Sousa carica la Salernitana: «Partire forte per salvarsi»

Esordio della squadra all'Arechi contro l'Udinese

Sousa
Sousa
di Pasquale Tallarino
Lunedì 28 Agosto 2023, 08:04
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Ci sono due parole nel destino di Salernitana-Udinese: ricordo e mercato. Il passato lo ha velocemente rispolverato l'allenatore granata Paulo Sousa e gli è servito per un avviso ai naviganti, caricando i ventimila cuori granata sugli spalti, pronti a sostenere la squadra nel debutto casalingo in campionato: «Abbiamo sempre incontrato tante difficoltà contro squadre tecniche e fisiche come l'Udinese. L'anno scorso abbiamo vinto perché i momenti decisivi sono stati a nostro favore, insieme all'energia positiva del pubblico. Ne avremo ancora bisogno, sarà difficilissimo».

Alla vigilia della sfida ai friulani, pure il mercato ha il suo valore, anzi ha quasi il sapore dell'amarcord. Maggio scorso, vigilia del 3-2 in rimonta: Iervolino, Sousa e De Sanctis cenarono alle porte del centro storico di Salerno.

Sousa inforcò gli occhialini, spalancò il quadernone granata e disse più o meno così: «Presidente, la base non si tocca. È questa la mia condizione per restare. La base significa che voglio continuare ad allenare Ochoa, Gyomber, Pirola, Lovato, Kastanos, Candreva, Lassana Coulibaly, Dia, Bradaric».

Sono tutti rimasti e rappresentano le certezze. Mesi dopo, alla vigilia di Salernitana-Udinese, l'allenatore portoghese spalanca di nuovo la propria finestra sul cortile del calciomercato, ma stavolta lo fa per parlare dei giocatori che sono arrivati: Cabral, Legowski, Martegani e Ikwuemesi. Commenta: «Le caratteristiche di Cabral possono aiutarci anche a cambiare modulo. A livello strategico, possiamo avere altre possibilità. Purtroppo i nuovi innesti non sono arrivati in tempo per integrarsi subito nelle nostre dinamiche. Sebbene siano meno preparati di chi è stato ceduto, hanno maggiore potenziale. Tocca a me e al mio staff metterli in condizione di aiutare la squadra. Martegani nasce trequartista, però oggi abbiamo anche esigenze diverse. Il contesto nostro è diverso da quello argentino. Deve adattarsi, è tecnico, sa uscire dalla pressione. Martegani può giocare dal 1' e ha possibilità anche Legowski. Messaggio ai tifosi: bisogna avere pazienza, i nuovi hanno bisogno di sostegno. Alla fine del mercato De Sanctis parlerà. Io parlo di chi c'è. Ikwuemesi? Come gli altri nuovi, è indietro ma potrà darci una mano».

Dopo la cessione in prestito degli esuberi Bonazzoli e Sepe, il ds granata sta lavorando ai fianchi della Sampdoria per il trasferimento di Simy. Potrà arrivare ancora un esterno: fari puntati su Tchaouna, giocatore classe 2003 del Rennes. Se sarà ceduto Bronn, arriverà anche un altro difensore mancino, adattabile sia al centro sia in alternativa a Bradaric. Ecco come sta il croato: «Ha fatto diversi giorni senza allenarsi, ha svolto tutto l'allenamento di rifinitura ed è pronto per darci una mano». Poi Sousa si è soffermato sulla composizione del pacchetto arretrato: «Pirola sta crescendo tantissimo, crescerà ancora di più. A livello di costruzione, anche se qualche volta potrebbe essere più veloce, Fazio è molto valido. Tutti i difensori possono giocare insieme. Amo vedere giocatori come Gyomber crescere come è cresciuto».

Il 28 agosto, esattamente un anno fa, Dia realizzò il suo primo gol in granata (Salernitana-Sampdoria) e Botheim l'unico. Sousa si prepara a far giocare Boulaye dal 1' e lo lancia così: «Se noi fossimo una squadra in grado di stazionare per il 90% della partita nella metà campo avversaria, vedrei Dia prima punta molto bene, perché negli spazi corti è bravissimo. Per quello che è il nostro fabbisogno, invece, credo che possa fare meglio dietro una punta che dà profondità e che lavora di fisico centralmente contro difensori anche forti. Lui però fa anche la prima punta e lo fa bene. In ogni caso, possiamo raccogliere molto di più dal lui dietro la punta. Ogni settimana migliora, sta crescendo, non è ancora al suo livello ma resta il migliore che abbiamo. Ho visto la partenza sprint delle concorrenti per la salvezza e vale anche per noi: le squadre che devono salvarsi, devono partire a mille con idee chiare e concrete per connettersi nella strada dei risultati».
 

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