Il processo di crescita dell'Avellino di Massimo Rastelli, rinforzato solo parzialemente dopo il mercato di gennaio, ha subito la prima crisi di rigetto a Cerignola. Contro l'Audace allenata da Michele Pazienza, nel quale in tanti intravedono il nuovo De Zerbi, i biancoverdi hanno pagato a caro prezzo le carenze strutturali del pacchetto arretrato, dove si sarebbe dovuto intervenire almeno con un terzino, la condizione non ancora ottimale degli ultimi quattro arrivati e la scelta iniziale del tecnico che, con il senno del poi, è stato fin troppo audace nello schierare Ricciardi a destra e Rizzo a sinistra in sostituzione dello squalificato Tito. Tre concause che, unite alle sviste arbitrali abbastanza marchiane sull'episodio del raddoppio e del mancato rigore per fallo di mano di Capomaggio, hanno fatto incassare una sconfitta pesante a Casarini e compagni.
Dall'illusione di aver messo il fiato sul collo del Foggia con il gol di Russo, nell'arco di appena quindici minuti, si è così passati prima al pari e poi alla debacle di una sconfitta che ha allontanato la quarta piazza di ben cinque punti.
Fisiologicamente, dopo lo sforzo prodotto contro il Potenza e il Crotone, i vari D'Angelo, Benedetti, Mazzocco e lo stesso Marconi sono calati alla distanza dimostrando di avere tuttora una condizione fisica precaria. Rischio che era stato del resto messo in preventivo dal momento che nessuno dei quattro, nel corso del girone di andata, aveva giocato con continuità. Non a caso, soprattutto nella parte cruciale della sfida del Monterisi, Benedetti ha sbagliato l'appoggio da cui è nato il pari, D'Angelo nella circostanza non ha avuto nemmeno la forza di ricorrere al fallo tattico e Mazzocco era ormai già sparito dal match. A nulla stavolta sono serviti i cambi di Rastelli che, privo soprattutto di Dall'Oglio e Matera in mediana, è riuscito ad incidere poco sull'andamento di una partita che Pazienza, pur di impostare sul ritmo e la velocità, aveva addirittura preparato sacrificando Malcore. Dettagli di una sfida da cui bisognerà trarre subito insegnamento e prepararsi alla doppia gara casalinga contro Viterbese e Francavilla che potrebbe far recuperare, almeno in parte, il terreno perduto in chiave playoff a Cerignola. Da recuperare logicamente ci sarà anche una parte di autostima lasciata al Monterisi ma in questo, se dalla cintola in giù i biancoverdi palesano seri problemi, dal centrocampo ad andare in avanti hanno confermato di avere un attacco capace di colpire in ogni momento l'avversario. Otto reti in tre partite, del resto, in Lega Pro non si segnano facilmente contro nessun avversario.