​Fatture sospette, Lotito in tribunale:
«Importante è essere a piede libero»

Fatture sospette, Lotito in tribunale: «Importante è essere a piede libero»
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 10 Aprile 2019, 12:25
1 Minuto di Lettura
Giudice monocratico Ciampaglia, aula 721 del Tribunale di Napoli, non passa inosservata la sagoma di Claudio Lotito, il patron della Lazio e della Salernitana. 

Torna dopo gli anni di Calciopoli a Napoli, questa volta coinvolto in un processo che punta a fare chiarezza su alcune fatture allegate alla triangolazione tra procuratori sportivi, calciatori e società sportive. Accanto al proprio legale Gianmichele Gentile, accudito da tre uomini di scorta, Lotito è apparso sereno. E a chi gli chiede cosa ne pensa del processo napoletano, risponde in romanesco: «Che devo pensà, stamo a fa tutta ‘sta storia per poche decine di migliaia di euro, comunque - ha aggiunto con una battuta - siamo tutti a piede libero». 

Nel processo imputati anche Aurelio De Laurentis (difeso dal penalista Gino Fabio Fulgeri), Luca Campedelli, presidente del Chievo (difeso dai penalisti marco De Luca e Luigi Sena); Adriano Galliani (difeso dagli avvocati Bruno Larosa e Niccoló Ghidini); Alessandro Moggi (difeso dall’avvocato Vanni Cerino), EzequielLavezzi (difeso dall’avvocato Rino Nugnes) e Diego Della Valle (difeso dall’avvocato Francesco Picca).
© RIPRODUZIONE RISERVATA