tra i pochi fan che sono riusciti ad incrociare il gruppone Marco Postiglione ed Edo Faiella, si proprio il figlio di Peppino di Capri, fan più che sfegatati: li hanno attesi dopo cena, hanno dedicato il più tradizionale degli «Happy birthday to you» ai 63 anni del rocker, gli hanno raccontato della loro tribute band dedicata agli U2 (i PopTarts) gli hanno promesso di farsi rivedere domani sera: hanno acquistato un biglietto in prima fila e si preparano ad indossare lo smoking. 

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Stasera la prova generale/ripresa al San Carlo, domani lo spettacolo vero e proprio. Come scenografie i disegni che accompagnano Stories of surrender, come compagni di palcoscenico Gemma Doherty (arpa, tastiera, voce), Kate Ellis (violoncello, tastiera, voce) e il direttore musicale e polistrumentista Jacknife Lee. E, soprattutto, un teatro pieno di cuori azzurri, verosimilmente allergici anche’essi alla Juventus e pronti al coro finale sulle note di «Torna a Surriento», arrivato finale in tutto il tour, figurarsi a Napoli, figurarsi al San Carlo. 

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