Sanremo 2022, Ditonellapiaga con Donatella Rettore: «Sesso libero al festival»

Sanremo 2022, Ditonellapiaga con Donatella Rettore: «Sesso libero al festival»
di Federico Vacalebre
Giovedì 13 Gennaio 2022, 12:08 - Ultimo agg. 12:52
4 Minuti di Lettura

A turbare i sogni dei paladini bigotti della pubblica morale dopo Drusilla Foer ci si mette anche lei, Margherita Carducci, 24 anni, romana, in gara tra i big a Sanremo come Ditonellapiaga, con un piccolo aiuto dalla Rettore: «Chimica», la sua canzone, è «un inno al sesso libero, alla possibilità di godere del proprio ed altrui corpo ed alla libertà di poterlo raccontare», anticipa lei.

Era il 1977 quando una sconosciuta Donatella Rettore intonando la poco memorabile «Oh Carmela» si vendicava della disattenzione del pubblico tirando con rabbia caramelle contro il pubblico.

Nel 2022 lei e la sua nuova amica Ditonellapiaga («un nome d'arte che mi racconta abbastanza») promettono di sollevare un polverone: «Rappresentiamo due generazioni a confronto ma che si compenetrano molto bene. La canzone sa del tempo di Donatella e del mio, è una questione di sesso, erotica, da ballare. E noi due mi sa che la balleremo, ognuno alla sua maniera: lei da cantautrice ante litteram, e controcorrente, certo, a cui devo anche la mia scelta di vita/arte, io... come riuscirò a fare. Amo danzare, nei club di tendenza, ai festival, come a casa da sola, ma il palco dell'Ariston mette paura, vedremo».

In attesa di ascoltare, domani, per la prima volta, il suo pezzo con gli altri 24 in gara, esce «Camouflage», il suo primo album, per ora in versione digitale, griffato bprod. Il cd ed il vinile sono rimandati a dopo il debutto a Sanremo, con l'aggiunta in scaletta di «Chimica». In copertina la ragazza con la nonna e le sue amiche in un tentativo di mascheramento-gioco post-adolescenziale, in apertura un altro pezzo-manifesto sul diritto a una sana e consapevole libidine: «Morphina apre le danze con un ritmo e una storia da discoteca, quando non sai le tue mani quale corpo stanno toccando, né quali mani stiano toccando il tuo corpo».

Tra Cosmo e Myss Keta, cantautrice ma a 200 bpm, Margherita tiene insieme storie e sentimenti, groove e chanson nu jazz: «Il camaleonte è l'animale guida del disco, lui si camuffa restando sempre sé stesso e lo fa per necessità. Io per scelta, ma so anche essere vera, nuda e cruda». Eccola allora accettare il rischio della «canzone d'amore quasi normale» con «Non ti perdo mai», ritornello scritto da Fulminacci, «a cui non ho dovuto spiegare niente, mi ha messo in bocca parole che sono mie». «Vogue» torna sul dancefloor, viaggiando tra club di Napoli, Milano e Roma. E sostenuto, oltre che lisergico, resta il beat strafatto di «Prozac» («Sto bene sto sto bene»): altrove incontriamo tentazioni nu r'n'b, techno, reggaeton... E storie criminali come quella di «Repetito», con due tipe in stile Thelma e Louise ma in chiave tarantiniana, più lo «Spreco di potenziale» delle love story incompiute o sognate al supermercato («Carrefour Express»). «Altrove» accetta il rischio di farsi voce generazionale, «anche se dentro ci scappa il morto. Le nostre vite sono tutte così normali, per fortuna, che raccontare storie inventate ci permette di non essere monotoni. Qui ci sono due ragazzi, ma in fondo rappresentano me e tutti quelli della nostra età, quando sogniamo di andare via, di lasciare la città con la sua ansia di prestazione. Solo che qui l'altrove sperato diventa un altrove drammaticamente senza ritorno». Tra elettronica e violini, autobiografia e fiction, la Carducci gioca con la poesia spicciola (Giosuè non approverebbe) di chi sa dipingersi in un angolo della discoteca, fusa, confusa, fatta, ubriaca, avvinghiata all'uomo sbagliato (e fidanzato) ma ganzo, «al sesto gin tonic con le lacrime che annacquano il drink e il mascara spalmato sulle guance». 

Video

E di «Camouflage» ne vedremo all'Ariston anche con Drusilla Foer: «Bello dividere il palco con lei, come con Elisa, mio idolo, o con Mahmood, che adoro. C'è un'Italia che ha paura di Drusilla? È una brutta Italia, ma è un bel Festival quello in cui Amadeus la invita. Donatella è, da sempre, un'icona del mondo lgbt+: mi ha mostrato la strada anche in questo. Andiamo insieme a Sanremo per dire che l'amore, e il sesso, non hanno bisogno di tabù, restrizioni, divieti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA