Sanremo 2022, Amadeus quater: gli ascolti volano e Ama prenota la quarta edizione di fila

Sanremo 2022, Amadeus quater: gli ascolti volano e Ama prenota la quarta edizione di fila
di Federico Vacalebre
Sabato 5 Febbraio 2022, 12:00 - Ultimo agg. 6 Febbraio, 09:37
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Inviato a Sanremo

Per due Sanremo e un giorno (martedì scorso) c'era ancora chi ripeteva che il successo dei Festival di Amadeus dipendesse tutto, e solo, dall'amico Fiorello. Ma Ama ormai, volente o nolente, balla da solo: Ciuri ha dato il la all'edizione 2022, ma poi se n'è tornato a casa. Mercoledì sera è arrivato Zalone, e il boom di ascolti poteva ancora essere attribuito a lui, alla sua comicità politicamente scorretta. Ma giovedì Sanremo poteva contare solo sulle sue (tante, troppe) canzoni, sia pur accompagnate dall'ironia di Drusilla, l'intelligenza pop di Cremonini, l'omaggio a Falcone e Borsellino di Saviano. E quelle (tante, troppe: 25) canzoni hanno portato a casa l'ennesimo trionfo: 9.369.000 spettatori con uno share del 54.1 per cento. Difficile fare paragoni con le edizioni precedenti, quando la serata era riservata alle cover, ma comunque la si voglia mettere i numeri sono in netta salita. E, sottolinea il direttore di Raiuno Stefano Colletta, «messi insieme i numeri delle prime tre manche siamo al miglior Sanremo dal 1997, intorno al 55%, quando la tv era un pianeta completamente diverso. Non è un singolo artista o una singola performance degli ospiti a dare picchi di ascolto, c'è un interesse generale sul Festival». 

E lo testimoniano le 500.000 squadre iscritte al Fantasanremo, il ringiovanimento complessivo della platea, la conquista di fette di pubblico laureato, i ragazzi che rubano la tv ai genitori per organizzare gruppi di ascolto con gli amici, i record conquistati dalle canzoni: tredici brani in gara sono già nella classifica dei 100 brani più trasmessi dalle radio («Brividi» è al n. 34, «Ciao ciao» al 40), 19 nella top 20 di Spotify Italia, con Mahmood&Blanco scesi dal quinto al settimo posto nella classifica mondiale della piattaforma e subito primi nella hit parade italiana.

«Il merito di questo Festival è di una squadra forte, certo, ma soprattutto del direttore artistico, è lui che ha disegnato il programma, scelto le scaletta, articolato il progetto», ammette Coletta, ma ad appuntare la medaglia sul petto di Amedeo Umberto Rita Sebastiani da Ravenna, 60 anni il 4 settembre, è arrivato anche la telefonata del presidente Mattarella, grato dell'omaggio con cui si è aperta la terza serata, nel giorno del suo secondo insediamento: le note di «Grande, grande, grande» di Mina a ricordargli il concerto d'addio della cantante il 23 agosto 1978 alla Bussoladomani di Viareggio, seguito in platea con la moglie Marisa e il fratello Piersanti. 

 

«Se non avessi visto il prefisso 06 e la persona che mi ha chiamato dicendo che mi avrebbe passato il presidente, non ci avrei creduto», racconta il conduttore-direttore artistico, ormai promosso al ruolo di deus ex machina. «È stata una telefonata bellissima: il presidente ha seguito il Festival, si è complimentato e ha ringraziato per l'omaggio che lo ha commosso. È la sua telefonata che mi commuove, gli ho detto. È stato un omaggio semplice, fatto con il cuore.

Il presidente ha ricordato la serata alla Bussola, essendo un grande fan di Mina ha gradito veramente il nostro omaggio. Non dimenticherò mai le sue parole, avrei voluto quasi registrarle per farle sentire un giorno ai nipoti. È stato emozionante: anche il tono di affetto, diretto, semplice di questo grande uomo mi ha emozionato». Anche Mina ha apprezzato: «È stata molto contenta, il Presidente è un grande italiano», dice Massimiliano Pani. 

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Nuovo uomo della provvidenza, come Draghi, come lo stesso Mattarella, Ama è pronto ad accettare il suo quarto mandato, e questa volta avrà carta bianca. «A parte me, anche l'ad Fuortes sta riflettendo sull'ovvia possibilità che Amadeus continui questo viaggio», ammette Coletta. «Perché no? Siamo concentrati su questo festival, ma ne parleremo immediatamente dopo. Ribadisco che il lavoro straordinario della direzione artistica ha creato un nuovo codice per Sanremo e quindi penso che sarà inevitabile». E non basta, un po' come Draghi che da premier guardava al Colle, così per Coletta Ama potrebbe guardare oltre Sanremo, «pensare a generi nuovi, perché è molto curioso».

Qualcuno gli chiese di scegliersi un ruolo dietro le quinte, magari per propiziare una conduzione al femminile. Lui, il «supernormal» su cui tre Sanremo fa nessuno avrebbe scommesso, minimizza: «Prima c'è da finire questo Festival, la partita è in corso. Finiamo, e poi avremo modo di incontrarci e parlare. Sarebbe prematuro e inopportuno sia il sì che il no. Ma io sono uomo Rai».

Tanto uomo Rai che ieri l'ad Carlo Fuortes, salutando le maestranze al lavoro, ha voluto incontrarlo, posando con lui sul palco dell'Ariston.

Il quater è dietro l'angolo, ma non solo quello probabilmente. Ama oggi è l'uomo più prezioso della tv italiana. E lo sa. 

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