Titolo, eccol'accenno ai tatuaggi: Emotional tattoos, in inglese non solo per le ambizioni internazionali della Premiata Forneria ma anche perché il disco arriva in doppia versione: italiana e inglese «così la gente potrà scegliere quale versione ascoltare», altro fondatore del gruppo e voce storica, Franz Di Cioccio. Undici canzoni in profondo clima progressive, un linguaggio che oggi sembra rivivere una nuova stagione, la cui forza viene dalla sua ricetta, quella di mescolare i linguaggi. Così nel nuovo disco affiorano oltre al rock, suggestioni folk, blues, funk e jazz. Addirittura il finale è affidato a uno dei nomi forti del florido jazz nazionale, il pianista Stefano Bollani: «E' il modo giusto - dice sempre DiCoccio - per chiudere un disco fatto per dare valore alla musica».
Eppure i testi sono studiati, parlano del mondo oggi e dei suoi problemi, l'ambiente e la salvaguardia della natura, la gestione del potere.
E l'album è suonato con la solita perizia, con la band guidata dai due veterani, Di Cioccio e Patrick Dijvas, hanno rispettivamente 71 e 70 anni, che raccontano di non sentire nessun peso per le perdite che la band ha subito lungo la sua storia: «Nessuno è mai stato costretto a restare nella Pfm – è la risposta -. Chi se n’è andato lo ha fatto di sua scelta. Mussida ha fatto delle cose belle quando c’era. Ora facciamo altre cose. E negli anni sono usciti dal gruppo anche Pagani, Premoli, Piazza». Ora con Di Cioiccio e Dijvas ci sono i «nuovi» Marco Sfogli alla chitarra e Alberto Bravin alle tastiere, i altri veterani Lucio Fabbri al violino e tastiere, Roberto Gualdi alla batteria e Alessio Scaglione alle tastiere. Dell'album sono già stati pubblicati due singoli Quartier generale e La lezione, che esce oggi. La copertina dell'album mostra Franz e Patrick che guidano una nave spaziale: la Pfm pensa al futuro.