Salernitana a porte chiuse:
Micai ferma il valzer dei portieri

Salernitana a porte chiuse: Micai ferma il valzer dei portieri
di Alfonso Maria Avagliano
Venerdì 17 Gennaio 2020, 08:26 - Ultimo agg. 13:19
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Dall'Adriatico, dove Bettella e Matteo Ciofani lo scorso 11 maggio condannarono la Salernitana a una quasi retrocessione... all'Adriatico, per ricominciare a marciare verso obiettivi diversi. Micai, con Migliorini, Djuric e forse Lopez, è tra i superstiti dell'ultimo Pescara-Salernitana che domenica scenderanno in campo dal 1'. Uno dei pochi di quelli del «reset», dopo alti e bassi tecnici, lo schiaffo, le parate salvezza e un nuovo inizio. L'ex Bari è finora l'unico portiere della gestione Lotito-Mezzaroma a non aver mai saltato neppure una partita ufficiale dal suo arrivo. Non solo, è nella storia perché unico estremo difensore ad aver raggiunto un così elevato numero di match consecutivi (61). Lorenzo Piccoli, a cavallo tra il 1965 e il 1967, ne collezionò 67 di fila, «macchiando» il filotto però con una staffetta con Leardi in Coppa Italia nel novembre 1966.

Domenica Micai sarà alla numero 203 da professionista, con l'ambizione di abbinare alla continuità anche una maggiore imbattibilità nella porta granata: le statistiche del campionato cadetto lo collocano indietro, rispetto ai colleghi, nella percentuale delle parate in rapporto ai tiri subiti nello specchio: 77 nelle 19 partite del girone d'andata, 52 gli interventi di Micai che hanno sventato gol, 25 invece le volte in cui ha raccolto palloni in fondo al sacco. Il 68% di parate, insomma, poco meglio di Cordaz (Crotone) e Zima (Livorno) al 67%, in una classifica che vede il beneventano Montipò guardare tutti dall'alto in basso: 49 tiri nello specchio per lui, di cui 40 parati e solo 9 finiti in rete, con ben 12 clean sheet e l'82% di efficacia. Per Micai, le partite con la porta inviolata sono solo tre in questa stagione. Ma con la sicurezza di poter essere il perno di una Salernitana bisognosa di trovare nuova linfa. La continuità tra i pali l'ha trovata, il cavalluccio, nell'ultimo anno e mezzo. Niente presenze ufficiali per le riserve Vannucchi e Stefano Russo. Un piccolo passo avanti, se si pensa che due anni fa Radunovic lasciava spesso il testimone ad Adamonis, causa convocazioni con l'U21 serba (anche il lituano rispondeva alle chiamate internazionali, beneficiando però di permessi lampo per difendere i pali granata).

Tre stagioni fa, invece, il valzer vide protagonisti Terracciano impiegato nella prima parte di stagione e Gomis, giunto in Campania nel mercato di riparazione. Nel 2015-16, il primo in cadetteria della gestione Lotito-Mezzaroma, l'attuale secondo portiere della Fiorentina era stato ingaggiato a settembre dal Catania (che qualche giorno prima aveva rifilato Frison alla Salernitana, con rescissione lampo dell'atleta per motivi personali) per sopperire alle incertezze di Strakosha. Nell'anno del salto in B fu Gori il titolare; eppure, lasciò in due occasioni posto al vice Stefano Russo (contro il Foggia all'Arechi per infortunio, poi in quel di Messina alla penultima per scelta tecnica, a promozione già in tasca). Nella stagione precedente, proprio Gori era stato prelevato a gennaio per mettere fine al balletto Iannarilli-Berardi. Andando sempre a ritroso, in Seconda Divisione 12-13, lo stesso Iannarilli era stato ai box per il serio incidente che aveva comportato l'asportazione della milza (a Lucca, durante la partita contro il Borgo a Buggiano); al suo posto entrò Dazzi, confermato per le seguenti otto gare. Anche in D l'estremo difensore di Alatri, tra i primi del vivaio Lazio a sposare Salerno, era stato costretto all'alternanza tra i pali con l'under Sestito, spesso per motivi di obblighi regolamentari. La Salernitana non cambierà alle spalle di Micai. Vannucchi, che non è più under, è stato sondato dal Catanzaro, che ha intenzione di rispedire alla Lazio l'ex granata Adamonis. Vannucchi, tuttavia, dovrebbe restare in granata.
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