Avellino, la difesa ​è il punto debole

Nel mercato di gennaio non sono state corrette le carenze strutturali

Massimo Rastelli
Massimo Rastelli
di Margo Ingino
Martedì 14 Febbraio 2023, 09:32
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Il processo di crescita dell'Avellino di Massimo Rastelli, rinforzato solo parzialemente dopo il mercato di gennaio, ha subito la prima crisi di rigetto a Cerignola. Contro l'Audace allenata da Michele Pazienza, nel quale in tanti intravedono il nuovo De Zerbi, i biancoverdi hanno pagato a caro prezzo le carenze strutturali del pacchetto arretrato, dove si sarebbe dovuto intervenire almeno con un terzino, la condizione non ancora ottimale degli ultimi quattro arrivati e la scelta iniziale del tecnico che, con il senno del poi, è stato fin troppo audace nello schierare Ricciardi a destra e Rizzo a sinistra in sostituzione dello squalificato Tito. Tre concause che, unite alle sviste arbitrali abbastanza marchiane sull'episodio del raddoppio e del mancato rigore per fallo di mano di Capomaggio, hanno fatto incassare una sconfitta pesante a Casarini e compagni.

Dall'illusione di aver messo il fiato sul collo del Foggia con il gol di Russo, nell'arco di appena quindici minuti, si è così passati prima al pari e poi alla debacle di una sconfitta che ha allontanato la quarta piazza di ben cinque punti.

In realtà dovesse l'Audace Cerignola restare alle spalle del Pescara, per i lupi adesso i punti da recuperare sono sei perché pesa lo scontro diretto a sfavore. Rientrando dal tavoliere, tuttavia, ciò che ha pesato di più nella mente di dirigenti e tecnici è stata la vulnerabilità dimostrata al cospetto dell'indemoniato Achik e del talentuoso D'Ausilio. Due ragazzi terribili che hanno colpito e affondato la squadra di Rastelli là dove si palesavano i due talloni d'Achille. Se a Paride bastò scagliare la freccia nell'unico punto debole del semidio greco per ucciderlo, a Pazienza è domenica sera bastato cercare costantemente l'ampiezza per mandare in tilt l'intero sistema difensivo in cui Ricciardi e Rizzo hanno purtroppo dimostrato di avere ancora dei limiti da colmare nella fase di non possesso. Difetti che lo staff tecnico, nella speranza che Tito goda sempre di ottima salute e Sottini dimostri di potersi adarrare al ruolo di esterno basso, dovrà provare a correggere o quanto meno ad inventarsi qualcosa attingendo agli uomini in rosa. Per i quattro calciatori arrivati dal mercato di riparazione che finora hanno trovato spazio nell'undici iniziale, invece, bisognerà armarsi di pazienza e mettere in preventivo che potranno per un pò di tempo avere ancora un rendimento altalenante.

Fisiologicamente, dopo lo sforzo prodotto contro il Potenza e il Crotone, i vari D'Angelo, Benedetti, Mazzocco e lo stesso Marconi sono calati alla distanza dimostrando di avere tuttora una condizione fisica precaria. Rischio che era stato del resto messo in preventivo dal momento che nessuno dei quattro, nel corso del girone di andata, aveva giocato con continuità. Non a caso, soprattutto nella parte cruciale della sfida del Monterisi, Benedetti ha sbagliato l'appoggio da cui è nato il pari, D'Angelo nella circostanza non ha avuto nemmeno la forza di ricorrere al fallo tattico e Mazzocco era ormai già sparito dal match. A nulla stavolta sono serviti i cambi di Rastelli che, privo soprattutto di Dall'Oglio e Matera in mediana, è riuscito ad incidere poco sull'andamento di una partita che Pazienza, pur di impostare sul ritmo e la velocità, aveva addirittura preparato sacrificando Malcore. Dettagli di una sfida da cui bisognerà trarre subito insegnamento e prepararsi alla doppia gara casalinga contro Viterbese e Francavilla che potrebbe far recuperare, almeno in parte, il terreno perduto in chiave playoff a Cerignola. Da recuperare logicamente ci sarà anche una parte di autostima lasciata al Monterisi ma in questo, se dalla cintola in giù i biancoverdi palesano seri problemi, dal centrocampo ad andare in avanti hanno confermato di avere un attacco capace di colpire in ogni momento l'avversario. Otto reti in tre partite, del resto, in Lega Pro non si segnano facilmente contro nessun avversario.
 

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