Geppy Gleijeses: «Riaprire i teatri il 27? Così è una follia, i costi sono insostenibili»

Geppy Gleijeses
Geppy Gleijeses
di Simona Antonucci
Giovedì 4 Marzo 2021, 12:55 - Ultimo agg. 10 Marzo, 12:11
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«Ringraziamo il Ministro, ma è una proposta irricevibile». Geppy Gleijeses, napoletano, 66 anni, attore, regista, drammaturgo, produttore, commenta la proposta del Governo di riaprire le sale il 27 febbraio. «In preda alle varianti della terza ondata e il Cts che potrebbe rialzare la bandiera rossa, come potremmo convincere gli spettatori, con scafandro e registrazioni online, a venire a godersi un intelligente divertimento?». Gleijeses parla a nome del Quirino, che dirige insieme a Guglielmo Ferro, e dell’associazione dei teatri privati italiani, l’Atip, di cui è coordinatore delle imprese di produzione.

GLI STABILI

«Dovremmo sostenere le spese dei dipendenti, noi ne abbiamo 18, delle compagnie, vendendo 200 posti al massimo, sempre che qualcuno venga: come? Un conto sono i teatri che ricevono sovvenzioni pubbliche, altra cosa siamo noi.

Gli stabili prendono almeno 2 o 3 milioni dal Ministero, e poi fondi degli Enti locali. Loro possono anche permettersi di fare spettacoli per i ragazzi, in streaming. Noi, imprenditori privati, e rappresentiamo però il 70 per cento del settore, siamo senza protezioni. Il Quirino, che ha visto i più grandi maestri della scena italiana, da Anna Magnani a Carmelo Bene, da Alberto Sordi a Gigi Proietti, riceve dallo Stato 50 mila euro l’anno. Riaprire così è impensabile, a meno che tutte le spese, ora inaffrontabili, vengano ristorate dal Ministero».

QUADRILATERO SCIARRA

Gleijeses alza la voce. E per farla arrivare «fino a Palazzo Chigi, ma anche al Quirinale» ha organizzato, insieme con i soci e il condirettore Guglielmo Ferro, una manifestazione per domani, 5 marzo, primo anniversario della chiusura dei teatri italiani causa Covid- 19: il Quirino alzerà le saracinesche e accenderà le sue luci dalle 18 alle 20. E farà risuonare dai suoi vari accessi, distribuiti sul “quadrilatero Sciarra”, le voci di alcuni dei grandi attori che hanno calcato le scene del teatro. «Sentiranno chi siamo. Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo, Carmelo Bene, Turi Ferro, Totò, Mario Scaccia, Ettore Petrolini, Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Gigi Proietti ed altri mostri sacri che hanno illuminato il nostro palcoscenico».

NANNARELLA

Ma dal Quirino si diffonderanno anche le voci di alcuni grandi interpreti della scena di oggi: Michele Placido, Alessandro Haber, Geppy Gleijeses, Mariangela D’Abbraccio, Emilio Solfrizzi che saranno presenti alla manifestazione e saluteranno il pubblico. «Manderemo la registrazione di Sordi “Te c’hanno mai mannato a quel paese” e mi auguro che arrivi fino alla Galleria che porta il suo nome. Gigi Proietti tornerà con il Cavaliere nero. Nannarella e poi tutte le nostre Voci di Dentro che gridano per un grande spettacolo sonoro gratuito. Un regalo a Roma», aggiunge. Il teatro Quirino, in quelle due ore, sarà anche aperto per una piccola visita, rispettando tutte le norme sanitarie anti Covid. «Noi speriamo che presto si torni alla bellezza dello spettacolo dal vivo», conclude, «ma succederà quando si potrà contare su una ripartenza vera, con un Paese a buon punto con le vaccinazioni, e le compagnie che possono girare in ogni città. Altrimenti si rischia di fare la fine degli impianti da sci. Tutti pronti e poi tutti fermi».

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