Sanremo 2022, è derby Sangiovanni e Aka 7even: «Amici e rivali, prima la sfida e poi i sorrisi»

Sanremo 2022, è derby Sangiovanni e Aka 7even: «Amici e rivali, prima la sfida e poi i sorrisi»
di Federico Vacalebre
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 11:00 - Ultimo agg. 20:18
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Al suo terzo mandato sanremese, Ama se ne infischia un po' delle rigidità e delle regole festivaliere. Dopo l'incidente del post di Morandi la Rettore canticchia un frammento del brano che divide con Ditonellapiaga a «Vita in diretta»? E chi se ne importa: «Non lo sapevo, ma tanto stasera votate voi giornalisti, che le canzoni le conoscete già, mica inseguo squalifiche a tutti i costi». Dopo il derby tra gli highlander amici-rivali Morandi e Ranieri stasera tocca a quello tra i giovanotti «Amici»-rivali Sangiovanni e Aka 7even: «Abbiamo scelto di usare questi momenti come spettacolo nello spettacolo, di riaccendere l'antica sfida di Canzonissima come quella più recente nata nella palestra di Maria De Filippi». 

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Allora, Giovanni Pietro Damian, alias Sangiovanni, a 19 anni sei già l'artista più venduto del 2021 e ora il derby con Luca Marzano (così all'anagrafe il ragazzo di Vico Equense cresciuto a Santa Maria la Carità) diventa un ingrediente acchiappaspettatori.
«Beh, sarebbe magnifico se noi due potessimo durare, come cantanti e come amici-rivali come i due sempreverdi della canzone italiana, ma meglio non illudersi.

A me piace l'idea di ritrovare sul palco una persona che ho imparato ad apprezzare non solo per la musica che fa. E risfidarlo, e riderne insieme dopo, qualunque sia il risultato».

D'accordo, Aka 7even, 21 anni e un primo record già segnato a questo Festival, quello del primo positivo al Covid?
«Di quel primato avrei fatto a meno, per fortuna ero asintomatico ed è tutto risolto. Non vedo l'ora di salire sul palco dell'Ariston, pensando solo alla mia canzone, Perfetta così. Solo? Un po' penserò pure a quella di Sangio, Farfalle: la presenza dell'uno completa quella dell'altro».
Sangiovanni: «Stiamo parlando di amicizia, di un mestiere che stiamo iniziando a fare tutti e due, e con risultati importati, ma senza montarci la testa».

Appunto: a proposito dei risultati importanti conseguiti, perché venire a Sanremo mentre siete sulla cresta dell'onda?
Sangiovanni: «Personalmente per una sfida, a me stesso. E per curare me stesso dopo quello che ho passato negli ultimi dieci mesi».

Dieci mesi di successo travolgente.
Sangiovanni: «Certo, ma per un ragazzo della mia età, dopo la clausura nel talent show, sono stati travolgenti, con la fama, gli applausi e i soldi arrivano pensieri e delusioni che non ti attendevi, ho rischiato la mia sanità mentale, è quella che curo salendo sul palcoscenico più importante che c'è in Italia: venivo da Grumolo delle Abbadesse, un paesino di 3.000 anime in provincia di Vicenza e mi sono esibito davanti a 1.000 persone, la massima capienza ammessa in quel momento. Capirai come ti gira la testa».

Girava la testa anche a te, Luca?
Aka 7even: «Abbastanza, con Sangio abbiamo parlato spesso dei due lati della medaglia. E della nostra voglia di fare musica, non di essere solo dei personaggi. Anche io sono qui per autocurarmi».

Veniamo alle vostre canzoni: «Farfalle» è un up tempo con tentazioni dance, in cui l'amore è una calamita-ricordo, è una falena attratta dalle lampadine. Salvatore Di Giacomo aveva scritto nel 1907 «Palomma e notte», storia di una farfalla che rischiava di bruciarsi le ali sulla fiamma di un lume.
Sangiovanni: «Lasciamo perdere i capolavori. Il mio è un pezzo disimpegnato. Come superficiale, nel senso che ho tirato fuori tutto quello che avevo come emozione a pelle, sarà l'album che esce ad aprile. Non dovevo/volevo scriverlo, ma mi sono accorto di aver buttato giù diverse canzoni e di non volerle far invecchiare nei cassetti».

Ritmo serratissimo anche per «Perfetta così».
Aka 7even: «Sì, ma con messaggio, mi rivolgo a una ragazza assicurandola che è perfetta nella sua imperfezione, ma invito me stesso e tutta la mia generazione ad autoaccettarci per quello che siamo».

In prova, Sangiovanni, ti sei mangiato le telecamere, hai usato tutto lo spazio concesso dal palco.
Sangiovanni: «Essere cresciuti in uno studio televisivo ha il suo senso, ti insegna qualcosa».

Chiudiamo con le cover?
Sangiovanni: «Venerdì vedrete la mia altra faccia, non c'è solo il disimpegno: divido A muso duro di Pierangelo Bertoli nientepopòdimeno che con Fiorella Mannoia per ribadire che, comunque vada, canterò le mie canzoni per la strada ed affronterò la vita a muso duro».
Aka 7even: «Ho scelto Cambiare di Alex Baroni, morto nel 2002. Il primo brano che ho cantato da ragazzino era suo, La distanza di un amore. Conosco tutta la sua discografia. La mia prima volta a Sanremo non poteva che essere con lui, è un pezzo della mia vita. E poi la tematica combacia con quella del mio pezzo. Al mio fianco si sarà Arisa, l'ho conosciuta ad Amici, so di poter contare su di lei. E, poi, se Sangio ha una interprete fantastica, io mi gioco un'ex vincitrice e presentatrice». E vinca il migliore. 

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