Teatro San Carlo, Lissner chiede gli stipendi arretrati ma la decisione è rinviata

Il sovrintendente presenta il bilancio di previsione approvato all'unanimità, anche con voto favorevole della Regione, e chiede le paghe non ricevute dal licenziamento alla reintegrazione in servizio decisa dal giudice

Stéphane Lissner
Stéphane Lissner
Maria Pirrodi Maria Pirro
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 19:42
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Tregua in teatro, dietro le quinte: dopo mesi di ricorsi, polemiche, veleni, accuse, colpi di scena. Si è riunito il consiglio di indirizzo del San Carlo e ha approvato all'unanimità il bilancio preventivo 2024. Questa volta anche con il voto favorevole espresso in streaming, da Milano, da Riccardo Realfonzo, il professore nominato dalla Regione che negli anni precedenti, compreso l'ultimo, aveva bocciato i conti e inviato tutte le carte alla magistratura. «Prima della riunione ho chiesto una serie di approfondimenti e ho ottenuto risposte: alcune esaustive, alcune un po' meno», svela il retroscena l'economista. «Ho, dunque, provato a dare un segnale positivo con la speranza che porti maggiore chiarezza, massima attenzione e pieno rigore nella gestione».

Il budget 2024 è in sostanziale pareggio con il precedente, in equilibrio economico. È di 38,1 milioni, e il tentativo è quello di ridurre i costi di produzione, di 1,8 milioni in un anno, (anche quelli di manutenzione, consulenza tecnica e vigilanza anti-incendio) e aumentare del 10 per cento l'incasso legato alla vendita dei biglietti (di 4,8 milioni nel 2023), portando da 460.000 a 700.000 i ricavi ottenuti con le visite guidate. Ma l'attivo è limitato a 22.000 euro, e non tutti i contributi dei soci della Fondazione lirica sono già stati approvati, senza parlare dell'incognita degli sponsor privati. Certi i 5 milioni di Palazzo Santa Lucia, al momento si ipotizza siano confermati i 13,9 milioni del ministero della Cultura, i 600.000 del Comune e i 5,3 milioni della Città metropolitana che, stando a quanto dichiarato dal suo presidente Gaetano Manfredi, potrebbe anche dare un contributo più alto.


Tra le voci principali, c'è ovviamente la spesa del personale che ammonta a 21,8 milioni, di cui 19,9 per i dipendenti a tempo indeterminato (330 in totale) e 872.000 per i contratti a termine. Nel 2024, sono previste altre 35 assunzioni, dopo le 12 avvenute nell'anno appena archiviato, con l'obiettivo di completare la dotazione organica. «Da fare nel rispetto della normativa» incalza Realfonzo, che aggiunge: «Ho chiesto una verifica continua e un'analisi semestrale dell'andamento della gestione. E più materiale informativo a favore dei consiglieri», dice l'economista che continua a lamentare «informazioni centellinate, anche se la Regione Campania è quella che maggiormente contribuisce in Italia alla gestione dei teatri e in particolare del Massimo. Per questo, è doveroso controllare la qualità della spesa». Tra le contestazioni ripetute in questa circostanza, l'«extra-costo sostenuto per la figura del direttore generale del San Carlo». Nell'interpretazione di Realfonzo, lo stipendio dovrebbe essere «scalato» da quello del sovrintendente «cui spettano quelle funzioni». Il manager francese Stéphane Lissner chiede, invece, le paghe non ricevute dal licenziamento fino alla reintegrazione disposta dal giudice del lavoro.

Sul punto è atteso un parere all'Avvocatura di Stato, quindi la decisione è rinviata.

Un'altra novità è poi la ricerca di un immobile da acquistare con un finanziamento di 25 milioni da parte del ministero della Cultura in modo da rafforzare il patrimonio dell'ente. Un'ipotesi è prendere un appartamento a Palazzo d'Avalos. «Ma non è detto: e la procedura deve essere trasparente, e chiara anche la destinazione d'uso». Fino a settembre sono, inoltre, previsti i lavori a teatro aperto e a Palazzo Cavalcanti. Impegni e risultati giudicati soddisfacenti dal presidente della Fondazione e sindaco di Napoli, Manfredi, che ha sottolineato in una nota «l'importante consenso ottenuto e la solidità del piano finanziario che guiderà le attività nel prossimo anno». Alla riunione con Lissner, Manfredi e Realfonzo i consiglieri Marilù Faraone Mennella, Alessandro Barbano, Mariano Bruno, oltre all'intero collegio dei revisori dei Conti composto da Carlo Greco, Michela Guarino e Roberto Cappabianca.

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