Benevento in ritiro punitivo,
c'è l'ultimatum per Bucchi

Benevento in ritiro punitivo, c'è l'ultimatum per Bucchi
di Luigi Trusio
Lunedì 19 Novembre 2018, 12:00
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La sconfitta di La Spezia conclama la prima, vera crisi del Benevento. Un solo punto nelle ultime tre partite configura un cammino che è inversamente proporzionale agli investimenti fatti. Questa mattina la truppa di Bucchi rientra nel Sannio ma nel pomeriggio sarà già in ritiro all'Hotel Europa di Venticano. Si va avanti ad oltranza, con ogni probabilità fino alla gara di sabato con il Perugia che sarà decisiva per la permanenza dell'allenatore sulla panchina giallorossa. Corsi e ricorsi storici: Bucchi proprio allenando gli umbri aveva colpito Vigorito con il suo gioco offensivo. L'allenatore è sulla graticola ma per adesso non rischia. Non è lui il problema. Almeno stando alle parole del presidente la scorsa settimana («Sono attento e vigile ma fino a quando non mi rendo conto che la squadra non segue l'allenatore si va avanti così») ma soprattutto a quelle del direttore sportivo Pasquale Foggia nell'immediato dopo gara.

Squadra e tecnico sono in silenzio stampa, parla solo il diesse che si lascia andare ad una sana e lucida autocritica. «Siamo tutti sotto esame compreso il sottoscritto. Se pensassimo che è tutto ascrivibile solo all'allenatore commetteremmo un grande sbaglio. La gente addossa le colpe a Bucchi, ci sta, ma in campo vanno anche i calciatori, e se sulla palla arriva sempre prima l'avversario vuol dire che manca la giusta cattiveria. Abbiamo quei momenti di pura follia che ci portano a regalare gol. Troppo semplice prendersela con il tecnico. Anche i giocatori devono prendersi le proprie responsabilità come devo fare io stesso. Sono stato calciatore fino a qualche anno fa e so come funziona. Parlo quotidianamente con i calciatori e se avessi percepito che sono contro l'allenatore avrei fatto altre considerazioni».
 
Nel frattempo la tifoseria chiede la testa dell'allenatore. Sotto accusa il non gioco e l'incapacità dei singoli di esprimere il proprio potenziale. A La Spezia c'erano otto assenti tra squalifiche e infortuni. Numeri non sufficienti a rappresentare un alibi visto che il 4-2-3-1 messo in campo da Bucchi per la prima volta in stagione aveva in campo elementi di livello assoluto per la categoria. Mancano personalità, solidità e combattività. Difetta anche i termini di esperienza: Maggio e Nocerino da acquisti top sono diventati ben presto oggetti misteriosi a causa delle precarie condizioni fisiche.
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