Call my agent Italia, seconda stagione dal 22 marzo: «Muccino scatenato, vogliamo Fiorello»

Si riaccendono le luci della CMA, l'agenzia più divertente del cinema italiano

Gabriele Muccino durante il photocall
Gabriele Muccino durante il photocall
di Titta Fiore
Venerdì 15 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 19:20
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Si riaccendono le luci della CMA, l'agenzia più divertente del cinema italiano. Su Sky e in streaming su Now, dal 22 marzo, torna «Call my agent», la serie che gioca con i vizi e le virtù dei protagonisti del nostro show business. In sei episodi, tra battute e colpi di scena, la seconda stagione promette di svelare nuovi segreti dei big assistiti dall'agenzia romana di piazza del Popolo e il dietro le quinte del mondo dello spettacolo. Confermato il cast, con Michele Di Mauro (Vittorio), Sara Drago (Lea), Maurizio Lastrico (Gabriele) e Marzia Ubaldi (Elvira), scomparsa qualche giorno dopo la fine delle riprese. A lei sono dedicati il primo episodio e l'ultimo applauso dei suoi compagni di avventura. «Non abbiamo ancora deciso se e chi prenderà il suo posto» dice Claudio Degli Esposti di Palomar, coproduttore con Sky, «non avremmo mai immaginato di doverci porre questo problema».

Accanto agli instancabili agenti di alcuni fra i più grandi nomi dello showbiz italiano riecco i loro fidi assistenti: Monica/Sara Lazzaro, Pierpaolo/Francesco Russo e Camilla/Paola Buratto.

Poi il ritorno di Kaze nel ruolo della receptionist Sofia e quello di Emanuela Fanelli nei panni di Luana Pericoli, l'attrice più stravagante del pacchetto, inconsapevole aguzzina del suo «attore preferito» Corrado Guzzanti, ma anche l'arrivo inaspettato della new entry Evaristo Loi (Pietro De Nova) che stravolgerà l'assetto dell'ufficio. 

Con loro, tante star nel ruolo di se stesse, pronte a ridere delle proprie manie. Nel primo episodio le amiche Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi coinvolte in un film dalla sceneggiatura disastrosa; nel secondo un incontenibile Gabriele Muccino che «occupa» l'agenzia per scopi misteriosi e scatena il caos («il cinema sta fallendo e nessuno ha capito un ca..., io voglio mettervi a disposizione il mio know-how») con Gian Marco Tognazzi un po' troppo «ingombrante». Poi, ecco Claudio Santamaria e Francesca Barra, lui disposto a tutto per ottenere il ruolo del cuore, Serena Rossi e Davide Devenuto alle prese con interviste impossibili, Elodie coinvolta in un film dell'orrore e, dulcis in fundo, Sabrina Impacciatore, reduce dal successo americano, finalmente madrina alla Mostra di Venezia.

Remake della francese «Dix pour cent», la serie promette anche una terza stagione. «La prima è stata una sfida, abbiamo portato a casa un successo indiscutibile di pubblico e critica e non era scontato. Nella seconda abbiamo trovato una nostra identità» dice Nils Hartmann, vice presidente esecutivo Sky Studios Italia. Racconta che Fiorello è un grande fan di «Call my agent»: «È stato contattato, ma ha detto no. Però non ci arrendiamo, se vuole siamo qui e lo aspettiamo». Ma la sceneggiatrice Lisa Nur Sultan, che firma il lavoro con Federico Baccomo e Dario D'Amato, annuncia forfait: «Scrivere questa sceneggiatura è stato molto faticoso, per cui non ne farò una terza, non ho la vocazione al martirio. Se l'autrice francese che l'ha creata ci è arrivata, per me due possono bastare».

Il secondo progetto è stato impegnativo anche per il regista Luca Ribuoli: «Abbiamo alzato l'asticella della sfida produttiva e delle riprese e cercato un'indipendenza maggiore rispetto alla serie originaria» racconta. «È stata un'operazione di scrittura ambiziosa per restituire le atmosfera di quel mondo. Non avrei mai immaginato di girare a Venezia durante il festival coinvolgendo il direttore Alberto Barbera, è stato molto emozionante».

Il segreto di una formula che unisce divertimento e riflessione? Lisa Nur Sultan: «Era bella l'idea di portare qualcosa di adulto all'interno di un fumettone, abbiamo messo in gioco i sentimenti e le sfumature più cupe del dietro le quinte». Di Mauro: «Nelle nostre storie non c'è solo commedia, Vittorio, per esempio, ha una famiglia che si sta sgretolando, mentre con la figlia segreta Camilla il rapporto si rafforza». Lea, la dura del gruppo, comincia a interrogarsi sul senso della vita: «Si chiede quanto spazio abbia riservato al lavoro e quanto all'amore e questa domanda la coglie di sorpresa» spiega Sara Drago che la interpreta, «è stato bello scoprire il suo lato fragile, la sua morbidezza». Per Lastrico l'aspetto più interessante è stata l'adesione entusiastica dei talent: «Ognuno ha portato un arbitrio, Valeria Bruni Tedeschi in un momento di sconforto del personaggio ha chiamato al telefono la sua vera madre, Muccino ha dato un pizzico di follia al suo ruolo. La serie chiede rigore, ma ciò che viene da fuori è ben accetto». Il risultato lo sintetizza ridendo Ribuoli: «"Call my agent"? È una serie sull'orlo di una crisi di nervi, un affondo nell'emotività delle star». 

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