Il nipotino di Varenne va al Mondiale

Il nipotino di Varenne va al Mondiale
di Gaetano Borrelli
Venerdì 11 Ottobre 2019, 07:54 - Ultimo agg. 15:57
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L'ippica è a terra di favole. La genealogia, la bellezza morfologica, il blasone dell'allevamento contano molto ma non sono tutto. Un cavallo può rivelarsi un brocco anche se è stato pagato una cifra blu e può diventare campione anche se nessuno se lo aspetta e costa pochissimo. Come è accaduto con Zacon Gio, il trottatore comprato da puledro per mille euro dall'allenatore Domenico Minopoli e che domani notte correrà a New York in una corsa da un milione di dollari, l'International Trot, ovvero il campionato del mondo.

 

L'INVITO A NEW YORK
Zacon Gio si è guadagnato l'invito dopo aver vinto in Italia in 12 mesi undici corse consecutive, stracciando sempre gli avversari per i colori del napoletano Giuseppe Franco e del padre Giovanni, imprenditori nel campo della ristorazione. Zacon Gio, che oggi ha quattro anni, pur essendo nato su prati del Garigliano dove crescono fior di campioni ed essere stato allevato da Antonio Somma, numero uno dei proprietari italiani, non aveva mercato perché era fisicamente piccolino e perché nasceva da Ruty Grif (il padre) e da May Glade Font Sm (la madre), inespressi come genitori.
Ma di «seconda mano» la genealogia era più che regale: Ruty Grif è infatti figlio di Varenne; May Glade Font Sm nasce da Yankee Glide, stallone americano di gran successo. Dunque Zacon Gio è un nipotino di Varenne e dal grande nonno ha ereditato soprattutto la facilità del trotto e il furore agonistico.
IL FURORE AGONISTICO
Dopo le prima corse più che promettenti, Minopoli - che ha il merito di aver scoperto Zacon Gio - lo cedette a Giuseppe e Giovanni Franco che trasferirono il futuro campione nelle scuderie dell'allenatore tedesco Holger Ehlert con il quale collabora il driver aversano Roberto Vecchione. In Toscana Zacon Gio si è completato fisicamente e ha iniziato progressi incredibili. Di corsa in corsa è andato sempre più forte su qualsiasi pista, su qualsiasi distanza. Domani la musica sarà un po' diversa: per la prima volta affronterà un solo coetaneo (l'americana Atlanta) e altri otto campioni internazionali più anziani ed esperti.
È come per un giovanissimo tuffatore provare un quadruplo salto mortale e mezzo carpiato. Ma è anche l'occasione per entrare nella leggenda. «Sappiamo bene - dice Giuseppe Franco - che l'impresa non è semplice. Ehlert ci ha detto che non ha mai allenato un cavallo così forte. La partecipazione all'International per noi è un sogno che diventa realtà». Immensa soddisfazione anche per papà Giovanni: «Ho sempre avuto qualche trottatore discreto, mai mi sarei aspettato di diventare proprietario di un fenomeno».
Il campione italiano è da dieci giorni a New York dove è arrivato con un volo speciale partito dal Belgio insieme con gli altri otto cavalli europei, accompagnato dalla sua lad finlandese, Talvikki Niiniketo. Da alcuni giorni è stato raggiunto da tutto il team (allenatore, driver, proprietari) e da un gruppetto di tifosi, capeggiati dall'avvocato Eugenio Izzo. Nell'abo d'oro del mondiale solo due italiani: Delfo (1977) e Twister Bi (2017).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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