Salernitana in crisi, per la panchina c'è ​la tripla pista turca

I candidati alla successione sono Montella, Pirlo e la "sorpresa" Farioli

Salernitana sconfitta al Bentegodi
Salernitana sconfitta al Bentegodi
di Pasquale Tallarino
Martedì 14 Febbraio 2023, 08:03 - Ultimo agg. 12:24
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Il coro della curva veronese, a fine partita, rimbomba beffardo: «Salerno suona il tamburo». Potrebbe esserci anche un colpo di grancassa, l'ultimo. I numeri certificano la crisi: 7 partite e 5 sconfitte, 4 punti conquistati su 21 in palio, la zona dello sprofondo distante solo 4 punti, 17 tiri del Verona, la Salernitana che sbanda alla prima folata degli altri. Dai numeri alle decisioni: l'avventura di Nicola sulla panchina della Salernitana, cominciata il 19 febbraio 2022 (fu ingaggiato il 15) contro il Milan, potrebbe non arrivare al suo primo compleanno in granata. Il 19 febbraio, all'Arechi contro la Lazio, Iervolino potrebbe infatti presentare ai tifosi un nuovo mister. Il patron ieri sera non era a Verona ma la partita l'ha vista ed è molto amareggiato. A Roma, dove in mattinata aveva ricevuto il premio «Andrea Fortunato Lo sport è vita», adesso attende il direttore sportivo De Sanctis per valutare pesi e contrappesi della crisi. Il dirigente ha viaggiato in charter con la squadra, atterrata ieri sera a Napoli, poco dopo le ore 23.

Oggi è il giorno che pesa: Iervolino dovrà dire dentro o fuori, dopo aver ricevuto pure le relazioni dei collaboratori stretti. Nicola lo ha ribadito, è convinto di farcela: «La Salernitana ha le qualità per salvarsi e sono convinto che lo farà». Tra parentesi ci sarebbe un gigantesco «si salva con me». Non lo ha aggiunto, il mister è imploso e non potrebbe essere altrimenti: non tocca a lui auto promuoversi, adesso tocca al presidente granata. Che potrebbe scegliere una strada turca ma si è preso una notte di tempo per sciogliere i nodi e forse decidere la formula dell'offerta che con tutta probabilità sarà presentata stamattina ai candidati alla panchina della Salernitana. Al plurale, perché sono tre. Tripla pista turca: in primis Andrea Pirlo, tecnico del Fatih Karagumruk, poi l'«aeroplanino» Montella, che non si è ancora svincolato dall'Adana Demirspor, e la sorpresa Francesco Farioli, sotto contratto con l'Alanyaspor, classe '89, più giovane di Candreva, di Fazio, di Ochoa che è stato fatto accomodare in panchina perché versione della Salernitana ribadita anche in conferenza dall'allenatore s'era detto che Memo avrebbe dovuto reggere l'urto fino al ritorno di Sepe, il titolare.

Nel ventaglio di allenatori candidabili, Gattuso era un'idea ma non è nel novero per una soluzione last minute più una promessa di rinnovo legata ai risultati. Semplici era stato contattato dopo Bergamo, quando parole del presidente Iervolino - si sono proposti tanti allenatori alla Salernitana quanti i pini marini.

Adesso è dura, adesso serve una svolta subito, ora. In Turchia, devastata dal terremoto (un minuto di raccoglimento su tutti i campi nel weekend), il campionato potrebbe essere sospeso dopo l'immane tragedia e questa è una variabile da tenere in considerazione: uno svincolo potrebbe alimentare il toto-allenatore, ecco perché Pirlo, Montella e Farioli sono i profili forti per la Salernitana. Che è una squadra senza energie, presa a spallate, che si sfalda.

Adesso si rischia grosso e Iervolino è parso già ieri sera poco propenso a concedere ulteriori tempi supplementari. La chance c'è stata, il patron aveva tracciato una riga quando ha motivato la riabilitazione di Davide Nicola: «Mi ha chiesto un atto di fede, è accaduto un fatto rivoluzionario. Napoli, Lecce, Juventus e poi arrivano le nostre partite, il nostro campionato». Il gironcino infernale è cominciato malissimo. Non è solo un fatto di risultati e di sconfitte a profusione: il Verona mostra entusiasmo; il Verona si riconosce intorno ad una idea di lotta che porta avanti con slancio, con freschezza psico-fisica. La Salernitana? Tradita dagli episodi che di riffa e di raffa era stata capace di costruirsi nel finale: grida vendetta la clamorosa palla gol sprecata da Piatek. Tutto vero, è accaduto. Prima di imprecare, però, la Salernitana (tutta) deve battersi il petto per gli errori commessi (da tutti). Nicola prima della gara-bivio aveva provato a sciacquare i cervelli, aveva tenuto tutti insieme: un giorno supplementare di ritiro per preparare la vigilia affilata. Adesso il ritiro suonerebbe come tentativo estremo ma oltre che pranzare insieme la Salernitana ha bisogno di idee nuove. E di gambe fresche: Lassana Coulibaly aveva il serbatoio mezzo vuoto e ha riposato metà gara a Verona. Adesso potrebbe toccare a Candreva. Vilhena era diffidato ed è stato ammonito: salterà la Lazio per squalifica. Da valutare le condizioni di Troost-Ekong che è uscito anzitempo per infortunio. «Quando riprendiamo? martedì», ha risposto lesto Nicola. Oggi riprende il suo lavoro: allenamento pomeridiano. In attesa di Iervolino.
 

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