Fabio, il primo pilota napoletano di road race:
«Le protezioni in moto mi hanno salvato la vita»

Fabio, il primo pilota napoletano di road race: «Le protezioni in moto mi hanno salvato la vita»
di Delia Paciello
Sabato 14 Ottobre 2017, 18:28 - Ultimo agg. 18:41
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Poco conosciuta in Italia la road race, una disciplina motociclistica molto seguita invece in Europa. Specie in Irlanda, dove si svolge il Tourist Trophy, la gara di moto più famosa e pericolosa del mondo disputata sull’isola di Man. Non si tratta infatti del solito motociclismo su pista, ma è una vera è propria gara su strada. Nel nostro paese esistono sia gare di velocità, chiamate Civs, sia gare di regolarità, dette Cronoclimber, che si svolgono principalmente al Nord.

Fabio Brando è il primo pilota napoletano che partecipa ai campionati italiani di road race. Classe ‘83, iscritto nel motoclub Spoleto e fondatore nel 2017 del Team 3Grancing asd. Corre con una Triumph Daytona 675, numero di gara #412. «Ho iniziato nel 2015 grazie al trofeo Cronoclimber. Dopo la vittoria ho deciso di partecipare anche alle gare di velocità, e subito ho ottenuto il primo successo nell’anno successivo. Quest’anno invece mi sono classificato secondo nel trofeo Cronoclimber cat. 600, e sesto in quello di velocità», spiega Fabio. Per il prossimo anno nuovi progetti: «Concorrerò nuovamente in entrambi i campionati italiani con la mia Daytona 675, e con un occhio sul campionato europeo. La ricerca degli sponsor sarà fondamentale per permettermi di arrivare ai livelli europei. Il sogno, come per tutti i piloti, è di partecipare un giorno alle più famose road race internazionali sperando di arrivare un giorno alla famosa Isola di Man».
 
 

Diversamente dal motociclismo su pista, il Civs è una disciplina frequentata da piloti motivati da pura passione, in quanto non vi sono premi in denaro. Piloti di ogni età che praticano ogni tipo di lavoro, nel fine settimana si trasformano in professionisti delle cronoscalate pronti a battersi contro il cronometro.

Ma è necessaria la sicurezza quando si va in moto: «Da quando sono diventato un pilota di road race, ho preso sempre più consapevolezza dei pericoli concreti. Le protezioni sono fondamentali, quando si gareggia ma anche quando si va semplicemente in giro. Nell’ultima gara di campionato al Passo dello Spino lo scorso 23 e 24 settembre ho preso una brutta caduta, ma me la sono cavata con una distorsione alla caviglia proprio grazie alle mie protezioni». A Napoli tuttavia spesso i ragazzi viaggiano senza casco: «È importante rendersi conto che non esistono limiti alla sicurezza, e non bisogna avere nessuna vergogna nell’indossare il casco. Anche gli altri soci del team 3G Racing, Matteo di Padova e Christian di Firenze portano costantemente questo messaggio tra i giovani. Ci facciamo testimoni, con le nostre esperienze, dei pericoli che si corrono sulle due ruote».
 
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