Più o meno, la ricetta del Sanremo 71, anzi 70+1, è chiara: da una parte i giovanotti in gara dall'altra l'amarcord. In mezzo, ormai coppia di fatto (il conduttore: «Senza Rosario non vado da nessuna parte», Fiore: «Ama ha degli attributi degni del cavallo di via Mazzini, sai quante volte l'ho visto nudo»), la coppia Amadeus-Fiorello, così amici da colmare il fossato che apparentemente li separa, da trovare un ponte tra la normalità del primo e l'estrosità del secondo. Stasera si inizia con i primi tredici big e i primi 4 giovani: gli spettatori entrati negli anta faticheranno a comprendere le differenze tra Fasma e Avincola, i Coma_Cose e Gaudiano, ma i ragazzi ritroveranno tra i Campioni i suoni della loro generazione. E scopriranno, serata dopo serata, le canzoni dei genitori e dei nonni. Già perché stasera c'è Loredana Berté (con un medley di successi e il nuovo singolo) oltre a Diodato (che apre con «Fai rumore»), mentre domani arrivano innanzitutto Laura «globo d'oro» Pausini, e poi Fausto Leali, Marcella Bella e Gigliola Cinquetti, a rileggere i loro exploit festivalieri (da «Mi manchi» a «Montagne verdi» e «Non ho l'età»), oltre a Enzo Avitabile per l'omaggio con Fiore a Carosone, a Gigi D'Alessio e i suoi trapper veraci. E il 4 marzo, peraltro serata nostalgica delle cover, si apre con i Negramaro che rendono omaggio a Lucio Dalla nel cinquantenario di «4/3/1943». E, ancora, ci saranno la Amoroso, Emma, Mahmood sino al gran finale di sabato con l'Ornellona nazionale. Ma dal tributo alla Vanoni si passerà a quello a Nada con Tecla Insolia - l'anno scorso in gara nella sezione juniores ed ora protagonista del film tv, sempre di Raiuno, sulla voce di «Ma che freddo fa» - e Umberto Tozzi, che lancerà una raccolta fondi per la sua band, fermata dal Coronavirus. Quasi a dire che la gara ormai è riservata alla musica che ci gira intorno, quella che si posta, che si streama, che si tiktokka, ma che poi si trova comunque un modo per attirare anche il pubblico più tradizionalista, adulto, anziano.
Edizione autarchica, viste le frontiere chiuse e la pandemia che - oltre a mille precauzioni sanitarie e l'Ariston vuoto - suggerisce risparmi ed economie di scala. Edizione con due uomini soli al comando, ma con numerosissimo contorno femminile: stasera Matilda De Angelis, anche cantante, e Alessia Bonari, l'infermiera che una fotografia ha trasformato in un simbolo del Covid-19; domani Elodie, non solo cantante; mercoledì la top model Vittoria Ceretti; venerdì Barbara Palombelli e la sexy direttrice d'orchestra Beatrice Venezi; sabato Serena Rossi, Simona Ventura e Giovanna Botteri.
Lady Gaga non ci sarà, non è bastato a convincerla nemmeno che «Amadeus facesse rapire i suoi cani», come scherza Fiorello, mattatore per il secondo anno: «Senza platea ho dovuto cambiare programma, senza possibilità di avere risposte alle mie battute ho rimodulato i miei interventi, aggiungendo l'omaggio canoro a Carosone, ad esempio, o incuneandomi in un quadro di Achille Lauro. Sappiamo che questo è un Festival che, comunque andrà, sarà indimenticabile, quindi sono onorato di esserci. Tutto quello che sta succedendo qui non è un problema. I problemi sono altri e speriamo si risolvano molto presto. Noi ci metteremo d'impegno per regalare cinque serate spensierate». Sembra quasi la promessa di un miracolo.