Benevento, rebus modulo per Cannavaro

Il mister vuole coprire meglio il campo

Grinta in campo
Grinta in campo
di Luigi Trusio
Domenica 20 Novembre 2022, 10:48 - Ultimo agg. 14:37
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I rientri possono cambiare il Benevento. Nei modi e nei tempi che stabilirà Cannavaro, ovviamente. Ma nell'immediato futuro, si potrebbe vedere qualcosa di diverso. Un ritorno al recente passato, oppure un passaggio a un sistema di gioco che il Pallone d'Oro a Benevento non ha ancora adottato. Tempo al tempo, ma succederà. Forse non con la Reggina, dove tutto lascia presagire che si proseguirà con il medesimo canovaccio tattico delle ultime uscite, ma già a partire dalla sfida col Palermo si ipotizzano interessanti novità.

Non è un mistero, infatti, che Cannavaro prediliga un modulo che gli permetta di coprire meglio il campo, con l'utilizzo di uno o più uomini tra le linee avversarie. E il ritorno di Tello consente di ricorrere nuovamente a questa soluzione. Di accantonare la difesa a tre per adesso non se ne parla: fin quando non rientreranno a pieno regime Glik e Veseli, si andrà avanti con questa impostazione. Poi, magari, si vedrà. Ragion per cui, la soluzione verso cui è orientato il tecnico napoletano è quella del ricorso al 3-4-2-1 in luogo del 3-5-2, che pure è il tipo di assetto che ha fruttato la prima vittoria della sua gestione. La fase di costruzione del 3-4-2-1 è cruciale e può avere uno sviluppo elaborato, con passaggi corti e fraseggi nella propria metà campo, o verticale, attraverso la ricerca diretta dei due trequartisti.

La difesa a tre facilita la circolazione del pallone, ma nella variante Cannavaro, non con l'impostazione dal basso, come accade nella versione tradizionale, bensì almeno una quindicina di metri più avanti coinvolgendo il metodista e i laterali.

Fabio ha scelto, di proposito, se non di eliminare, quantomeno di ridurre al minimo quel giropalla rischioso al limite della propria area che implica spesso e volentieri anche l'utilizzo dei piedi da parte del portiere. L'obiettivo rimane tuttavia lo stesso, ovvero quello di attirare gli avversari in avanti in pressing, ma chiamando a partecipare molto di più la mediana in modo da creare i presupposti per servire l'uomo tra le linee. La costruzione verticale passa invece per il recupero della sfera, creando le condizioni per andare a trovare direttamente la giocata offensiva. Il ruolo chiave è la collocazione dei due rifinitori che si muovono nelle cosiddette «mezze posizioni», rendendo così difficile il loro controllo da parte dei dirimpettai. Contro una difesa a quattro avversaria, per esempio, la sistemazione dentro il campo e arretrata delle due mezzepunte laterali complica le scalate e il movimento d'uscita dei centrali di difesa e dei terzini, e comporta pure l'arretramento di un centrocampista opponente. Ed è un po' quello che è accaduto nel primo tempo con la Ternana, messa pesantemente in difficoltà dai giallorossi, soprattutto da Tello, che trovava direttrici di passaggio e corridoi in cui infilarsi. Anche una difesa a tre rivale si troverebbe altrettanto in difficoltà nella gestione del doppio rifinitore, pregiudicando l'uscita difensiva in pressione e i meccanismi di marcatura e copertura. Il 3-4-2-1 offre inoltre la possibilità di disporre, se si considera il movimento ad allargare dei trequartisti, di catene di tre giocatori per fascia che generano sovente superiorità numerica sulle corsie. Solo più in là si potrà pensare anche alla disposizione difensiva a quattro, con il 4-3-3 che è da sempre il sistema preferito di Fabio Cannavaro. L'impressione, tuttavia, è che non se ne parlerà prima dell'inizio del girone di ritorno, quando saranno rientrati Glik e Veseli, e, a quel punto, ci sarà stato pure qualche intervento ad hoc sul mercato, visto che dopo la sosta natalizia si ricomincia a metà gennaio.



Ieri, intanto, esercitazioni tecniche, possesso palla e partitella finale. Ora i giallorossi sono attesi da due giorni e mezzo di riposo per riprendere martedì mattina la preparazione al match di domenica 27 contro la Reggina. Acampora, Tello e Viviani sono sicuri della convocazione. Da valutare El Kaouakibi e Kubica, che sono clinicamente guariti e si stanno allenando, seppur parzialmente, in gruppo. Una decisione verrà presa solo tra martedì e mercoledì (quando il quadro sarà sufficientemente chiaro dopo averne valutato i progressi), ma è possibile che almeno uno dei due possa unirsi ai compagni per la trasferta di Reggio (il polacco sembra avere qualche chance in più). Continuano il loro percorso in palestra Veseli e Simy, terapie per Ciano e Vokic. Il nigeriano la prossima settimana potrebbe cominciare ad affacciarsi sul campo e iniziare con il lavoro differenziato.
 

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