Tamponi e alberghi, sprint Salernitana
il club prepara ritiro e test di gruppo

Tamponi e alberghi, sprint Salernitana il club prepara ritiro e test di gruppo
di Pasquale Tallarino
Mercoledì 13 Maggio 2020, 08:15
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Telefonate, appuntamenti, idee per la logistica: la Salernitana si affiderà a una ditta per la sanificazione del centro sportivo Mary Rosy e ha preso contatti con due alberghi per trasferire il gruppo squadra in «modalità ritiro». L'hotel Olimpico, il più vicino, si trova a pochi metri dal campo di allenamento. L'hotel Commercio di Battipaglia, distante pochi chilometri, ha già accolto i granata prima delle gare casalinghe. Tutto si svolge in funzione del via libera agli allenamenti in gruppo. La data convenzionalmente indicata è lunedì 18 maggio ma non ci sono ancora certezze: prima di finire nella «bolla» e in «clausura» per due settimane, occorrerà ricevere (e valutare) il protocollo che la Federcalcio dovrà inviare, sulla scorta delle indicazioni ricevute dal Comitato tecnico scientifico. Se arrivasse il via libera, è molto probabile comunque un lieve posticipo degli allenamenti granata: la Salernitana è infatti impegnata in queste ore nell'individuazione di strutture presso le quali svolgere test sierologici e tamponi. Ripartire in sicurezza è la parola d'ordine.
LA POLEMICA
È stato ribadito un altro concetto, che ha scatenato la reazione dei dottori che assistono le società di calcio: «I medici delle squadre dovranno assumersi tutte le responsabilità». Lo ha ribadito ieri la sottosegretaria alla Salute, Zampa. Prima di lei, Spadafora. È un passaggio delicato. «Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità - ha detto Enrico Castellacci, presidente di Lamica, Libera associazione medici italiani del calcio - I club si devono assumere le loro responsabilità. Bisogna nominare dei medici competenti per far rispettare linee guida. Appena iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alto: basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Questo crea perplessità sulla vera volontà di ripartire, ci facciano capire se ne hanno voglia». Esistono la Serie A - la grande azienda - e il resto del mondo. La Serie B fa parte del resto «e se ne occuperà il ministro dello Sport, Spadafora - ha ribadito Zampa - si è preso un'altra settimana». Tutti mandano messaggi (avviso ai naviganti) nei giorni del «che succede se qualcuno si ammala». Spadafora ha già sentenziato: «Squadra in quarantena». Significherebbe bloccare tutto e la Serie B, legata mani e piedi al destino della A (mutualità) riunita oggi in assemblea, resta una categoria sotto assedio, assillata da dubbi e dal rischio del contenzioso. Il Frosinone ha già avvisato: «I criteri siano univoci». Chi è ad un passo dalla retrocessione vuole tempo e partite per recuperare. Il Bari non vuole mollare i playoff per la B e dichiara battaglia a colpi di carte bollate. La Ternana si accoda. In attesa di fissare la propria assemblea, la Lega B prende nota anche del comma inserito all'articolo 221 nel Decreto Rilancio del Governo: potere per le federazioni di annullare, proseguire o concludere i campionati e di fara confluire tutti i ricorsi in un unico grado di giudizio, cioè al Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni. Il Comitato Olimpico ha convocato nel frattempo una Giunta straordinaria, fissata domani ed estesa anche al ministro dello Sport.
LE VOCI
Incertezza, regole, protocolli ma anche dichiarazioni schiette e a cuore aperto. Comincia l'Assocalciatori con Calcagno, via social: «Oggi non abbiamo la validazione del gruppo aperto alla terza settimana. Ci affidiamo molto alla fortuna...». Prosegue il granata Cristiano Lombardi su instagram. Dopo aver fatto gli auguri a Giannetti per il suo compleanno, serve l'assist agli internauti, come un cross al bacio per Djuric: «Chi fa una chiacchiera?». Accettano in tanti e il giocatore risponde, in un mix di sogni, speranze, buoni propositi: «Sono preoccupato e incazzato. Deve tornare la normalità, altrimenti è dura. L'infortunio è alle spalle - spiega il calciatore - Salerno è bella e mi piace il mare che dà un senso di libertà in questi giorni difficili. Mi è servito anche stare tempo a casa a curarmi, nella mia Viterbo. Non mi sono mai sentito apprezzato come quest'anno e la stima ha influito su quello che facevo in campo. Il gol più bello è stato contro il Cosenza, sotto la curva. Se resto? Prima finisce il campionato e prima possiamo parlarne. Il contratto con la Lazio scade nel 2022 e il mio obiettivo è arrivare al livello di Lazzari. Mi mancano i miei compagni: Cicerelli, Di Tacchio, Migliorini e l'inimitabile El Tupa Lopez. Mi mancherà la curva Sud Siberiano nei prossimi mesi». Chiude con un auspicio: «Portare la Salernitana in Serie A sarebbe un'emozione impagabile. Mi piacerebbe vedere questa città in festa».
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