Bono a Napoli, cena di compleanno da Mimì alla Ferrovia: «Adoro Napoli, lo scudetto è strameritato»

Siparietto al ristorante. «Ha allergie alimentari?», «Solo alla Juventus»

L'arrivo di Bono al ristorante
L'arrivo di Bono al ristorante
di Gennaro Di Biase
Giovedì 11 Maggio 2023, 11:00
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Sintetizzare l'attimo è il dono concesso ai grandi artisti. Ed è per questo che Bono Vox, in procinto di esibirsi il 13 maggio al San Carlo col suo «Stories of Surrender», ha scelto Napoli, ieri sera, per festeggiare il suo compleanno numero 63. Ed è stata una serata quasi da ultra azzurro per la star-attivista politico e per i diritti civili dell'Africa, che si è detto, ironizzando, «allergico alla Juventus». Perché Partenope è on-fire, sulla cresta dell'onda nella cultura, nel calcio, nel turismo e, in definitiva, nel destino di questo 2023. E forse, se Bono ha scelto Napoli - e nel dettaglio Mimì alla Ferrovia - per brindare, è anche perché questa città e il suo terzo tricolore, almeno agli occhi dell'opinione pubblica e della stampa internazionali, in questo maggio un po' piovoso incarnano quel senso di novità, quell'immagine di riscatto e successo della minoranza che tanto piace a chi crede nella cultura.

Dopo Sting, che si è esibito al carcere di Secondigliano pochi giorni prima dello scudetto azzurro, anche il frontman degli U2 ha scelto Mimì alla Ferrovia per viaggiare nel mondo della gastronomia partenopea.

Già dal pomeriggio di ieri, la scorta della star irlandese si aggirava nei vicoli intorno alla stazione per perlustrare la sicurezza dell'area: è qui, in questi vicoli che confondono il popolo e la grande cucina che sorge uno dei più celebri ristoranti di Napoli. Non è stato però numerosissimo il seguito della rockstar per la sua festa. Occhialini rossi e giacca nera, per il rocker, che si è lasciato subito contagiare da Partenope e dai suoi colori. Cioè dal suo azzurro Ssc Napoli.

Selfie e sorrisi per mister Vox all'ingresso, con Michele e Salvatore Giugliano, titolare e chef del ristorante. Disponibilità anche con i clienti del locale, rimasti col fiato in gola dopo l'arrivo di uno dei cantanti più famosi del pianeta. Bono, cosa ne pensa, dunque di Napoli? «Credo che sia il momento giusto per essere qui e visitare questa città», sorride in inglese il cantante prima di salire le scale di Mimì. Nel pomeriggio, dopo aver incontrato Gigi D'Alessio a Capodichino, salutando anche la sua compagna e suo figlio, la voce degli U2 aveva indossato una sciarpa azzurra. E cosa ne pensa dello scudetto? «È bellissimo che il campionato lo abbia vinto il Napoli», aggiunge.

 

Ma la serata da tifoso doc è solo iniziata, per Bono. «Ha allergie alimentari?», gli chiede lo staff del ristorante prima delle ordinazioni. «Alla Juventus», sospira il musicista di Dublino. E poi aggiunge: «Viva Osimhen». Dopo l'endorsement di Sting, dunque, per gli azzurri arriva quello di Bono. Tifosi importanti per importanti risultati. La voglia di Napoli è sempre più contagiosa. La possibilità di sperimentare la vita di una città sempre autentica, ma sempre diversa dalle altre, attira in questo periodo turisti di tutti i tipi. E di tutti i target. Tutti vogliono sentirsi coinvolti dalla napoletanità. Bono compreso, che ha scelto in autonomia il menù di ieri sera: peperoni 'mbuttunati, mozzarella di bufala, pasta e patate, candele alla genovese, pesce al sale e babà. «Siamo onorati che, a pochi giorni di distanza dalla cena di Sting, anche un'altra star mondiale del calibro di Bono ci abbia scelto per il suo soggiorno a Napoli - commentano Salvatore e Michele Giugliano a fine serata - La città sta vivendo una stagione d'oro, e siamo felici che il nostro ristorante ne faccia parte e che stia contribuendo, tra l'altro, all'aumento della qualità turistica all'ombra del Vesuvio».

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A proposito del concerto, il divo ha mandato un'email a quanti avevano comprato il prezioso biglietto: «Faremo un film di questo sogno e vorrei chiedervi aiuto per far prendere vita a questa storia fantastica. Invito voi, i meglio vestiti in Europa, di venire eleganti per la nostra notte al teatro dell'opera». Sarà esaudito. 

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