Europei, la staffetta mixed è d'argento
Ceccon fermato da un'altra squalifica

Secondo posto con record italiano per Miressi, Zazzeri, Nocentini e Di Pietro

La staffetta azzurra d'argento: da sinistra Jasmine Nocentini, Lorenzo Zazzeri, Silvia Di Pietro e Alessandro Miressi
La staffetta azzurra d'argento: da sinistra Jasmine Nocentini, Lorenzo Zazzeri, Silvia Di Pietro e Alessandro Miressi
di Piero Mei
Sabato 9 Dicembre 2023, 20:19 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 07:15
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La medaglia c’è, per l’Italia, anche nel penultimo pomeriggio europeo in vasca corta a Otoponei. E’ di staffetta (il gruppo va) ed è d’argento, la decima di questo metallo, la tredicesima totale. E’ la medaglia, con record italiano, nella 4x50 stile libero e mixed, due uomini e due donne.
Ottima la semina per domani di tanti bravissimi semifinalisti azzurri, ma sortilegio per il numero uno, Thomas Ceccon, che incappa in una seconda squalifica in questo campionato per lui stregato: è nei 100 misti, stavolta non per un gioco di mano ma per un calcio proibito.
ITALIA IN BAND
Continuano, dunque, le staffette da podio. La mixed stile libero propone quasi sempre il copione prima gli uomini e poi le donne (non è maschilismo, è per evitare alle donne la schiuma violenta: i maschi sono più potenti e fanno l’onda). Lancia Miressi che tiene botta con 20.87 al 20.39 di Superman Ben Proud, quintale di muscoli; poi Lorenzo Zazzeri (20.49) fa anche meglio del britannico due, Burras, 20.69. Jasmine Nocentini tiene la posizione, 23.39, lasciandosi dietro la francese Bonnet e l’inglese Hopkin resta avanti. Frazione finale per Silvia Di Pietro, 23.54. L’inglese Anderson “save the King”, ma Silvia salva l’argento contenendo la scatenata francese Gastaldello. Il totale di 1:28.28 per l’Italia ed è record nazionale che tira via l’1:29.22 di Doha 2014. Allora come oggi l’ultima frazionista era lei, Silvia Di Pietro (Dotto, Orsi e la Ferraioli gli altri tre).
“ARIA FRESCA”
«E’ bella quest’aria fresca» dice Silvia Di Pietro guardando i tre compagni nuovi rispetto al record di allora. «E’ un bell’argento, abbiamo tenuto dietro la Francia, che non era scontato» aggiunge. «Mi ero scaldato con i 100 ed è venuto il mio miglior ciinquanta» fa Miressi; «Non mi aspettavo così tante cose e mi sono proprio divertita» è il commento di Jasmine Nocentini; «Quando si mettono insieme maschi e femmine della velocità siamo proprio forti» conclude Zazzeri: «Per me una bella chiusura di questi Europei».
LA CARICA DELLE RANE
Le rane non sono versi ma azzurre nell’acqua rumena (e chissà che domani, per le due finali dei 50m non scoprano in oro). Benedetta Pilato entra con il miglior tempo (28.98, unica sotto i 29 secondi): «Dopo quaranta virate m’è venuta quella giusta» commenta con buonumore e fiducia. La segue, con il terzo tempo, l’ultima arrivata Jasmine Nocentini (29.31) che dice «mi dà fastidio che mi battano» e commenta Benny «ci mancava pure un’altra rana così veloce»: scherza, la competizione la carica. Tra le due azzurre l’estone Jefimova (29.10). Sarà il podio?
Anche tra gli uomini italiani primo e terzo: Nicolò Martinenghi, che ha rinunciato alla finale dei 200 (primo l’altissimo Caspar Corbeau, olandese, 2:01.41: i centimetri contano anche nel cloro) per giocarsi la chance del brivido veloce, si dà ragione stampando il miglior tempo, 25.72; il terzo crono, 25.94, è per Simone Cerasuolo e tra i nostri due s’inserisce il turco Emre Sakci, 25.83. Altro podio disegnato?
ANCHE GLI SQUALI CARICANO
Due azzurri in finale anche nella gara delle gare, i 100 stile libero: passano la semi sia Alessandro Miressi (45.76, secondo nel ranking dopo il francese Grousset, loro due soltanto sotto i 46) che Lorenzo Deplano (46.91, settimo crono). Dice Mirex: «Sarà una bella finale, ho provato ad essere aggressivo, ci proverò domani». Ci riproverà di lì a poco, frazionista d’apertura della 4x50 mixed stile libero.
POPOVICI SI CONSOLA
David Popovici, l’enfant du pays, scatena l’urlo dei rumeni in tribuna, ma anche la bracciata degli inglesi in acqua: l’attesissimo golden boy si consola con il sesto tempo d’ingresso per la finalissima dei 100 stile, ma deve mandar giù l’amara vasca dei 200, sempre stile libero, che gli nega perfino il podio. “Rule Britannia” e gli inglesi gli danno una strapazzata, suonando un campanello direzione Parigi. Matthew Richards vince in 1:41.01, James Guy lo segue in 1:41.12 e il nuoto furioso del lituano Rapsys 1:41.15 completa la caduta di Popovici, quarto in 1:41.52, in un tabellone che mette ottavo l’azzurro Matteo Ciampi, 1:43.16.
Era stata ottava in un’altra finale individuale, quella dei 100 dorso femminili, Margherita Panziera, 58.25, vittoria dell’olandese Toussaint, 55.88.
STAVOLTA E’ LA GAMBA
Un’altra squalifica per Thomas Ceccon: dopo essersi visto scivolare di mano l’oro (che avrebbe quasi certamente preso nei 200 misti) il fortissimo vicentino stavolta alla possibile medaglia di domani nei 100 misti dà (pare) un calcetto e la butta via, non volendo.«Non è che si disimpara a nuotare in un attimo» commenterà poi Martinenghi, forse una bottarella all’eccesso di fiscalità del Var nel nuoto che colpisce come quello del calcio che vede l’alluce o la punta del naso in fuorigioco.
Un vero peccato per Ceccon, trasformato in un animale fantastico che ha braccia di rana e calcio di delfino che prima dell’occhio tragico del Var aveva chiuso la semifinale in totale controllo e con il miglior crono di tutti. La notizia gli arriva durante l’intervista tv e se ne va come aveva detto: se mi squalificano me ne vado. Poco prima era stato sportivissimo: gli avevano chiesto cosa pensasse della ristrettissima riammissione dei russi ai Giochi, cosa che potrebbe proporgli Kolesnikov e Rylov come avversari. «Dicono che non verranno ugualmente, peccato. Da egoista dovrei dire ‘meglio’, ma a me piacerebbe sempre che in gara ci fossero tutti i più forti e pure in forma». 
PICCOLE DONNE CRESCONO
«Alla virata dei 100 ho guardato al centro e ho pensato ‘ca..o, non c’è nessuno’» dice la spontanea Sofia Morini, passata prima e velocissima, 54.97, al tocco di metà gara nella seconda semifinale dei 200 stile. Non c’era neppure quell’anima lunga dell’inglese Freya Anderson, 1,91 di altezza, che sul podio in genere, pure se è terza, è sempre un’anticchia più su di tutte. «Poi, però, gli ultimi 50 sono morta» continua, stavolta senza “bip” Sofia. Il che non le impedisce di concludere al terzo posto e quarto tempo totale (1:54.20) che frantuma di più di un secondo il suo personale e le consente di rovesciare il derby azzurro, perché stavolta è lei, al contrario del mattino in batteria, a precedere un’altra ragazza italiana, la romana Giulia D’Innocenzo.
Anche Giulia (1.54.32) con il sesto tempo polverizza il personale. «Mi sono attaccata ai passaggi veloci di Sofia e sono anche io in finale: due finali europee, che volere di più?». Già, perché nella gara che fu il regno di Federica Pellegrini si rivede un po’ d’azzurro; e vista Sara Curtis finalista nei 50, Jasmine Nocentini nei 100 e nelle frazioni, c’è da dire che “piccole donne crescono”.
L’ARCA DI NOE’
Farfalle d’oro (o delfini, come si chiamava lo stile) messe in salvo da Noè Ponti dallo svizzero Noè Ponti nel diluvio di medaglie: per lui il triplete dello stile, perché dopo i 200 e i 100 Ponti, che è allenato dall’italiano Meloni, s’è preso quella più preziosa anche nei 50, 21.79, costringendo alla resa il favorito primatista del mondo, l’ungherese Szabo.
Neanche il tempo d’infilarsi la tuta per Noè, subito sui blocchi della semi dei 100 misti, e con il supplemento dello spareggio per l’ottavo posto. Lo vince. Sarà uno degli otto, tra i quli c’è anche Giovanni Izzo, quarto tempo che chissà mai…
LE ULTIME CARTE
Domani il gran finale: ci sarà anche la farfalla romana, Silvia Di Pietro, nei 50; ci sarà Lorenzo Mora con i suoi due bronzi nei 50 e nei 100 dorso e alla prova triplete nei 200. Ha il secondo tempo: «Passerò più piano, loro più forte, poi vedremo». E’ una special card, Lorenzo. E poi domattina sapremo se anche Simona Quadarella nei 400 stile e il super Alberto Razzetti nei 400 misti saranno di finale nell’ultimo pomeriggio a Otopeni.
Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.

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