Da Tallin a Napoli, dalla C alla serie A. Terzo anno all’ombra del Vesuvio per Vlada Kubassova, centrocampista estone, classe 1995. Italiano perfezionato grazie anche al lockdown e alle lezioni impartite pazientemente da Sara Sibilio. Servirà la sua imprevedibilità per centrare l’obiettivo promozione.
«Mi ispiro al polacco del Napoli, Piotr Zielinski, e al russo dell’Atalanta, Aleksej Mirancuk», spiega la giocatrice del Napoli femminile, che indossa la maglia numero 58. Quattro giornate al termine del campionato, due gare interne (San Marino e Roma), altrettante trasferte (Juventus e Verona). Scontro salvezza a Barra il 1 maggio con le titane (ore 12.30). Si deciderà allo stadio Caduti di Brema il destino delle azzurre.
«A Napoli mi trovo bene, mai avrei immaginato di arrivare qui», ammette Vlada. La genovese il suo piatto preferito. Ha iniziato a sciogliersi fuori dal campo ma sul terreno di gioco ha battagliato sin dal primo giorno. A disposizione del tecnico Alessandro Pistolesi, ha imparato anche a difendere e lottare con grinta su ogni pallone.
Titolare in Nazionale, nel suo paese è considerata una bandiera del calcio femminile. «Mi piace la gente di Napoli, sempre disponibile, così come il modo di vivere», osserva Kubassova.