Juventus-Salernitana, Iervolino:
«Siamo pronti a rigiocare la partita»

Juventus-Salernitana, Iervolino: «Siamo pronti a rigiocare la partita»
di Alfonso Maria Avagliano
Mercoledì 14 Settembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19:05
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«Se la Juventus vuole rigiocare, per noi non c'è problema». È la genuina provocazione di Danilo Iervolino per provare a cancellare la lunga scia di veleni generata dal convulso finale di domenica allo Stadium. Il presidente della Salernitana approfitta delle frequenze di Radio KissKiss Napoli per stemperare i toni, ma anche sottolineare un concetto già espresso su questo foglio: ì«Siamo una squadra di categoria, audace, coraggiosa, che vuole andare a giocarsela su tutti i campi. La verità è questa e non vogliamo che venga offuscata dalle polemiche».

Inevitabili, però, quando dal Var arrivano oggettive mancanze (di immagini a sufficienza per valutare la posizione di Candreva in occasione del gol del possibile 3-2 annullato al bianconero Milik, nel caso specifico) e non più l'aiuto auspicato ai direttori di gara. La Juventus, per essere chiari, ritiene «chiuso il discorso arbitrale» e non ha mai chiesto di ripetere la gara. Sarebbe impossibile, in ogni caso: non si tratta di errore tecnico.

A Marcenaro, Banti e Meli rispettivamente arbitro, Var e aVar di Juventus-Salernitana tende la mano Gabriele Gravina, che invita tutti a «darsi una calmata». Il presidente federale è stato perentorio nel corso di un evento a Bari: «Se pensiamo che il Var renda l'arbitro infallibile, siamo assolutamente fuori strada. Piuttosto, serve a ridurre al minimo il margine di errore. Bisogna iniziare a riconoscere prima i nostri sbagli, se ce ne sono, poi pensiamo a quelli in capo agli arbitri. Il filmato diffuso dopo la partita di Torino non era stato messo a disposizione di chi doveva giudicare: non è l'Aia, né il Var a produrre le immagini. Gli arbitri hanno analizzato ciò che potevano vedere e che, purtroppo, si è poi rivelato un errore. Ma bisogna rientrare nei ranghi, perché un episodio non può far urlare allo scandalo già alla sesta giornata».

Un turno che ha visto lamentarsi particolarmente anche il patron del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, prossimo avversario proprio dei granata: «C'erano due rigori lampanti per noi, è inaccettabile che con il Var non ne sia stato assegnato neppure uno.

Pretendiamo rispetto», le sue parole dopo l'1-1 col Monza.

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Sui social è un trionfo sarcastico di meme e battute in tutto lo Stivale. E mentre pure il tecnico campione d'Italia Stefano Pioli, un ex della Juve e della Salernitana dice garbatamente la sua («Quello che è successo è un po' spiazzante. È facile puntare il dito, ma bisogna trovare soluzioni migliori per garantire decisioni più equilibrate»), il giudice sportivo prende nota dei referti arbitrali e batte il martelletto, «accontentando» parzialmente Massimiliano Allegri, che nella conferenza pre Juventus-Benfica si era augurato di dover «pagare una multa, magari salata, anche per fare beneficenza a chi ne ha bisogno, ma di essere la settimana prossima comunque in campo». Per lui ci sono 15mila euro di ammenda e un turno di stop dopo l'espulsione di domenica.

Tra espressioni ingiuriose agli arbitri e offese generiche alla classe arbitrale nell'abbandonare il campo rilevate dalla Procura Federale. Un turno di stop a Fazio e Cuadrado, che si erano spintonati a vicenda prima che Marcenaro andasse a rivedere il gol di Milik, provocando il parapiglia sul terreno di gioco. Multe di 5mila euro al colombiano, 6500 all'argentino (la differenza è per l'ammonizione rimediata in precedenza da capitano) ed altri 5mila alla Juve (espressioni irriguardose all'arbitro da parte di un collaboratore non inserito in distinta). Squalificato per una giornata anche il preparatore atletico granata, Celia. 

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