Gioia grande, il napoletano Marciano
campione del mondo a Dubai

Giorgio Marciano
Giorgio Marciano
di Diego Scarpitti
Mercoledì 6 Aprile 2022, 22:09
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«Team Italy is on the top of the world». Si tinge d’azzurro Dubai e la città gemellata con Napoli vede trionfare proprio un figlio del Vesuvio. La prima volta non si dimentica mai. Lo sciabolatore Giorgio Marciano si è laureato campione del mondo under 20. Avventura fantastica e memorabile, certamente da incorniciare all’Handam Sports Complex. Sventola il Tricolore, risuona l’inno di Mameli, schizzano alle stelle i decibel per l’inconfondibile urlo di gioia. Insieme al talentuoso atleta delle Fiamme Azzurre salgono sul tetto del mondo Pietro Torre (Fiamme Oro), Lorenzo Ottaviani (Fiamme Gialle) ed Edoardo Cantini (Carabinieri) ed è festa grande negli Emirati Arabi Uniti.

«È stata sicuramente la gara a squadre più combattuta ed esaltante che abbia mai disputato finora, e non lo dico semplicemente perché abbiamo conquistato il titolo di Campioni del Mondo under 20», racconta entusiasta lo schermidore partenopeo classe 2002. «Alla vigilia abbiamo consultato il filone della diretta: avevamo ben compreso che l’indomani avremmo dovuto lottare per ogni singola stoccata senza concedere nulla, avremmo dovuto giocarci tutto quello che avevamo su quelle pedane. Sul nostro percorso abbiamo incontrato la Germania, campione d’Europa in carica, sulla quale siamo riusciti a rivalerci dopo la sconfitta ai Campionati Europei di Novi Sad, battendola 45-38», ricorda orgoglioso il già vicecampione del mondo under 17 (Torun 2019), bronzo europeo individuale (Foggia 2019), campione europeo a squadre (Foggia 2019), due volte vicecampione continentale a squadre (Sochi 2018 e Porec 2020), nonché medaglia d’argento agli Europei under 20 a Novi Sad, città gemellata con Leopoli. Una bella rivincita in pedana e non solo.

 

«Il passaggio successivo non è stato meno agevole: il tabellone ci ha presentato il Giappone, formazione composta da tiratori fisicamente molto performanti e per nulla facili da piegare. Ci sono volute molte energie e grinta per sconfiggerli 45-43». Protagonista il quartetto italico, che non si è mai disunito. «Il match successivo, quello con la Francia, è stato molto duro: avversari tignosi e tecnicamente preparati, ma il risultato è tuttavia dalla nostra (45-39). Si sono così aperte le porte dalla semifinale, dove abbiamo incontrato la Spagna, molto determinata. Abbiamo avuto la meglio con gli iberici, portando il match a casa per 45-33». Una narrazione in crescendo come i duelli affrontanti.

«La finale contro la Romania è stato un match ricco di emozioni, di rimonte e di testa a testa. Tuttavia, non erano gli avversari più forti che avevamo incontrato. Nonostante la fatica di una lunga giornata di gara, facendoci forza l’un l’altro e con grande aggressività, agonistica siamo riusciti a vincere 45-41». Prevalgono gli azzurri con pieno merito, artefici di una prova splendida. «Abbiamo vinto così la medaglia d’oro: una medaglia tanto sognata, tanto sudata e tanto combattuta. Siamo riusciti a essere presenti in ogni singolo istante, e quando ognuno di noi è stato in difficoltà c’è sempre stato un compagno pronto a sostituirlo al momento giusto. E questo grazie all’ottima coordinazione del nostro commissario tecnico Nicola Zanotti», svela il napoletano Marciano (Milleculure).

«Personalmente mi è capitato di dover entrare in corsa in un momento importante contro la Germania, dove sono stato pronto a dare il massimo, così come mi è capitato di uscire dalla staffetta con la Spagna, quando confesso di essermi trovato io stesso in difficoltà. È stata la coscienza di essere quattro tiratori forti e presenti che ci ha connotato come una squadra dove ogni compagno ha potuto esprimere il suo meglio e giocare il proprio ruolo». Compattezza, forza di gruppo e desiderio enorme di trionfare hanno fatto la differenza. «È un successo che mi riempie di gioia e di gratitudine, e soprattutto che mi spinge a ritornare in palestra per lavorare con serenità e determinazione sui molti dettagli e spunti che questa trasferta ha saputo fornirmi», asserisce convinto l’agente della Polizia Penitenziaria.

«Voglio dedicare questa splendida e meritata vittoria innanzitutto ai miei genitori; al mio maestro Luigi Tarantino, che ha sempre creduto in tutte le circostanze; al mio incredibile Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre e ai miei referenti Andrea Valentini ed Enrico Dell’Amore, per la fiducia e per il supporto sempre dimostratomi; al mio preparatore atletico Roberto de Cesare per la costanza e la continuità nel mio allenamento nonostante le vicissitudini; al mio ortopedico Antonio Arienzo e al fisioterapista Dario di Domenico per aver saputo preservare il mio fisico e per avermi consentito di prendere parte alla competizione, nonostante due infortuni pregiudicanti; al grande Max Diamoli per avermi insegnato le tecniche di respiro e per avermi trasmesso serenità e tanto supporto. Non da ultimo, dedico questa meravigliosa vittoria ai miei tre compagni di squadra: Pietro Torre, Lorenzo Ottaviani, Edoardo Cantini: perché tutti insieme, abbiamo saputo dimostrare come uno sport altamente individuale è in realtà anche un incredibile insieme di sinergie, di responsabilità, di passione, di grinta e di passaggio del testimone. In parole semplici “un vero gioco di Squadra con la s maiuscola”», argomenta Marciano.

«Location fantastica, organizzazione perfetta, e la Federscherma come di consueto ci ha sopportato al meglio, sia sotto il profilo logistico che tecnico. Dubai è stata una metà affascinante e singolare da scoprire», conclude Marciano. Sorride anche l’Italsciabola femminile con il bronzo conquistato da Mariella Viale (Champ Napoli), Carlotta Fusetti (Petrarca Padova), Manuela Spica (Frascati), Lucia Stefanello (Fiamme Oro).  

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