La Salernitana più brutta della gestione Paulo Sousa crolla al Castellani di Empoli (2-1). Un crollo inaspettato vista l’importanza della posta in palio, che pone fine alla lunga striscia di risultati positivi e che tiene parzialmente ancora in bilico la questione salvezza. Una sconfitta che arriva sì ufficialmente al novantesimo, ma che mette le sue radici già nei primissimi minuti. Tutta colpa di un atteggiamento sbagliato, dell’incapacità di arrivare per primi sul pallone e di opporsi alle scelte tattiche dei toscani. Sousa lo capisce subito e prova in tutti i modi a richiamare i suoi (con tanto di scambio di posizione tra Mazzocchi e Sambia). Ma a nulla serve scuotere la Salernitana che inizialmente si salva per merito del solito Ochoa (parate su Caputo e Grassi all’11 e al 17’), ma poi al 37’ deve alzare bandiera bianca dopo lo scivolone di Sambia che permette la ripartenza dei padroni di casa che trovano il vantaggio con il colpo di testa di Cambiaghi bravo a chiudere l’uno-due tra Caputo ed Ebuehi.
A nulla serve la rete nel finale Piatek: lo scontro salvezza si fa così ancora più complicato e allora al tecnico dei granata non resta che provare a stravolgere il suo undici.
Ma come accaduto dopo la rete di Cambiaghi, anche questa volta la Salernitana accusa solo il colpo senza riuscire a costruire una vera reazione. Poi, però, all’85’ arriva a sorpresa il gol di Piatek, bravo a battere al volo Vicario, che rende il finale più vibrante ma che non permette di cambiare il risultato (gol annullato a Pjaca all’89’ e occasione sprecata da Mazzocchi al 95’).