Pink Floyd, The dark side of the moon: 50 anni dopo il lato oscuro brilla ancora

Uno dei dischi più celebri e celebrati della storia del rock compie cinquant'anni, portati benissimo

Pink Floyd, The dark side of the moon
Pink Floyd, The dark side of the moon
di Enzo Gentile
Martedì 21 Marzo 2023, 11:00
4 Minuti di Lettura

Uno dei dischi più celebri e celebrati della storia del rock compie cinquant'anni, portati benissimo: a riascoltare le dieci tracce, e i quarantatré minuti di «The dark side of the moon» si direbbe che il tempo si è fermato, e che i Pink Floyd siano ancora tra noi.

Invece della formazione che all'epoca diede vita e anima a quella musica, sul campo oggi rimangono le liti e gli strascichi polemici tra i due leader, Roger Waters, nei prossimi giorni in tour italiano (dal 27 marzo quattro date a Milano, e poi tre a Bologna), e David Gilmour, che vive una tranquilla età da chitarrista in pensione, mentre Richard Wright, l'uomo delle tastiere, se ne è andato nel 2008 e Nick Mason, batterista continua a girare il mondo con la sua band, a riproporre gli anni psichedelici degli esordi. 

«The dark side of the moon» vanta molte ragioni per essere entrato, e rimasto, nella leggenda: i numeri parlano di oltre cinquanta milioni di copie vendute, di una presenza record nella classifiche di mezzo mondo (una quindicina di anni in quella americana), e poi ci sono una copertina tra le più classiche della cultura rock, firmata dal premiato studio Hipgnosis, ma soprattutto i temi, le canzoni, il messaggio che i Pink Floyd seppero convogliare tra i solchi di quel vinile da mito.

La band inglese ancora si sentiva orfana dell'abbandono del suo fondatore e mentore Syd Barrett, la mente capace di generare il suono e le visioni conturbanti dei primi Pink Floyd: ma le individualità dei singoli e la capacità di mettere a frutto le idee di tutti, compreso le tecniche di registrazione - avanzatissime per l'epoca - utilizzate negli Abbey Studios di Londra (tecnico del suono Alan Parsons, futuro protagonista pop-rock a suona volta), portarono alla confezione di un capolavoro.

Distribuito nel mese di marzo 1973, con un piccolo lasso di tempo tra la distribuzione negli Usa e quella in patria, l'album gode di ampi momenti di sperimentazione, poggia su testi cui Waters aveva voluto affidare le sue considerazioni su denaro e alienazione, frustrazione e sogni, il tempo e la morte, riuscendo nella stupefacente impresa di un risultato commerciale solitamente buono per altri generi musicali.

«The dark side of the moon», secondo le ricostruzioni entrate in libri, documentari e interviste, non fu un progetto nato a tavolino, ma piuttosto si sviluppò nei due anni precedenti all'uscita, nel corso dei tour dei Pink Floyd, delle improvvisazioni sul palco, tra le dinamiche esperienziali di concerti magmatici e sempre alla ricerca di innovazione e di mutazioni.

Concept album per antonomasia, «Il lato scuro della luna» nasce in embrione lungo più fasi e ancor prima di vedere la luce ufficialmente, già circolavano bootleg - dischi pirata - con le riprese live dal Rainbow Theatre di Londra, del febbraio 1972.

Il tutto viene perfezionato, limato in ogni dettaglio, soprattutto per la puntigliosa determinazione di Waters, con l'elettronica a farla da padrona, mentre la chitarra di Gilmour viaggia ad altitudini notevolissime, con il conforto collegiale di effetti sonori e delle voci: compresa quella di un'ospite, Clare Torry, fondamentale nell'architettura di «The great gig in the sky», brano dove, dopo una lunga disputa legale, verrà accreditata anche come autrice.

Disco che si dipana come una lunga, invincibile suite, «The dark side of the moon», poggia la sua forza espressiva anche su momenti separati, canzoni in grado di reggere in proprio, quale «Money», uscita come singolo e approdata anche nei juke-box.

«Rispetto all'approccio piuttosto frammentario dei nostri precedenti album», raccontava Nick Mason nella sua autobiografia Inside out, del 2004 - spesso concepiti in un'atmosfera di disperazione piuttosto che di ispirazione, pareva un modo di lavorare molto più costruttivo. Le continue discussioni della band sugli obiettivi e le aspirazioni del disco diedero ulteriore impulso al processo». 

Video

Cinquant'anni dopo, quel titolo figura ancora come un totem assoluto, grazie anche a una fama rinvigorita da riedizioni e omaggi periodici: si sa, ad esempio, che Waters sta ultimando ad una propria rilettura, e che tra i festeggiamenti ufficiali è prevista una speciale pubblicazione arricchita con inediti, un boxset che oltre alle versioni in BluRay con mix Dolby Atmos, conterrà anche la registrazione inedita del concerto alla Wembley Empire Pool di Londra, del novembre 1974, una vera ghiottoneria. Per salutare l'evento, una cinquantina di negozi in tutta Italia - a Napoli c'è la Fonoteca di via Morghen - saranno aperti dalla mezzanotte del 24 marzo: ai primi acquirenti, in omaggio anche un esclusivo gadget pinkfloydiano. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA